
Expo 2015 e dintorni
I più famosi architetti internazionali hanno dato vita ai padiglioni dell’Esposizione Universale. E Milano ha colto l’occasione per trasformarsi e cambiare volto.Decine di architetti provenienti da tutto il globo hanno contribuito con la loro creatività a realizzare Expo 2015 affidandosi a soluzioni e linguaggi differenti, in linea con i paesi di provenienza e i loro stili.Se l'Albero della Vita ha generato “l’effetto Luna Park” (lasciando però molti visitatori piacevolmente stupiti), e alcuni padiglioni hanno espresso un'identità forse fin troppo tradizionale (come ad esempio il Turkmenistan, l'Ungheria, l'Oman, il Qatar, il Nepal e la Romania), ci sono molte strutture che vale la pena visitare.Esemplare è il Brasile, con l'imponente rete percorribile in tutta la lunghezza della sua struttura, sospesa sopra le diverse colture del paese. Suscita indubbiamente forti emozioni la foresta interna proposta dall'Austria, la sabbia del deserto che diventa ambiente kuwaitiano, l’alveare britannico e il total white coreano.Di forte attrazione anche gli spazi di Bahrein e Angola. Soprattutto lo spazio bahreinita, che invita il visitatore a perdersi in una lunga sequenza di spazi che continuano a scivolare tra interno ed esterno, ombra e frammenti di paesaggio arabo.Infine, meritano una visita i nove Cluster tematici, esemplari nel mostrare la creatività dei giovani progettisti.In occasione di Expo 2015, Milano, la città che ospita l'esposizione, ha voluto presentarsi al pubblico internazionale con una nuova veste architettonica, recuperando spazi storici lasciati al degrado ma anche mostrando un inedito volto fatto di grattacieli e avveniristici quartieri residenziali.La Darsena, l’antico porto fluviale, ad esempio, è tornata all’antico splendore con vie ciclabili, punti di approdo per la navigazione turistica e percorsi pedonali. Dove un tempo c’erano i capannoni della vecchia fiera di Milano, oggi c’è Citylife, un nuovo quartiere con spazi verdi dominato da un grattacielo già realizzato, quello della Allianz, e da un altro in costruzione.Nell’area ex Ansaldo è stato recentemente inaugurato il Mudec, il Museo delle Culture, che ospita le collezioni etnografiche del Comune di Milano e vuole essere un luogo di incontro delle culture del mondo.Anche il mondo della moda ha dato il suo contributo a questo Rinascimento: Giorgio Armani ha aperto un Silos che ospita l’archivio dei 40 anni del suo lavoro, la Fondazione Trussardi ha contribuito alla realizzazione del Campo di Grano in Porta Garibaldi e, infine, la Fondazione Prada ha aperto la sua nuova sede, un “campus dell’arte” realizzato dall’architetto di fama internazionale Rem Koolhaas.(photo by Angelo Dadda)