Dal 3 al 5 febbraio 2024 si accenderanno i riflettori su MIDO, leader mondiale tra i tradeshow dedicati all’eyewear. Per tre giorni gli stakeholder provenienti da tutti e cinque i continenti incontreranno a Fieramilano Rho le realtà del comparto che rappresentano l’intera filiera del settore occhialeria in un contesto ad ampio respiro internazionale.
WMIDO darà voce ad alcuni tra gli espositori di MIDO 2024. Il protagonista dell’intervista di oggi è Moritz Krüger, CEO e Creative Director di Mykita.
La sostenibilità è indubbiamente un tema di estrema attività, nato dalle esigenze di elevare lo scopo delle realtà imprenditoriali per contemplare un futuro migliore per tutti. Questa tematica è molto sentita anche da MIDO che, oltre ad essere impegnata in prima linea come organizzazione, ha creato dei premi ad hoc: CSE Award - Certified Sustainable Eyewear che valuta la sostenibilità dei prodotti eyewear a livello internazionale e Stand Up For Green – pensato per gli stand che si distinguono per l’attenzione all’ambiente. Come si pone la sua società nei confronti di questa tematica? Quali sono le attività che svolgere per sostenere il futuro del pianeta?
La responsabilità sociale d’impresa è un tema importante, al centro delle attività e del marchio Mykita. Siamo un’azienda indipendente con una produzione propria a Berlino e realizziamo i prodotti principalmente su ordinazione; vogliamo assumerci la responsabilità di tutti gli aspetti, sia per le persone che per il pianeta. Abbiamo definito una filosofia responsabile per quanto riguarda il design, incentrata su quattro principi fondamentali presenti in ogni montatura: estetica senza tempo, produzione etica, design innovativo e qualità artigianale. Siamo a favore del consumo responsabile e ci impegniamo costantemente a prolungare la vita utile dei nostri occhiali attraverso l’applicazione di rigorosi standard di qualità e l’assistenza post-vendita. Siamo abbastanza innovativi per quanto riguarda l’uso di materiali responsabili. Al momento acquistiamo il 90% dei materiali riciclati (acciaio inossidabile e Acetate Renew, certificato ISCC PLUS) e la produzione avviene localmente, nel nostro stabilimento. In termini di emissioni di carbonio, la strada è ancora lunga ed è stato più difficile del previsto completare la nostra prima relazione in materia di impronta di carbonio e sostenibilità in un periodo così incerto, ma siamo determinati a portare avanti questo discorso. Il traguardo successivo è diventare una B Corp nei prossimi anni, un obiettivo molto ambizioso.
I giovani sono il nostro futuro. Essergli vicino e rispondere alle loro esigenze, non è sempre facile. MIDO, in questo senso, cerca sempre di essere al passo con i tempi e sperimentare: è stata la prima fiera del settore ad avere un magazine digitale, a utilizzare un’app dedicata, la prima a creare una piattaforma digitale per rispondere immediatamente alla crisi Covid. Nel 2024 è stata anche la prima del settore a creare una campagna di comunicazione utilizzando l’IA. La sua azienda come cerca di raggiungere i più giovani?
I consumatori più giovani sono molto attenti all’impatto sull’ambiente e sulla società delle loro decisioni d’acquisto e si aspettano che i brand siano in sintonia con i loro valori. Soprattutto quando si tratta di questioni che hanno un peso culturale, come la responsabilità ecologica e sociale, l’inclusività, l’integrità del design e della produzione, sono molto più propensi ad acquistare marchi che riflettono i loro valori personali. In qualità di azienda di design con un processo produttivo autonomo, il nostro approccio olistico e trasparente indica il desiderio di lasciare un impatto positivo attraverso prodotti incredibili e di lunga durata, ma anche attraverso condizioni di lavoro etiche, una catena di valore trasparente e il rispetto per l’ambiente. Ci impegniamo ad essere un brand ambizioso di cui le persone possono fidarsi e con il quale possano identificarsi. Per quanto riguarda queste priorità, siamo decisamente in linea con le generazioni più giovani. Le collaborazioni e i progetti con i designer e gli artisti della moda, come 032x o Martine Rose, hanno consentito a MYKITA di farsi conoscere dalle nuove generazioni. I nostri modelli parlano una lingua moderna e sono l’espressione dello spirito del tempo.
Un tema ‘caldo’ è l’utilizzo sempre più diffuso dell’IA. Anche MIDO, come dicevamo, l’ha utilizzata, in supporto alla creatività umana, per realizzare la prima campagna di comunicazione del settore. Qual è la sua posizione nei confronti di questa tematica? L’ha utilizzata per la sua realtà produttiva o pensa di farne uso nel futuro?
È nella nostra natura essere curiosi e interessati alle nuove tecnologie. Abbiamo studiato il mondo dell’IA, valutato il suo possibile utilizzo e il valore che potrebbe apportare all’azienda in futuro. L’abbiamo già utilizzata per una campagna capsule. Per il momento, per quanto riguarda il processo creativo, l’IA è interessante perché rappresenta una fonte di ispirazione imprevedibile: non sai mai quale combinazione di elementi ti propone. È nel DNA di MYKITA unire l’alta tecnologia con l’artigianalità specializzata e gli elementi realizzati a mano. Questa caratteristica continua a definire il processo di creazione e produzione dei prodotti.
Siete stati pionieri nell'uso della stampa 3D. Quale direzione prenderà la tecnologia nel futuro di Mykita?
Siamo sempre molto attenti a ciò che accade in altri settori industriali e alle possibilità che le tecnologie nuove ed emergenti possono apportare al nostro processo creativo o produttivo per permetterci di creare qualcosa che non siamo stati in grado di fare prima. Detto questo, cerchiamo anche di consolidare l’esperienza nei materiali e nelle tecnologie che già utilizziamo. Questo significa investire costantemente in attività di ricerca e sviluppo dei processi produttivi di acciaio inossidabile, acetato e Mylon® per essere sicuri di operare seguendo i massimi livelli in termini di qualità e sostenibilità. Continueremo anche a occuparci di costruzioni ibride e di modalità nuove ed eleganti per unire i diversi materiali, che è una parte significativa della nostra estetica creativa.