Waiting for MIDO 2023: incontriamo Lafont.
Dal 4 al 6 febbraio 2023 a Fiera Milano Rho tornerà MIDO. Quest’anno più che mai sarà un’edizione all’insegna dell’internazionalità e della sostenibilità durante la quale tutti gli attori del settore potranno in primis stringere accordi commerciali e fare business, ma anche scoprire le anteprime dell’intero comparto. Il ruolo della kermesse milanese va però oltre l’aspetto puramente commerciale perché MIDO rappresenta per tutti un’imperdibile occasione di dibattito, riflessione, formazione, scambio e condivisione pensate e rivolte agli ottici di tutto il mondo.
In attesa di vedersi di persona in fiera, abbiamo incontrato alcuni dei suoi protagonisti. Oggi diamo la parola a Matthieu Lafont, CEO di Lafont.
Siete un’azienda a conduzione familiare con una lunga tradizione nel settore: potete raccontarci i punti salienti di questo percorso?
È iniziato tutto nel 1923 quando nostro bisnonno, Louis Lafont, aprì un centro ottico a Parigi (zona Madeleine) e quest’anno ricorre proprio il 100° anniversario dal nostro debutto nel settore.
Negli anni ‘70, i nostri genitori hanno iniziato a progettare occhiali che, in un primo momento, erano venduti solo nel negozio di famiglia. Pian piano il marchio è cresciuto e ora abbiamo quattro boutique Lafont a Parigi e le nostre creazioni sono vendute in 40 Paesi in tutto il mondo. Abbiamo mantenuto la struttura di un’azienda indipendente a conduzione familiare: mio fratello Thomas ricopre il ruolo di Direttore Artistico mentre io quello di CEO. Il 95% della produzione avviene in Francia, aspetto particolarmente importante per un’azienda di occhialeria francese e parigina come la nostra.
Al momento, com’è organizzata la vostra presenza a livello globale?
Abbiamo attuato una divisione 70/30, dove il 70% del business avviene fuori dai confini francesi. Le esportazioni sono sempre state fondamentali per l’azienda. Ecco perché partecipiamo a tutte le principali fiere del settore.
Quali sono i vostri mercati di riferimento?
Con una tradizione così lunga come la nostra, abbiamo venduto modelli di occhiali in tutti i continenti. Europa, Nord America e Asia restano i nostri mercati principali, ma stanno crescendo anche quelli del Medio Oriente e dell’Africa.
Com’è cambiata la percezione degli occhiali all’avanguardia da parte degli ottici? È legata al mercato di riferimento?
Gli ottici che svolgono con passione il loro lavoro sono uguali in tutti i mercati: sono alla ricerca di marchi e prodotti creativi, esclusivi e di qualità. Tuttavia, è possibile riscontrare alcune lievi differenze in fatto di forme, materiali o varietà cromatiche.
Cosa rappresenta MIDO per la vostra azienda?
Rappresenta una delle fiere dell’ottica storiche, dove abbiamo la possibilità di entrare in contatto con gli operatori del settore e i nostri clienti.
Quali sono le novità che avete in serbo per la fiera di Milano?
Quest’anno, le date di inizio febbraio ci hanno messo a dura prova. Nel nostro stand daremo spazio alla linea di prodotti eco-compatibili. Presenteremo occhiali in bio-acetato nella collezione dedicata ai bambini, oltre alla nostra serie Creative con modelli “up-cycled” e in edizione limitata.