PRECONSUNTIVO 2024: PRODUZIONE +2%, EXPORT -0,6%.
IL CONTESTO GLOBALE DEL 2024
Il 2024 è stato segnato da un clima di forte incertezza per l'economia globale.
Le tensioni geopolitiche, con conflitti ancora in corso e rapporti internazionali sempre più complessi, hanno inciso profondamente sulle dinamiche economiche.
L'anno è stato caratterizzato da elezioni cruciali in numerosi Paesi, che hanno contribuito a un clima di instabilità politica e finanziaria.
Sullo sfondo, l'attesa per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti ha influenzato le scelte di politica economica globale, culminando verso la fine dell'anno con le aspettative rivolte ai primi provvedimenti dell'amministrazione Trump.
L’economia europea ha sofferto, segnata da una crescita dello 0,8% nell'eurozona, migliore rispetto allo 0,4% del 2023 ma lontana dal 3,4% del 2022. Le principali criticità hanno riguardato Germania e Francia.
La Germania praticamente in recessione, complice una crisi energetica irrisolta dalla guerra Russia-Ucraina e il crollo del settore automotive dovuto al rallentamento della domanda, è entrata in una crisi politica legata alla frammentazione della coalizione di governo, con elezioni previste per il 2025.
In Francia, la situazione è stata altrettanto spinosa. Il fiore all’occhiello dell’economia transalpina, il lusso, ha sofferto il calo degli acquisti cinesi, vedendo diminuire i ricavi e i profitti. Politicamente, inoltre, la frammentazione ha messo in difficoltà il governo sulla legge di bilancio.
L’ECONOMIA ITALIANA NEL 2024
Complessivamente nel 2024, l'economia italiana ha affrontato un contesto complesso, segnato da una crescita debole e da sfide strutturali persistenti.
I dati macroeconomici sono ancora provvisori, ma indicativi di un quadro economico italiano non brillante. La crescita del PIL si attesterà intorno allo 0,5%, la metà delle previsioni governative iniziali e inferiore alla media europea, nonostante migliore del dato tedesco.
L'inflazione, sebbene in calo rispetto al picco del 2022-2023, ha continuato a pesare sui consumi interni, mentre l'incertezza geopolitica ha frenato l'export e gli investimenti.
Nonostante alcune opportunità offerte dal PNRR, ritardi nell'attuazione delle riforme e difficoltà nel tradurre i fondi in progetti concreti hanno limitato l'impatto positivo sull'economia.
L’OCCHIALERIA ITALIANA NEL 2024
l preconsuntivo 2024 delinea per l’occhialeria italiana un anno interlocutorio, caratterizzato da una sostanziale stabilità nei principali indicatori di settore. Le esportazioni, che rappresentano circa il 90% della produzione totale, hanno registrato una sostanziale stabilità in valore rispetto all’anno precedente.
Questo dato evidenzia una dinamica piatta, che non ha inciso significativamente sul comparto, tradizionalmente trainato dai mercati esteri.
Sulla base degli ultimi dati a disposizione (ottobre 2024) è stato elaborato un preconsuntivo 2024 che vede una produzione dell’occhialeria italiana nel 2024 di 5,64 miliardi di euro, in leggero aumento del 2% rispetto al 2023.
Anche il saldo totale dei produttori è rimasto pressoché stabile attestandosi a 814 aziende a livello nazionale.
Sul fronte occupazionale la chiusura dell’anno sembra al momento essere positiva grazie alle dinamiche di stabilizzazione dei contratti a termine: 19.006 addetti, circa il 2% in più rispetto al 2023.
PRECONSUNTIVO ESPORTAZIONI 2024
Sempre secondo le proiezioni sulla base del periodo gennaio-ottobre 2024, le esportazioni, di montature, occhiali da sole e lenti, che assorbono circa il 90% della produzione del settore, sono leggermente diminuite a valore dello 0,6% sul 2023 arrivando a 5,24 miliardi di euro.
L’export degli occhiali da sole nel 2024 ha fatto segnare una variazione tendenziale negativa dello 0,5% attestandosi a circa 3,5 miliardi di euro.
Le esportazioni di montature hanno segnato, invece, una flessione dell’1,3%, arretrando a 1,5 miliardi di euro.
Più dinamiche le importazioni il cui preconsuntivo 2024 vede un incremento a valore del 5,8% a 1,75 miliardi di euro.
La bilancia commerciale dell’occhialeria italiana vede scendere leggermente il suo attivo (-3,5%) che resta comunque considerevole (circa 3,5 miliardi di euro circa il saldo export-import nel 2024).
PRECONSUNTIVO ESPORTAZIONI 2024: AREE GEOGRAFICHE
Considerando i due macro-segmenti di prodotto nel loro complesso, occhiali da sole e montature, relativamente alle aree geografiche in dettaglio, possiamo osservare che:
area di riferimento per le esportazioni dell’occhialeria resta l’Europa (nel 2024 la quota di esportazioni si è incrementata assorbendo quasi il 53% di tutto l’export del settore) con una crescita tendenziale del 5% sul 2023 (+4,6% per gli occhiali da sole, +5,7% per le montature).
