LA CLINICA OCULISTICA DELL'UNIVERSITÀ DI TORINO ARRUOLERÀ DIECI MALATI PER TESTARE UN FARMACO ANTI-CECITÀ
La maculopatia è una patologia degenerativa dell'occhio che crea una distorsione dell´immagine e provoca una riduzione della vista a causa della comparsa di alcune macchie scure nella parte centrale del campo visivo. Le statistiche dicono che la degenerazione maculare senile è la principale causa di cecità dopo i 60 anni e che la malattia può colpire un italiano su quattro.
La scienza sta facendo passi avanti contro questo disturbo specialmente grazie all'utilizzo della terapia fotodinamica (che può essere utilizzata solo nel 40 per cento dei casi e che non è comunque risolutiva), quella termica e quella, più promettente, di un nuovo farmaco che sarà sperimentato in diversi centri del mondo tra i quali la Clinica Oculistica dell´Università di Torino diretta dal professor Federico Grignolo.
L´annuncio è stato dato durante la seconda e ultima giornata del convegno internazionale sulle malattie della macula, organizzato a Torino. Presenti i maggiori specialisti d´Italia, fra cui il professor Bruno Boles Carenini, ex direttore della clinica universitaria torinese, e il professor Mario Stirpe, primario emerito a Roma.
Il centro Oculistico dell´Università di Torino sta arruolando dieci pazienti su cui verificare le possibilità offerte dalla nuovo farmaco anti-angiogesti che, dopo sei anni di ricerche negli USA, ha dimostrato di inibire il fattore di crescita "vegf" che si trova all´origine dello sviluppo dei neovasi che producono la degenerazione oculare senile. I casi di cecità per maculopatia sono infatti legati alla comparsa di nuovi vasi al di sotto della macula, cioè la zona centrale della retina (definita da alcuni l´occhio dell´occhio) nella quale si formano vasi anomali che provocano emorragie. L´aumento della vita media ha inevitabilmente portato all´incremento del numero di persone che soffrono di maculopatia, in particolare le donne che vivono mediamente più a lungo degli uomini.
(Fonte: www.lastampa.it)