
Cataratta: scoperta la causa dell'opacizzazione post operatoria
Un team di chirurghi dell'unità operativa oculistica dell'ospedale Costantino Cantù di Abbiategrasso (Mi) è riuscito a identificare la formula chimica del materiale che può formarsi nell'occhio di un paziente operato di cataratta quando, durante l'intervento, gli viene iniettata una sostanza viscoelastica. Dopo essere stati operati, infatti, capita di dover subire un secondo intervento perché la vista si è di nuovo offuscata. La causa sarebbe l'opacizzazione della nuova lente artificiale che viene posta nell'occhio per sostituire il cristallino malato.
Il gruppo di studiosi, guidato dal primario Fabio Ferentini, ha scoperto che, nel caso di utilizzo di lenti pieghevoli, il vero motivo di tale opacizzazione sarebbe un materiale che si forma nell'occhio del paziente dopo che gli è stato iniettato tale gel viscoelastico (estratto dalla pinna dei pescicani) che protegge le parti del bulbo oculare durante l'operazione. Si tratta della idrossiapatite (Hydroxyapatite), un minerale presente anche in natura, formato da calcio e fosfati che si uniscono a temperature elevatissime. Nell'occhio queste due componenti sarebbero invece congiunte dalla sostanza viscoelastica che agisce da catalizzatore. Per evitare quindi la perdita di chiarezza della lente artificiale basterebbe utilizzare una sostanza analoga.
Il reparto di Oculistica dell'ospedale abbiatense svolge in media all'anno 1.000 operazioni di cataratta, un centinaio di interventi sulla retina, circa 50 operazioni di glaucoma e fino a 15mila visite ambulatoriali.