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Voglia di MIDO: una chiacchierata con Estiara.

Scritto da MIDO | 01/11/2021

MIDO ritornerà in presenza e in totale sicurezza a Fiera Milano Rho dal 12 al 14 febbraio 2022.  La kermesse si preannuncia un’edizione irrinunciabile per tutto il comparto, sia per il suo ruolo di osservatorio privilegiato che per essere il punto di riferimento internazionale del design, della moda, della cultura e del business. MIDO è anche un hub che racconta un intero settore, per riflettere e ripensare all’occhiale in tutti i suoi aspetti e significati, una vetrina per il pubblico utilizzatore finale. In attesa della prossima significativa edizione, abbiamo intervistato alcuni protagonisti.  Oggi diamo la parola a Antonio Guitart, owner di Estiara.

La ricerca dei materiali fa parte del vostro DNA: ci racconterebbe il vostro percorso?

La nostra realtà è presente sul mercato da quasi 70 anni e da quando sono diventato CEO, nel 1995, ci siamo spostati sempre più verso mercati molto dinamici.

Il design e, soprattutto la moda, richiedono sempre nuove soluzioni, nuovi colori e nuovi abbinamenti, che insieme alla puntualità del servizio, sono i nostri punti di forza.

Nel tempo abbiamo naturalmente sviluppato questo aspetto di ricerca, lavorando sia con il nostro staff interno, che con realtà esterne con cui ci confrontiamo.

Attualmente cooperiamo con un’affermata realtà londinese, leader nella ricerca delle tendenze future, molto utile per le nostre proposte stagionali.

Infine la possibilità di collaborare con gli uffici stile delle maggiori maison mondiali ci ha aiutato molto in questo percorso di crescita.

 

Dall’architettura siete approdati nell’eyewear: come è avvenuto questo passaggio?

A questa domanda aggiungerei un passaggio: dall’architettura, alla moda fino ad arrivare all’eyewear.

Il gusto si sposta trasversalmente in questi mercati, come dimostrano i grandi stilisti di moda che oltre alle collezioni di eyewear già esistenti da tempo, stanno sempre più spostandosi verso l’architettura ed il design.

In tutti questi mercati c’è sicuramente una grande spinta verso un aspetto estetico accattivante, pertanto abbiamo trovato molte affinità tra i nostri mercati tradizionali ed il nuovo mercato dell’eyewear che stiamo esplorando.

Quali sono i vostri mercati di riferimento?

Fortunatamente il nostro materiale è molto duttile pertanto tocchiamo diverse realtà.

Accennavamo alla moda e al design, ma a questi possiamo aggiungere il mercato delle penne stilografiche, della coltelleria, della posateria, dei display, dell’illuminazione, degli articoli per fumatori,  degli articoli religiosi, dell’oggettistica, degli strumenti musicali e molti altri.

Qual è il ruolo svolto da MIDO sul panorama internazionale dell’ottica-occhialeria?

MIDO rappresenta ancora il punto di riferimento dell’occhialeria mondiale. Speriamo possa essere sempre più interessante anche per il mercato indipendente di cui noi facciamo parte e sicuramente l’edizione 2022 dovrà rappresentare in maniera più organica la nostra apertura verso i mercati esteri .

Cosa presenterete all’edizione 2022 di MIDO?

Ci stiamo sempre più rendendo conto che un elemento vincente per il mercato è la varietà di proposte nel tempo, pertanto presenteremo la nostra idea di capsule collection. 50 pezzi per colore numerati in decine di differenti colorazioni. Una volta terminati i pezzi numerati non esisteranno più nella stessa colorazione.

Questo ci permetterà di avere un magazzino snello e di poter presentare nuove proposte continue.