Waiting for MIDO 2024: Gernot Lindner
Dal 3 al 5 febbraio 2024 si accenderanno i riflettori su MIDO, leader mondiale tra i tradeshow dedicati all’eyewear. Per tre giorni gli stakeholder provenienti da tutti e cinque i continenti incontreranno a Fieramilano Rho le realtà del comparto che rappresentano l’intera filiera del settore occhialeria in un contesto ad ampio respiro internazionale.
WMIDO darà voce ad alcuni tra gli espositori di MIDO 2024. Il protagonista dell’intervista di oggi è Christoph Rosenauer, COO di Gernot Lindner.
La sostenibilità è indubbiamente un tema di estrema attività, nato dalle esigenze di elevare lo scopo delle realtà imprenditoriali per contemplare un futuro migliore per tutti. Questa tematica è molto sentita anche da MIDO che, oltre ad essere impegnata in prima linea come organizzazione, ha creato dei premi ad hoc: CSE Award - Certified Sustainable Eyewear che valuta la sostenibilità dei prodotti eyewear a livello internazionale e Stand Up For Green – pensato per gli stand che si distinguono per l’attenzione all’ambiente. Come si pone la sua società nei confronti di questa tematica? Quali sono le attività che svolgere per sostenere il futuro del pianeta?
La sostenibilità è un tema che riguarda tutti noi, ogni giorno, e incide sulle decisioni che prendiamo sia nella vita privata che in azienda perché dobbiamo tenere a mente che la nostra responsabilità trascende i confini geografici e le generazioni.
Per questo motivo, abbiamo cercato fin dall’inizio di attuare una gestione della sostenibilità a diversi livelli.
Per quanto riguarda l’energia, abbiamo iniziato a ridurre le emissioni già diversi anni fa e non solo gestiamo un sistema fotovoltaico che produce la maggior parte dell’elettricità destinata ad alimentare la nostra azienda e a ricaricare i veicoli elettrici, ma ci riscaldiamo anche con pellet di legno prodotto localmente.
Tutti gli imballaggi utilizzati sono riciclabili, dalle casse in legno agli scatoloni esterni. Gli stessi occhiali in argento sono prodotti in modo tale che il 100% degli scarti di metallo viene fuso e completamente riciclato.
Inoltre, cerchiamo di acquistare i componenti da fornitori locali, nei limiti del possibile, per garantire percorsi di trasporto brevi.
Sappiamo che, se i dipendenti si sentono partecipi del processo possono contribuire in maniera significativa al successo dell’azienda e, di conseguenza, apprezziamo la responsabilità di tutti coloro che fanno parte del team. Tutto ciò è amplificato dal fatto che la nostra regione è stata e continua a essere interessata da una grave perdita di posti di lavoro, soprattutto nel settore dell’occhialeria. Siamo consapevoli di rivestire un ruolo sociale nella nostra regione e, pertanto, cerchiamo di prendere le decisioni aziendali tenendo conto dell’interesse pubblico. Per raggiungere questo obiettivo, non solo manteniamo l’occupazione nella regione nel lungo periodo e creiamo nuovi posti di lavoro, ma proponiamo modelli di orari di lavoro vantaggiosi per i dipendenti, che aiutano a raggiungere un equilibrio tra vita professionale e privata.
I giovani sono il nostro futuro. Essergli vicino e rispondere alle loro esigenze, non è sempre facile. MIDO, in questo senso, cerca sempre di essere al passo con i tempi e sperimentare: è stata la prima fiera del settore ad avere un magazine digitale, a utilizzare un’app dedicata, la prima a creare una piattaforma digitale per rispondere immediatamente alla crisi Covid. Nel 2024 è stata anche la prima del settore a creare una campagna di comunicazione utilizzando l’IA. La sua azienda come cerca di raggiungere i più giovani?
Riteniamo che almeno una percentuale significativa di giovani sia sempre più attratta dai prodotti artigianali e non solo per una questione di sostenibilità. Viviamo in un’epoca in cui i prodotti realizzati al 100% in Europa o in Germania sono un’eccezione e, quindi, riscuotono un consenso positivo. Tuttavia, non direi che stiamo cercando volutamente di rivolgerci ai più giovani, ma che invece vogliamo concentrarci su un pubblico che apprezzi il design di alto livello e la qualità dei prodotti.
Un tema ‘caldo’ ù è l’utilizzo sempre più diffuso dell’IA. Anche MIDO, come dicevamo, l’ha utilizzata, in supporto alla creatività umana, per realizzare la prima campagna di comunicazione del settore. Qual è la sua posizione nei confronti di questa tematica? L’ha utilizzata per la sua realtà produttiva o pensa di farne uso nel futuro?
A dir la verità, ho un problema con l’espressione “intelligenza artificiale”. Proprio come il mio smartphone non è affatto intelligente, farei attenzione ad attribuire qualche capacità cognitiva all’IA. Fino a poco tempo fa, a partire da Cartesio (con il quale non mi trovo d’accordo su questo aspetto), non si attribuiva l’intelligenza agli animali non umani. Erano considerati “res extensa”, come le macchine, e solo gli esseri umani erano ritenuti “res cogitans”. E ora fingiamo che le macchine abbiano il potenziale per essere intelligenti? Lo trovo sconcertante e, in un certo senso, una conclusione un po’ precipitosa. Pur sapendo che non esiste una definizione universale di intelligenza e che esistono diverse forme di intelligenza nell’uomo e negli altri essere viventi, non ne rilevo nessuna che possa essere considerata tale nelle macchine e nelle reti neurali artificiali. Ritengo un enorme progresso il fatto che una macchina sia stata programmata per simulare processi, applicare algoritmi e per elaborare un’enorme quantità di dati velocemente, ma non direi che siamo di fronte a una forma di intelligenza. La considero come uno strumento per semplificare alcuni processi ad alta intensità di dati, ma fino ad ora, l’interesse per l’intelligenza dei programmi è stato minore rispetto alla preoccupazione riguardante l’intelligenza di certe persone che hanno descritto tali programmi come intelligenti.
Tuttavia, ho la certezza che quella che comunemente viene definita come IA diventerà parte del lavoro di tutti i giorni, con una serie di ricadute positive e negative. Quella che definiamo IA sarà utilizzata nei modelli e nei processi produttivi, ma resta ancora da vedere se questi programmi e strumenti sono davvero intelligenti.
Perché avete scelto l’argento per realizzare i vostri occhiali?
L’argento è un materiale che ha sempre affascinato le persone per le sue caratteristiche, la sua bellezza ed esclusività. L’argento è stato utilizzato sin da subito per realizzare montature, grazie alla sua ottima malleabilità. Le caratteristiche dei materiali moderni, il prezzo e la produzione di massa hanno fatto sì che vi siano pochissimi esemplari di occhiali realizzati con questo fantastico materiale.
Quindi, è stato grazie al nostro amore per il materiale, al fatto che l’argento è anallergico, che tutti gli scarti sono riciclabili e alle innovazioni tecniche apportate alla nostra azienda che abbiamo deciso di provare a lanciare questa collezione sul mercato.