Oggi, 2 maggio 2022, chiuderà i battenti l’edizione 2022 di MIDO e abbiamo voluto terminare il nostro ciclo di interviste realizzate sotto il cappello “Voglia di MIDO” con un personaggio storico: il Cavaliere Ennio De Rigo, Presidente del Gruppo De Rigo. La sua è una realtà fortemente ancorata al territorio che da sempre pone al centro il valore delle risorse umane. Per questo motivo insieme a sua moglie, Emiliana, attuale vicepresidente del Gruppo, hanno donato ai propri dipendenti 1,2 milioni di euro del loro patrimonio personale.
In questa intervista il Cavaliere ci offre una fotografia del “umano” della sua società.
Nell’attuale panorama dell’eyewear siete l’unica realtà internazionale di grandi dimensioni ancora a conduzione familiare: quali sono secondo lei gli elementi che vi hanno portato a tale risultato?
La risposta è semplice: siamo appassionati della nostra azienda. Anche se in passato abbiamo avuto diverse offerte per l’acquisto del Gruppo De Rigo, le abbiamo sempre declinate. Per il futuro vorremmo continuare a rimanere un’azienda familiare. Siamo giunti alla seconda generazione, i nostri orizzonti sono sempre in evoluzione ma la nostra identità originaria resta immutata.
Un altro dato significativo, nonché vostro plus distintivo, è il turnover molto basso dei vostri dipendenti in uscita…
Sì, abbiamo tantissimi collaboratori che lavorano con noi da tanti anni. La media di permanenza in azienda è di 18 anni … si sono affezionati e legati a noi. Lei ha ragione: questo è uno dei nostri plus rispetto ad altre realtà del comparto.
Siamo uniti, siamo una squadra. Dietro i nostri numeri, ci sono sempre le persone. I problemi ci sono e ci saranno sempre ma siamo fiduciosi nel futuro perché la De Rigo è una “famiglia allargata” fatta di dedizione, professionalità.
La vostra attitudine di porre i dipendenti al centro, ha portato a lei e sua moglie Emiliana, attuale vicepresidente del Gruppo, a donare loro 1,2 milioni di euro del vostro patrimonio personale. Ci racconterebbe le motivazioni di questa scelta?
È stata una decisione che con mia moglie abbiamo preso a gennaio perché ci siamo accorti della difficile situazione delle fasce più colpite dalle conseguenze economiche legate al Covid 19 e desideravamo dare un sostegno concreto alle famiglie del territorio per contrastare l'aumento del costo della vita. Sono stati 870 tra operai e impiegati a ricevere il bonus nella busta paga di aprile.
Non pensiamo di potere risolvere così le loro difficoltà, ma desideravamo aiutarli. Per noi è stato un piacere, un gesto spontaneo e l’abbiamo fatto per la passione per la nostra azienda, per mostrare il nostro affetto ai dipendenti di De Rigo Vision e De Rigo Refrigeration. Il rapporto che abbiamo con le persone che lavorano con noi è da sempre di tipo familiare e non potrebbe essere altrimenti. Crediamo in questi valori e cerchiamo di trasmetterli.
Siamo un’azienda che è nata nel territorio. Gli occhiali, per noi, sono un mestiere di famiglia in tutti i sensi! Un’avventura iniziata nel 1978, in un fienile a Pozzale di Cadore, nel cuore delle Dolomiti, e che ha varcato i confini nazionali fino ad arrivare in tutto il mondo, mantenendo sempre le proprie radici ben radicate nel territorio. Un territorio cui restiamo indissolubilmente legati perché è con il nostro brand Lozza che nel 1878 è nato il distretto dell’occhialeria bellunese.
La cultura, la storia e la tradizione di questi luoghi influenzano da sempre il nostro modo di operare e ci legano alla sua gente, verso la quale sentiamo un senso di responsabilità morale.
Qual è stata la reazione dei dipendenti?
Abbiamo ricevuto tantissime email, telefonate, messaggi di ringraziamento. Ci hanno persino dedicato una pagina di giornale per ringraziarci! Anche coloro che non hanno ricevuto il bonus hanno apprezzato questa nostra operazione. La reazione è stata commovente: sapevo che avrebbe avuto un certo effetto ma è stato più grande di quello che pensassi.
Finalmente MIDO è tornato in presenza… Qual è il suo pensiero rispetto a questo evento?
Ho partecipato a tutte le 50 edizioni di MIDO in fiera. Questo evento è stato per le aziende dell’occhiale, in particolare per quelle a rappresentanza del Made in Italy, il trampolino di lancio sul mercato internazionale: all’inizio le realtà erano di piccole dimensioni e non avevano la forza e la capacità di visitare gli altri mercati e MIDO ha dato la possibilità di raggiungere tutti i punti del globo. Ovviamente il suo ruolo è mutato in base all’evoluzione del comparto.
Quest’anno, finalmente, la fiera è tornata di nuovo in presenza dopo due anni di pandemia. È per tutti una festa perché ritrovarsi è già un segnale positivo.
Sentiamo un grande bisogno di incontrarci con i nostri clienti, di confrontarci con loro e trarre da questo scambio tutta la forza necessaria per affrontare le sfide di adesso e del prossimo futuro!