
Cesena, seminario sulla retinopatia nei neonati
p align="justify">Oggi pomeriggio alle 15, presso l'ospedale 'Bufalini' di Cesena, si svolgerà il seminario "La Retinopatia della prematurità", organizzato dalla Unità operativa di Oculistica e dalla Terapia intensiva pediatrica e neonatale. Neonatologi e oculisti si incontreranno per affrontare i problemi legati alla prevenzione, alla diagnosi e cura della retinopatia del neonato prematuro, la malattia che colpisce l'occhio dei neonati di bassa età gestionale.
Si tratta di una malattia estremamente diffusa che tende a regredire spontaneamente in una alta percentuale dei bambini, i cui esiti sono miopia, strabismo, astigmatismo e raramente anche cecità
"Negli anno '50 - spiega il dott. Augusto Biasini, responsabile della Terapia intensiva pediatrica - questa malattia fu causa di un'epidemia di cecità fra i prematuri ricoverati: l'ossigeno, somministrato a tutti e senza controllo, provocava danni nella retina provocandone il distacco, l'accartocciamento e la conseguente perdita della vista. Con l'adozione di precisi controlli nell'uso dell'ossigeno la malattia scomparve per circa 20 anni, per ripresentarsi poi con l'aumento della sopravvivenza dei neonati prematuri". Al medico spetta quindi il compito di prevenire l'insorgenza e nel diagnosticare tempestivamente la malattia.
(Fonte: Il Resto del Carlino)
Si tratta di una malattia estremamente diffusa che tende a regredire spontaneamente in una alta percentuale dei bambini, i cui esiti sono miopia, strabismo, astigmatismo e raramente anche cecità
"Negli anno '50 - spiega il dott. Augusto Biasini, responsabile della Terapia intensiva pediatrica - questa malattia fu causa di un'epidemia di cecità fra i prematuri ricoverati: l'ossigeno, somministrato a tutti e senza controllo, provocava danni nella retina provocandone il distacco, l'accartocciamento e la conseguente perdita della vista. Con l'adozione di precisi controlli nell'uso dell'ossigeno la malattia scomparve per circa 20 anni, per ripresentarsi poi con l'aumento della sopravvivenza dei neonati prematuri". Al medico spetta quindi il compito di prevenire l'insorgenza e nel diagnosticare tempestivamente la malattia.
(Fonte: Il Resto del Carlino)