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"Cautela nei confronti delle nuove molecole cortisoniche per le forme di degenerazione e retinopatia"

VEGFLa ricerca italiana è cauta nei confronti dell'efficacia delle nuove molecole cortisoniche utilizzate contro le varie forme di degenerazione e di retinopatia. Riconoscendo gli straordinari progressi compiuti nella lotta contro la cecità, in una intervista a il quotidiano Il Tempo il Prof. Mario Stirpe (presidente della Fondazione Bietti) si dice lontano dai facili entusiasmi degli ambienti scientifici americani. Secondo il professore, infatti, solo tra un anno si potrà valutare se le aspettative su queste nuove molecole che agiscono sulla proteina della crescita, chiamata fattore di crescita epidermica vascolare (VEGF), saranno state soddisfatte.

La ricerca italiana fa parte del comitato di controllo di questa sperimentazione che interessa diversi centri di tutto il mondo. Allo stato attuale, però, il Prof. Stirpe preferisce parlare solo di risultati 'in prima fase' e ritiene che sia troppo presto per cantare vittoria. Nel caso di una molecola, infatti, l'Istituto si è visto costretto a interrompere la sperimentazione perché provocava delle pericolosissime ipertrofie al fegato.

Anche sulla ricerca che si sta compiendo sul Nerve Grow Factor (NGF) il professore preferisce non fare previsioni anche se nutre buone speranze per i risultati di un gruppo dell'Università di Tor Vergata e di alcuni ricercatori veneziani. Del gruppo di farmaci fanno parte cinque preparati, di cui uno soltanto è una pillola da utilizzzare per via orale. Negli altri casi si tratta di prodotti da iniettare dentro l'occhio utilizzati per la degenerazione maculare, limitatamente alla forma umida. Bisogna tener presente, però, che questi preparati agiscono all'insorgere dei primi sintomi. Non si tratta quindi di clamorosi 'ritorni alla luce' ma di un blocco delle forme proliferative che conducono alla perdita della vista.

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