
Made in: deve decidere Bruxelles
Riportiamo integralmente l'intervista al Cavaliere del Lavoro Vittorio Tabacchi pubblicata sul Sole24Ore in data odierna.
Pile di scatoloni di cartone marchiati made in China custodivano in magazzini fatiscenti 600mila paia di occhiali, griffe copiate e anche false lenti da vista. Il Cavaliere del Lavoro Vittorio Tabacchi, presidente dell'Anfao, Associazione fabbricanti articoli ottici, nel maxi-sequestro operato ieri dalla Guardia di Finanza di Milano trova un'ulteriore conferma a quanto dice da tempo. “Dobbiamo essere più uniti tra di noi, dall'interno del sistema. Avete visto che cosa succede dall'esterno? Qui ci attaccano da tutte le parti”.
A cosa si riferisce?
Mi riferisco alla legge sul "Made in Italy" così com'è passata in Parlamento, entrata in vigore in pieno Ferragosto, senza alcun periodo transitorio. E pensare che è una norma penale e un momento di adeguamento ci vuole. Parlo proprio di quella legge che il prossimo Consiglio dei ministri si appresta, molto opportunamente, a congelare. Posso farle io una domanda?
Faccia pure.
Quali erano i marchi contraffatti sequestrati?
Nell'ordine di quantità: Armani, Chanel, Dolce & Gabbana, Burberry's, Gucci e Dior.
Ha visto? Tre di queste griffe sono in licenza alla mia azienda. Ma da dove sono entrati in Italia questi occhiali taroccati? Da Genova? Dobbiamo rafforzare le leggi che già ci sono, questa è la soluzione. Altrimenti, come possiamo fare a reagire agli attacchi che ci vengono dall'esterno? Trovo giustissimo premere sulla trasparenza, noi come Anfao avevamo approntato, giustappunto, un codice di condotta per governare la delocalizzazione, strumento che non è mai stato condiviso a livello istituzionale.
Ci stavate lavorando da un anno, che ne è stato poi?
Nulla, lettera morta. Cercavamo insieme a tutte le altre aziende del distretto di mettere a posto l'esistente, cercando di spiegare cosa volesse dire e significare l'apporto di originalità dell'imprenditore. Al posto di questo codice ci siamo ritrovati da un momento all'altro alle prese con una legge che attacca l'intero settore manifatturiero.
Quali sono le produzioni più colpite?
Tutte, direi. Senza esclusione alcuna. Perchè, vuole che le dica quel che penso? Qui sono in ballo migliaia e migliaia di posti di lavoro. Tutto il Made in italy è a rischio.
Gli artigiani non sono d'accordo con il congelamento.
Questa legge a qualche artigiano può andare bene, ma all'industria no. Ma ci pensate? Una Honda può entrare in Italia con marchio made in Italy, una Panda fatta dalla Fiat in Polonia no.
A questo punto cosa vi aspettate dal Governo?
Che cancelli questa norma o, quantomeno, che la congeli fintanto che non si esprime l'Europa. Perchè la legge è completamente contraria all'Europa in quanto penalizza le aziende di un solo paese, in questo caso italiane. Qui si sta cominciando ad andare ovunque, a sdoganare, in Spagna, Olanda. Dappertutto, tranne che qui. Vi sembra normale?
Uno dei motivi del probabile dietro-front è proprio il fronte europeo.
Infatti, come è possibile che questo Parlamento non abbia pensato all'opportunità di interpellare prima le istituzioni europee su una materia delicata come questa?
Cosa le dà più fastidio, da produttore di articoli ottici?
Passare davanti al negozio Chanel a Venezia e vedere sulle lenzuola stese a terra dagli ambulanti abusivi una selva di falsi occhiali Chanel.
L'Anfao ha promosso una forte campagna anticontraffazione ma si è anche mossa per prima a segnalare le incongruenze delle regole sul Made in.
Vero, ma le due cose devono viaggiare insieme.
Fonte: il Sole24Ore