PRECONSUNTIVO ESPORTAZIONI 2024: I PAESI
Dal punto di vista dell’analisi per singoli paesi di esportazione si può evidenziare:
PRECONSUNTIVO ESPORTAZIONI 2024: I VOLUMI
L’occhialeria italiana ha esportato nel 2024 110 milioni di paia di occhiali, quantità in leggero calo rispetto al 2023 (-1,7%).
Del totale di paia di occhiali esportati, 66 milioni sono di occhiali da sole (il 60% circa) e 44 milioni di montature da vista (il 40%).
PRECONSUNTIVO MERCATO INTERNO 2024
Nel contesto interno, il settore ha mostrato segnali di resilienza.
I consumi, monitorati da NIQ GfK nel canale specializzato di ottica, seppure nell’ambito di valori che restano pressoché stabili attorno ai 3 miliardi annui, hanno registrato una buona performance rispetto al 2023. Gli ultimi dati riferiti al periodo gennaio-ottobre 2024 riportano una crescita in valore del 7,1%. I prodotti che più stanno contribuendo a generare valore sono le lenti oftalmiche (+8,8%) e le montature da vista (+6,5%), rispetto agli occhiali da sole (+4,7%). Da notare, che il comparto vista (lenti oftalmiche + montature) pesa per circa il 70% del fatturato del canale, le lenti oftalmiche da sole sono a oltre il 50%.
PREVISIONI 2025
Le previsioni economiche per il 2025 delineano un quadro di crescita moderata sia a livello globale che per l'Italia, con diverse sfide e opportunità all'orizzonte.
A livello mondiale, si prevede una crescita economica intorno al 2,8%, in linea con l'anno precedente. Questo andamento è sostenuto da una politica monetaria più accomodante e da una diminuzione dell'inflazione. Tuttavia, permangono rischi significativi legati alle tensioni geopolitiche, in particolare i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, nonché le crescenti tensioni commerciali tra Unione Europea, Cina e Stati Uniti alimentati anche dall’incertezza verso le politiche che porterà avanti la nuova amministrazione americana. Questi fattori potrebbero influenzare negativamente il commercio globale e la stabilità economica.
Per quanto riguarda l'Italia, le previsioni indicano una crescita economica contenuta. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso le stime per il 2025, prevedendo un aumento del PIL dello 0,7%, leggermente inferiore alle precedenti previsioni.
Le previsioni per il 2025 delineano un anno di stabilità e transizione per l’occhialeria italiana, in un contesto economico globale caratterizzato da una crescita moderata e da molteplici incertezze. Il settore continuerà a essere trainato dall’export, che rappresenta la grande maggioranza della produzione, ma le prospettive sui mercati internazionali rimangono complesse.
“Le previsioni economiche per il 2025 lascerebbero presagire un anno di riflessione per il nostro settore, che continua a confermarsi un'eccellenza del Made in Italy. Sebbene il contesto globale presenti sfide significative, come la crescita moderata dei mercati internazionali e le tensioni geopolitiche, l’occhialeria italiana ha dimostrato nel tempo una straordinaria capacità di resilienza e adattamento. – commenta la Presidente di ANFAO Lorraine Berton. – Credo, e ne sono certa, che anche in questo caso sapremo sfruttare in positivo questa situazione per rilanciare le nostre esportazioni promuovendo ancora di più l’unicità del prodotto italiano”.
“Dobbiamo anche fare delle riflessioni più profonde. – Sottolinea la Presidente Berton – Il significativo calo dell’export italiano dell’occhialeria negli Stati Uniti del 2024, oltre a essere il frutto dell’incertezza, riflette anche un mercato in evoluzione, dove il consumatore medio si sta orientando verso acquisti più razionali, privilegiando il rapporto qualità-prezzo. Questo scenario rappresenta un’ulteriore sfida per il Made in Italy, che deve adattarsi a nuove dinamiche di consumo, rafforzando la comunicazione sui benefici di lungo termine legati a qualità, innovazione e sostenibilità dei prodotti italiani, aiutando i consumatori a riconoscere il valore unico che essi rappresentano.”
“Non va poi dimenticato – prosegue la Presidente di ANFAO – che l’elemento chiave del successo del Made in Italy è il sistema produttivo italiano e l’eccellenza manifatturiera delle PMI che lo compongono e che occorre salvaguardare con interventi di politica industriale. È fondamentale che le istituzioni mantengano, migliorino e amplino le misure di incentivazione attualmente disponibili, soprattutto quelle relative a innovazione, sostenibilità e digitalizzazione, con particolare riferimento alle tecnologie innovative e all’Intelligenza Artificiale. Solo così potremo aumentare la nostra competitività.”
“Nonostante il contesto economico complesso, il clima che si respira nel settore è comunque di fiducia, lo vediamo in questi giorni di avvicinamento a MIDO 2025, che si aprirà con una partecipazione straordinaria da parte di espositori e visitatori da tutto il mondo. – chiude Lorraine Berton che è anche la Presidente di MIDO.