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L'arte decorativa sulle montature per occhiali

L'arte decorativa sulle montature per occhiali

Il progetto 'Studio per la realizzazione di una montatura in metallo per occhiali il cui trattamento della superficie è realizzato interamente con l'utilizzo di tecniche sottovuoto PVD/PECVD' continua la ricerca scientifica sui trattamenti decorativi nonotecnologici: lo scopo è individuare tipologia e metodologia per realizzare un sistema sottovuoto degli strati protettivi trasparenti aventi caratteristiche di duttilità e resistenza, che la montatura per occhiali richiede.

In questa fase del progetto, i ricercatori di Certottica hanno esteso a livello europeo la rete di contatti, già intessuto fruttuosamente in Italia, per ampliare la visuale sui problemi scientifici che vanno affrontati. Fondamentali a tale obiettivo le fiere dedicate ai trattamenti di superficie: lo Schauplatz NANO di Hannover e l'European Coatings Schow di Norimberga, insieme alla visita di alcune aziende tedesche all'avanguardia nel campo delle nanotecnologie e fabbricazioni di macchinari al plasma. Sul fronte nazionale, nel corso dell'autunno, sarà operativa la convenzione fra Certottica e la società Nanofab, che ha disposizione il laboratorio per lo studio delle nanotecnologie più avanzato d'Italia, per riprendere la sperimentazione del processo PECVD sulle montature per occhiali.

La Nanofabrication Facility, che ha sede nel Parco scientifico tecnologico Vega di Marghera, è uno dei primi laboratori europei per le applicazioni delle nanotecnologie alla produzione industriale: è nata, infatti, per promuovere e favorire l'incontro tra il sistema della ricerca e il mondo imprenditoriale mettendo a disposizione delle imprese laboratori all'avanguardia per il trasferimento di know-how scientifico e le competenze tecniche per lo sviluppo e l'innovazione aziendale. Le aziende partecipanti al progetto potranno avvalersi delle strutture, attrezzature e personale tecnico-scientifico di Nanofab per sviluppare la ricerca sulle tecnologie sottovuoto applicate all'occhialeria.

Da un punto di vista prettamente progettuale il compito che i ricercatori dovranno svolgere appare particolarmente arduo: se, infatti, con la ricerca precedente è stato dimostrato che è possibile sintetizzare film utilizzabili come protezione del deposito PVD, tramite la tecnologia PECVD, non si prospettano di facile soluzione i problemi da risolvere per giungere alla eventuale fase di industrializzazione.

La prima difficoltà è data dalla novità della tecnologia che implica una scarsa diffusione delle competenze e pochi sistemi produttivi da poter visionare, la seconda difficoltà è data dalle prestazioni richieste al film protettivo per essere utilizzato sulla montatura e, infine, la terza dalla complessità geometrica dell' occhiale che comporta la soluzione di non pochi problemi se si vuole ottenere un rivestimento di spessore costante in tutti i punti. Per giungere ad ipotizzare un processo di questo tipo sarà necessario condurre numerose sperimentazioni con macchine aventi caratteristiche differenti.

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