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Safilo punta sul mercato cinese

Safilo punta sul mercato cinese

In un'intervista rilasciata a Milano Finanza, Vittorio Tabacchi, presidente di Safilo, ha parlato delle prospettive del suo gruppo sul mercato asiatico.

Sbarcata a Hong Kong all'inizio degli anni Novanta, oggi Safilo Far East ha uffici a Shanghai e Pechino con distribuzione all'Ovest ma anche nella parte più ricca, quella orientale e quella meridionale vicina a Canton e Shenzhen.

La sede di Hong Kong provvede a coordinare le attività commerciali nei principali mercati del bacino asiatico e la distribuzione di prodotti di alta gamma (Gucci, Dior, Burberry), sta crescendo. 'Tutto procede per il verso giusto', ha detto Tabacchi, 'anche con gli organismi statali. Le mie aspettative sono per un mercato in forte crescita. Così come sarà in crescita il potere d'acquisto cinese. Prima Hong Kong era off limits per gli abitanti cinesi. Dal 2001 le famiglie possono andare in gita a Hong Kong, motivo per cui nell'isola in poco tempo abbiamo raddoppiato le vendite'.

La contraffazione, però, aumenta. 'Le cose non vanno bene', ha detto Tabacchi, 'l'importazione dei prodotti cinesi sta dilagando, con copie dei nostri prodotti vendute a prezzi infinitesimi rispetto agli originali. Stiamo cercando una soluzione insieme ad associazioni quali l'Anfao e Centromarca. Anche Confindustria ha creato una commissione specifica per il problema'.

Tabacchi ha poi parlato della questione del Made in Italy e rispondendo a chi sostiene che i prodotti di alta gamma siano made in China ma venduti al cliente come fossero made in Italy, ha precisato: 'Tutta la linea di alta gamma è prodotta in Italia, tra le linee di bassa gamma invece la produzione è talvolta spostata in Cina. E quando questo accade distribuiamo regolari prodotti con il marchio made in China'.

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