Vai al contenuto principale
keyboard_return Invio

“Vita in fabbrica. Calalzo di Cadore 1970-2006”

“Vita in fabbrica. Calalzo di Cadore 1970-2006”

Successo per la presentazione al Museo dell'Occhiale 

 

«Ci sono migliaia di libri che raccontano la storia delle aziende e dell'occhialeria bellunesi, ma questo volume racconta la storia dall'interno, da chi ha passato un'intera vita lavorativa in fabbrica, ed è questo che lo rende unico e interessante»: così il presidente della Fondazione Museo dell'Occhiale di Pieve di Cadore, Vittorio Tabacchi, ha aperto nella serata di martedì la presentazione di “Vita in fabbrica. Calalzo di Cadore 1970-2006”, libro che racconta più di trent'anni di storia dello stabilimento Sàfilo di Calalzo di Cadore.

 

Una pagina di storia che ha riempito l'Auditorium Cos.Mo del Museo dell'Occhiale di un attento pubblico; presente anche il senatore Luca De Carlo, presidente della  IX Commissione Senato - Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare e dal 2009 al 2024 sindaco di Calalzo di Cadore. «Per noi è fondamentale un ritorno ad un'industria etica, all'amore tra territorio e industria, per mantenere la popolazione a vivere in montagna. Portare qualche settimana fa questo libro in Senato è stato un grande orgoglio, l'orgoglio di poter portare davanti alla stampa nazionale e a numerosi parlamentari uno spaccato della società e della storia del nostro territorio».

 

«Questo libro è un tassello dell'Ecomuseo Terre dell'Occhiale che stiamo costruendo: - rimarca Tabacchi – credo che in questo percorso possano trovare spazio anche le storie, i pensieri e i ragionamenti di chi ha passato quarant'anni di lavoro nelle nostre occhialerie».

 

Sul palco insieme al presidente Tabacchi e al senatore De Carlo, anche il professore emerito dell'Università degli Studi di Padova, Giovanni Luigi Fontana, ma la scena è stata tutti per i protagonisti del libro: Angelo De Marchi, Giovanna Fornasier, Angelo Da Col, Ernesto Da Deppo, Roberto Scottà e Ines Smaniotto. Ad introdurli, il curatore dell'opera e già sindaco di Calalzo di Cadore (in sala era presente anche l'attuale primo cittadino calaltino, Luca Fanton), Pier Mario Fop: «È un libro nato quasi per caso, da una chiacchierata con Roberto Scottà che ha voluto coinvolgere i suoi amici-colleghi che avevano ricoperto ruoli dirigenziali nella Sàfilo di Calalzo. È un volume non troppo tecnico e storico, vuole essere un libro di facile lettura per tutti. Safilo è la prosecuzione della prima fabbrica di occhiali, è stato luogo di occupazione per migliaia di operai (negli anni che abbiamo preso in considerazione erano occupati tra le 2 e le 300 persone) ma anche “palestra” per imprenditori del calibro di Marcolin o Bartoli, formati come meccanici alla Sàfilo; una fabbrica importante dal punto di vista sociale, ma anche tecnico e di formazione». 

 

Il progetto “Terre dell’Occhiale – Ecomuseo dell’occhialeria bellunese”, può contare su un contributo da Fondazione Cariverona, oltre al cofinanziamento da parte dello stesso Museo dell’Occhiale, di ANFAO - Associazione Nazionale Fabbricanti di Articoli Ottici, Confindustria Belluno Dolomiti ed EBO – Ente Bilaterale Occhialeria. Al progetto collaborano anche l’Università di Padova –Dipartimento dei Beni Culturali. Archeologia, Storia dell’Arte, del Cinema e della Musica (DBC), Confindustria Belluno Dolomiti e Certottica; a patrocinare l'iniziativa, i comuni di Pieve di Cadore e di Calalzo di Cadore.

Indietro