
Chirurgia refrattiva: pazienti danneggiati e oculisti al Costanzo Show
Seguita da 1.447.000 spettatori (share 16,49%) è andata in onda ieri sera la seconda (o terza, contando anche quella del maggio 2002) puntata del Maurizio Costanzo Show interamente dedicata al gruppo di persone che hanno subìto dei danni in seguito a interventi di chirurgia refrattiva.
Questa volta sono intervenuti il segretario nazionale dell'ordine dei medici italiani Mario Falconi, il direttore de Il Giornale Maurizio Belpietro, il direttore scientifico dell'Istituto Laser Microchirurgia Oculare di Brescia Roberto Pinelli, il direttore del Dipartimento di Oftalmologia e Neurochirurgia del Policlinico Le Scotte dell'Università di Siena Aldo Caporossi, oltre al segretario della Società Oftalmologica Italiana Matteo Piovella.
Il comitato dei pazienti era composto da Fabio Marengo (la cui storia è stata raccontata ieri anche dal TgCom), Gualtiero Terenzi, Graziella Milani e supportato dal segretario di Cittadinanza Attiva, cui fa capo il Tribunale del Malato, Teresa Petrangolini. Tra il pubblico erano inoltre presenti altri due pazienti che hanno raccontato i loro casi.
Piovella ha inizialmente ricordato come dal 1990 a oggi siano state operate in Italia 1 milione e mezzo di persone e tra queste solo 60 abbiano poi intentato cause contro gli oculisti. Lo stesso Costanzo ha precisato che stando alle telefonate ricevute dalla redazione del programma le persone danneggiate sono sicuramente di più, ma forse non tutti hanno sporto denuncia.
Pinelli, sottopostosi all'intervento di Lasik negli Usa con esito positivo, ha posto l'accento su due aspetti: la carenza in Italia di una 'super-specializzazione' nella chirurgia refrattiva e la mancanza di una cultura di 'patient care (cura del paziente)', cioè di quell'attenzione del medico verso il paziente che inizia prima dell'intervento e continua per tutta la durata del rapporto.
Graziella Milani ha poi raccontato la sua vicenda: operata nel febbraio del 2001 a Casale Monferrato e riscontrando da subito dei problemi, è stata poi sottoposta a un trattamento che le era stato presentato come 'mettiamo due goccine nell'occhio' e che invece le ha causato forti dolori, tanto da non poter tornare a casa guidando. Nel marzo del 2002 si è sottoposta a un secondo intervento, questa volta di Prk, e nemmeno questo ha avuto esisto positivo. Attualmente la Milani soffre di cheratocono centrale e l'ultima soluzione propostale dai medici è stato il trapianto di cornea. La Milani ha specificato di non aver presentato nessuna denuncia (e quindi non rientra nei 60 casi citati da Piovella).
Mario Falconi è intervenuto dicendo che anche la chirurgia refrattiva presenta delle percentuali di rischio e che ritiene un obbligo deontologico nonché etico del medico comunicarlo ai pazienti attraverso il consenso informato, cosa che purtroppo non sempre avviene.
Piovella ha quindi precisato come un anno e mezzo fa i consensi informati siano stati rivisti e resi pubblici e come la Soi si sia impegnata a farli rispettare dai suoi oculisti, pena l'espulsione dalla società.
Costanzo, dopo aver chiesto il costo medio di un intervento di chirurgia refrattiva ha rilevato come esista un grande business dietro queste operazioni: 1 milione e mezzo di interventi a mediamente 2 mila euro equivale a 3 miliardi di euro, ossia un buon giro d'affari per i medici, i quali però dovrebbero informare meglio dei rischi i pazienti.
La Pietrangoli ha raccontato di aver preso visione dei consensi informati fatti firmare a Marengo e agli altri e di aver riscontrato notevoli differenze nei contenuti rispetto a quelli attuali: in sostanza nei primi sarebbero stati minimizzati i rischi.
Belpietro ha invece presentato la sua esperienza positiva, definendosi fortunato per aver incontrato medici preparati, che lo hanno visitato in modo accurato, gli hanno spiegato i rischi e lo hanno seguito. Per un paio di mesi dopo l'operazione ha avuto qualche piccolo disturbo visivo (aloni), ma adesso è totalmente soddisfatto. Ha inoltre raccontato di aver sentito altre persone che avrebbero voluto sottoporsi al laser, ma che non l'hanno potuto fare perché non idonei al trattamento.
A questo punto Piovella, sollecitato da Terenzi, ha ammesso che la chirurgia refrattiva può fare danni e che questi devono essere riconosciuti.
Falconi poi, in qualità di medico, ha chiesto scusa ai pazienti per gli errori commessi nei loro casi e ha di nuovo posto l'accento sull'importanza del consenso informato, suggerendo al ministro della Sanità Sirchia di farlo diventare oggetto di corsi di formazione per i medici nel programma nazionale Ecm.
La Petrangolini ha quindi chiesto che qualcuno si faccia carico di firmare delle perizie per Marengo e gli altri che attestino l'errore fatto nei loro casi.
C'è stata poi la telefonata di Marco Palmisano, un dirigente di Publitalia, che ha raccontato il suo caso: operato nel luglio del 2001 all'occhio destro, si trova adesso ad affrontare una serie di problemi che vanno dalle fitte alla nuca ai dolori nell'occhio sinistro, dalle vertigini ai dolori diffusi alla testa, orecchie e collo. In sostanza ha grosse difficoltà a leggere, guidare, persino stare in piedi e i moltissimi medici che lo hanno visitato gli hanno diagnosticato una 'Sindrome da deficienza posturale', patologia non riconosciuta e del cui rischio non era stato informato.
In conclusione, sono stati presi diversi impegni da parte dei partecipanti:- Belpietro si occuperà sul suo quotidiano di quello che ha definito un 'caso di malasanità', raccontando le storie dei pazienti e rendendo pubblici i nomi degli oculisti che li hanno operati;
- Costanzo cercherà di trasmettere a Sirchia la proposta di Falconi sulla formazione specifica per i medici sui consensi informati;
- Piovella, su richiesta di Falconi, e a nome della Soi, si occuperà di far ottenere delle perizie ai pazienti gratis o a basso costo;
- la Pietrangoli seguirà, attraverso il Tribunale del Malato, lo sviluppo della vicenda.
Costanzo ha infine dato appuntamento a tutti tra otto mesi, per verificare se gli impegni presi saranno stati rispettati.