Sabato 9 e domenica 10 settembre alla Stazione Leopolda di Firenze si terrà l’11^ edizione di DaTE, dove l’eyewear di avanguardia racconterà le sue sfaccettature più innovative. Molti dei talenti più creativi presenteranno le loro differenti progettualità attraverso proposte in cui l’ispirazione e la sperimentazione incontrano il futuro.
In attesa di DaTE, abbiamo intervistato alcuni dei suoi protagonisti.
Oggi incontriamo Giovanni Lo Faro, CEO International di Modo.
Qual è il suo concetto di creatività?
Creatività per noi vuol dire senz’altro inventare, concepire, ricercare cose nuove. In astratto, perché una scintilla di nuovo ci ispira e fa avanzare. E in concreto, perché creiamo oggetti di uso quotidiano che stanno sul viso e hanno una funzione tecnica e medica. Per noi, quindi, ci sono tanti elementi da bilanciare in questa definizione, e al tempo stesso tanti angoli per portare soluzioni estetiche e funzionali oltre al semplice impatto estetico.
Quale visione vuole portare a DaTE? Perché ha scelto, di nuovo, questo salone?
La nostra visione di azienda indipendente, innovativa e con ‘purpose’ - una missione che va oltre il business, per porsi obiettivi ambientali e sociali.
L’identità dei nostri marchi: Modo, espressione di design e funzionalità, ed Eco, pioniere della sostenibilità.
L’obiettivo di portare una soluzione quotidiana per i clienti che vogliono esprimere, attivi, il proprio stile individuale piuttosto che seguire, passivi, i dettami dei grandi marchi.
Crediamo nel DaTE perché una soluzione tanto creativa quanto efficace e pratica per visitatori ed espositori.
Come narrerà il suo percorso progettuale al DaTE?
Con la comunicazione dei nostri marchi, tutta concepita in house dal nostro team di New York-Milano-Stoccolma, e naturalmente con il prodotto che per i marchi indipendenti è al centro.