
HOYA SPONSOR DEL CONGRESSO “BENESSERE E PREVENZIONE VISIVA NEL MONDO DIGITALE”
Un congresso multidisciplinare ideato e coordinato dal dr. Mario Giò, Responsabile di Oftalmologia Casa di Cura Ambrosiana Un congresso multidisciplinare ideato e coordinato dal dr. Mario Giò, Responsabile di Oftalmologia Casa di Cura Ambrosiana, ha riunito per la prima volta, sabato 17 gennaio, medici oculisti, medici del lavoro, medici di famiglia e la realtà universitaria degli optometristi. Vista la numerosa affluenza di partecipanti, l'incontro si è tenuto presso il teatro, l'aula convegni più grande dell'Istituto Sacra Famiglia. Il Presidente del convegno, Prof. Francesco Bandello, oculista di importanza mondiale, ha tenuto la sua relazione scientifica sui danni della luce all'apparato visivo. Ha sottolineato che "la luce naturale del sole contiene anche delle radiazioni che consumano la vista, ma noi siamo fatti per vivere e i nostri occhi per guardare e per essere usati, quindi viviamo in serenità, usando la vista con precauzione e saggezza. Una esposizione troppo intensa alla luce del sole senza protezione può danneggiare la cornea. I raggi ultravioletti sono dannosi per gli occhi e anche un eccesso di luce blu peggiora il funzionamento della retina. Con la luce artificiale moderna e con le nuove illuminazioni degli schermi si è oggi più esposti a maggior quantità quotidiana di luce blu." La dr.ssa Maria Valeria Tonini, medico del lavoro del Centro Diagnostico Italiano, ha spiegato quali sono le moderne problematiche visive occupazionali. "Negli uffici siamo tutti sempre più esposti a luci artificiali seduti ad una scrivania davanti al monitor di un computer... Inoltre lo scarso ammiccamento davanti al computer in un ambiente climatizzato favorisce la secchezza oculare". Il dr. Danilo Mazzacane medico oculista, presidente della società GOAL, che riunisce gli specialisti ambulatoriali della provincia di Milano, ha messo in evidenza "che durante l'impegno lavorativo abbiamo la necessità di possedere una corretta visione binoculare ed una adeguata prescrizione di occhiali che tengano conto delle esigenze visive a distanza ravvicinata, in particolare da quando si comincia a diventare presbiti. Oggi le esigenze visive per vicino non sono più solo per la lettura ma anche per il monitor dei computer. Inoltre il controllo oftalmologico consente di prevenire e curare eventuali patologie oculari che rendono le persone particolarmente disabili, soprattutto oggi perché le immagini giocano un ruolo fondamentale nella comunicazione e nelle relazioni sociali". La professoressa Rossella Fonte della facoltà di Optometria dell' Università Bicocca, ha spiegato come la luce attraversa il nostro occhio e come le lenti degli occhiali correggono eventuale difetto di messa a fuoco. Tutte le lenti modificano la traiettoria della luce, ne riflettono e ne assorbono una parte. Nuove lenti possono filtrare i raggi ultravioletti nocivi e il passaggio della luce blu. Non si tratta di lenti colorate , ma trattate sulle superfici con un film invisibile che respinge le radiazioni luminose non volute. Sono molto utili davanti ai monitor, non solo per la prevenzione dei danni retinici a lungo termine, ma anche perché aumentano il contrasto, migliorando la qualità visiva. Silvano Larcher, responsabile tecnico Hoya, ha evidenziato come ormai la luce blu che prevale sempre di più nel nostro mondo di luce artificiale a basso consumo prodotta dai led, dai nostri telefoni, televisori e computer, influenza la regolazione dei nostri ritmi vitali. La protezione da determinate lunghezze d' onda quotidianamente ci preserva da condizioni patologiche e ci aiuta a vivere meglio e consente una visione più rilassata nell'utilizzo dei dispositivi digitali. Al termine del convegno è seguito un animato dibattito che ha messo a confronto per la prima volta i diversi ambiti professionali, che non solo si occupano di curare ma anche di far vivere meglio i propri assistiti nella società moderna. "In ogni caso bisogna poter guardare e usare i nostri occhi e quelli dei nostri figli per vedere, nel migliore dei modi, il mondo e la sua rappresentazione digitale che ci siamo inventati e che ci circonda" come affermato dal Dr Giò.