
Gli investitori credono nel design e nell'arredoInvestors believe in design and furnishings
Le aziende del comparto sono sempre più al centro dell’interesse degli investitori: ecco quanto emerso dal convegno organizzato da Pambianco Strategie d'Impresa dal titolo “Quali strategie per vincere le sfide del mercato globale”. Secondo Ernst&Young il Made in Italy rappresenta un fattore chiave.Nonostante una crescita di fatturato limitata negli anni successivi all’inizio della crisi finanziaria, il settore dell’arredo e design italiano di qualità può contare sul forte riconoscimento mondiale del Made in Italy e su macro trend favorevoli che ne supporteranno la crescita nei prossimi anni. Tra questi la continua diffusione nei paesi occidentali ed emergenti della cultura del design, l’aumento della ricchezza dei cd HNWI (“high net worth individuals”), che con una crescita composta di circa il 7% annuo ne sostengono lo sviluppo; la minor penetrazione nei mercati non europei dei prodotti italiani arredo e design di alta gamma, dove l'Italia ha una quota di mercato largamente inferiore alla numerosità dei propri brands, e infine la crescita delle attività di real estate, residenziale, alberghiero e commerciale, che, principalmente al di fuori dell’Europa, spingerà la penetrazione dei marchi di qualità all’estero.Oggi l’Italia, pur rappresentando circa il 30% del mercato di fascia alta, rappresenta solamente il 10% circa delle importazioni dei diversi paesi, nel settore, a livello mondiale.A fronte di queste dinamiche, le aziende italiane d'arredo e design di qualità, se da un lato si presentano con straordinarie capacità di innovazione, stile, originalità e riconoscibilità, dall’altro evidenziano dimensioni pari a circa il 50% dei loro concorrenti esteri e redditività al di sotto delle potenzialità dei marchi che rappresentano, per notorietà, storia e posizionamento.Questo è uno dei motivi alla base del crescente fenomeno del M&A che a partire dal 2013 ha visto a livello globale, e in particolare in Italia, un crescente numero di operazioni.In particolare, nel 1 semestre 2015 nel mondo sono state annunciate 20 operazioni contro le 32 dell’intero 2014. Ancora più rilevante notare che nello stesso periodo, 9 operazioni (ovvero il 45% del totale) hanno riguardato aziende italiane, contro 5 (pari al 16%) del 2014.Al di là di qualche caso di aggregazione tra aziende del settore e di acquisizione da parte di grandi gruppi esteri di marchi italiani, la gran parte delle operazioni degli ultimi anni è stata realizzata da investitori finanziari e fondi di private equity, che hanno aumentato la propria esposizione nel settore avviando in alcuni casi un primo processo di potenziale consolidamento, teso a concentrare marchi e prodotti di primissimo livello, spesso complementari tra loro.Gli investitori finanziari infatti sono stati “responsabili” nel 36% delle operazioni compiute nel settore, dal 2011 ad oggi.Sector companies are increasingly in the spotlight of investors: this is what emerged from the conference “How to win the challenges of the global market” organised by Pambianco Strategie d'Impresa. According to Ernst&Young, Made in Italy is a key factor.Despite the limited growth in turnover in the years after the beginning of the financial crisis, the Italian quality design and furnishing sector can rely on the strong global recognition of Made in Italy and the favourable macro trends that will support growth in the next few years. These include the ongoing expansion of the culture of design in Western and emerging countries, the increase in the net wealth of the so-called HNWI (high net worth individuals) who, with annual compound growth of approximately 7% support the development of the sector; the smaller penetration of non-European markets by Italian highend design and furnishing products, in which Italy’s market share is considerably smaller compared to the high number of its brands and, finally, the increase in real estate, residential, hotel and commercial activities which, especially outside Europe, will boost the penetration of foreign markets by quality brands. Today, Italy accounts for approximately 30% of the high-end market.However, it represents only about 10% of the sector imports for many countries around the world. Against this background, Italian quality design and furnishing companies show an extraordinary talent for innovation, style, originality and visibility, but their size is also 50% smaller than that of their foreign competitors and their profitability is below the potential of their brands in terms of reputation, history and positioning.This is one of the reasons why M&A transactions have increased since 2013 globally and, in particular, in Italy. Specifically, in the first half of 2015, 20 transactions have been announced around the world (32 in 2014 as a whole). Furthermore, in the same period, 9 transactions (i.e., 45% of the total) involved Italian companies, compared to 5 (equal to 16%) in 2014.Except for some mergers which involved sector companies and the acquisition of Italian brands by large foreign groups, most of the transactions carried out over the past few years involved financial investors and private equity funds which increased their presence in the sector, sometimes launching an initial potential consolidation process which is aimed at combining first class brands and products, which often complement each other.Indeed, financial investors accounted for 36% of the sector transactions carried out from 2011 until now.