
Sover in mobilità: a fine maggio la chiusura del reparto produttivoSover requests mobility: production department scheduled to close end May
La famiglia Cannicci: "Le PMI colpite da una crisi mondiale che non ha dato tregua. Ora dobbiamo trovare un nuovo equilibrio e una nuova flessibilità L'occhialeria Sover di Soverzene ha ufficializzato quest'oggi la richiesta di mobilità per gli addetti del proprio reparto produttivo: si tratta di ventuno persone, 17 produttivi ai quali si aggiungono 4 indiretti su un totale di 55 addetti. Con la richiesta di mobilità di quest'oggi, si definisce in qualche modo anche la data di chiusura della produzione di Sover che dovrebbe quindi cessare verso la fine di maggio a ultimazione delle commesse in lavorazione. Si fa presente che non ci sarà nessuna conseguenza per ottici e fornitori per i quali non ci sarà alcun cambiamento nella rete di vendita. Una decisione che la famiglia Cannicci definisce senza dubbio "tra le più difficili, se non la più difficile, della nostra storia imprenditoriale". "Nell'anno in cui ricorrono – spiega il presidente Paolo Cannicci – i nostri primi 50 anni di attività, dobbiamo nostro malgrado congedarci da collaboratori con i quali abbiamo instaurato un lungo rapporto di fiducia e stima. Ma abbiamo sulle spalle diversi anni di recessione, flessione dei consumi, crisi economica e finanziaria dei principali mercati di sbocco, Italia in primis: a ciò si è aggiunta una sempre più agguerrita concorrenza da parte dei mercati asiatici. Una crisi importante che non ha dato tregua alle PMI: una ridefinizione di Sover è diventata così una scelta che non potevamo più posticipare. Il primo pensiero va naturalmente ai nostri collaboratori della produzione e alle loro famiglie: da parte nostra ci impegneremo – e di fatto lo stiamo già facendo – per aiutarli a trovare una ricollocazione professionale. Non è impresa facile in questi tempi, ma la nostra famiglia, sin dal suo arrivo da Parma agli inizi degli anni Sessanta, ha sempre rispettato questa terra e contribuito alla sua crescita economica e sociale. Continueremo a fare la nostra parte anche in questo momento di difficoltà". Il secondo pensiero va alla nuova Sover, rivista e corretta alla luce di anni di fortissima instabilità dei mercati, internazionali e non. "I prossimi passi – spiega il direttore generale Stefano Cannicci – prevedono la riduzione dei costi strutturali e gli investimenti nelle reti commerciali e nel marketing. Dovremo dismettere gli asset non strategici, dare vita a una struttura più snella e in grado di aprire nuovi mercati – penso a Brasile, Russia, India, Cina, Korea – grazie a un'offerta più competitiva. Vogliamo riportare in equilibrio l'azienda e, dopo una prima fase di recovery, aggregarci con realtà complementari sviluppando anche licenze di nicchia. Vorremmo inoltre correggere un concetto uscito sulla stampa nei giorni scorsi: l'obiettivo di Sover non è delocalizzare per forza, ma ottenere una flessibilità che le permetta di essere competitiva qualunque sia l'occhiale richiesto. Se non faremo ciò, saremo costretti dallo stesso mercato a chiudere tutta l'azienda. Stiamo lavorando per raggiungere l'obiettivo entro l'inizio del prossimo anno, se non prima". "In questa fase cruciale, conclude la famiglia Cannicci, stiamo avendo grande collaborazione dal territorio e dai nostri dipendenti, dai nostri clienti e fornitori e non solo. Un segnale importante per Sover e le sue persone, un segnale al quale vogliamo rispondere lavorando duramente per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti". The Cannicci family: "SMEs hit by a world crisis with no respite. We must now look for new balance and new flexibility Eyewear company Sover of Soverzene today officially requested mobility for its production department employees: twenty-one people are involved, 17 in production and 4 indirect, out of a total of 55 employees. Today's request for mobility also establishes the closing date for Sover production, which should be around end May when current orders have been fulfilled. This will not in any way affect opticians and suppliers as no changes will be made to the sales networks. It is a decision that the Cannicci family undoubtedly describes as "one of the most difficult, if not the most difficult, in our entrepreneurial history". "This will be our 50th year in business" – explained company president Paolo Cannicci – "and it is unfortunate that we must lay off collaborators with whom we have established a long relationship of trust and esteem. But we have been burdened by years of recession, a downturn in consumption, economic and financial crises in the main outlet countries, Italy especially, in addition to increasingly tough competition from Asian markets. A crisis that has given SMEs no respite: as a result, redefining Sover is decision that could not be postponed any longer. "Naturally, our first thoughts are for our production collaborators and their families: we have already undertaken to help them find new positions. It is not an easy task these days, but since it came to Parma in the early Sixties our family has always respected this territory and contributed to its economic and social growth. We will continue to play our part, even at this difficult time". The second thoughts are for the new Sover that will be redefined and modified in the light of the years of considerable instability of national and international markets. "The next steps" – explained general manager Stefano Cannicci – "will be to cut back on structural costs and investments in commercial networks and marketing. We must divest ourselves of non-strategic assets, create a new, more streamlined structure that will open up new markets – I'm thinking of Brazil, Russia, India, China, Korea – thanks to a more competitive offer. We want to rebalance the company and, after the first stage of recovery, join forces with complementary companies for the development of niche and other licenses. "We must also correct a concept that appeared in the press just recently: Sover's objective is not to delocalize at all costs, but to achieve the flexibility that will enable it to be competitive for any eyewear requested. If we do not do this, the market itself will force us to close the whole company. We aim to achieve this objective by the beginning of next year, if not before". "At this crucial stage" the Cannicci family concluded, "the territory, our employees, our customers, suppliers and so on are all being enormously supportive. An important sign for Sover and its people, a sign we want to respond to by working hard to achieve the objectives we have set ourselves".