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Milano Fashion Week 2023: cosa è successo?

Scritto da MIDO | 25/09/2023

Dal 19 al 25 settembre si è svolta la Milano Fashion Week, animata da 62 sfilate, 72 presentazioni, 4 presentazioni su appuntamento e 33 eventi, a cui si sono aggiunte, lunedì 25, le sfilate digital.

I défilé della Primavera/Estate 2024 hanno rappresentato anche l’occasione per la diffusione da parte della Camera Nazionale della Moda del report Fashion Economic Trends che fa ben sperare sul futuro dell’industria: il fatturato del 1° semestre 2023 è cresciuto del 25% rispetto allo stesso periodo del 2022. E se l’incertezza legata alla situazione geopolitica rimane, l’industria della moda italiana guarda avanti con ottimismo e tanta, tanta creatività.

 

Gli eventi super attesi: Gucci e Tom Ford

La sfilata che ha destato più attenzione mediatica è stata senza dubbio quella di Gucci che ha visto il debutto del nuovo direttore creativo, Sabato De Sarno. Con lui la Maison fiorentina segna una nuova era e lo fa prima del grande evento azzerando l’account Instagram del brand, proprio per enfatizzare il cambio al timone. De Sarno non delude e decide di celebrare l'heritage Gucci tra minimalismo e dettagli preziosi. Le linee sono pulite, l’iconico monogramma è ripetuto sui tubini neri e sugli shorts. I ricorsi all’archivio Gucci sono evidenti quando l’onnipresente segno distintivo della Maison rosso e verde diventa una stampa a righe.


Grande attenzione anche al brand Tom Ford, che ora vede la direzione creativa di Peter Hawkings, collaboratore per 20 anni dello stilista texano fondatore dell’omonimo marchio. La continuità con l’eredità di quest’ultimo traspira in tutta la collezione segnata da una grande sensualità, linee aderenti e scollature audaci.

In foto: Tom Ford

 

Spazio alla sensualità per Dolce & Gabbana e Blumarine

La donna Dolce & Gabbana seduce con i suoi reggicalze, spacchi, pizzi, trasparenze, e tanto, tanto nero. Il brand ci ha dimostrato che per essere sensuali non bisogna indossare tacchi a stiletto, ma funzionano benissimo anche le ballerine o il total white. In finale la pantera nera della moda, Naomi Campbell, ha confermato la sua falcata intramontabile in chiave, ça va sans dire, sexy.

Nella collezione Spring/Summer Blumarine ha portato in scena per la prima volta le creazioni di Nicola Brognano. Super sexy le mise in pvc, la sottile maglieria aderente, gli abiti costellati da nodi e quelli in rete traforate. Lo stilista non rinuncia agli strass sui jeans e alle farfalle preziose.

 

Un tuffo nei segni distintivi della maison: Etro e Moschino


Marco De Vincenzo
, il direttore creativo di Etro, dà un nome alla sua collezione: Nowhere perché la moda è un non luogo, dove tutto può accadere. Il carattere della maison è evidente soprattutto perché rispuntano le stampe e i ricami floreali, il ricamo e la riproposizione del classico motivo Paisley.
L’eyewear si fa maxi ed Etro svela un nuovo modello della collezione Eyewear di stagione sviluppata in collaborazione con Safilo, che uscirà a gennaio 2024: Etromacaron. Con architetture all’avanguardia, il nuovo modello sprigiona un savoir-faire esclusivo, siglato da dettagli distintivi, quale l’emblematico Pegaso.


Per i 40 anni della Maison, Moschino celebra il suo fondatore, Franco Moschino, affidando l’interpretazione della P/E a quattro stylist: Carlyne Cerf de Dudzeele, Katie Grand, Gabriella Karefa-Johnson e Lucia Liu. Il défilé, suddiviso in quattro atti, uno per ciascuna delle neo-creatrici, dà luce in chiave moderna alle iconiche creazioni di un passato fatto di disruption e rivoluzione dei canoni stilistici. Proprio per sottolineare il legame con il DNA del suo fondatore, le modelle hanno percorso la passerella indossando jeans e una t-shirt in edizione limitata, acquistabile nella boutique di Via della Spiga e nello store online, il cui ricavato andrà interamente alla Elton John AIDS Foundation.

La casual eleganza di Max Mara


La P/E 2024 di Max Mara strizza l’occhio alle uniformi degli aviatori degli anni Quaranta e fa un salto nei canoni stilistici della femminilità degli anni Cinquanta, per un’eleganza casual chic.

Il colore secondo Philipp Plein e Fendi

Il colore e la sensualità fanno da fil rouge alla sfilata P/E 2024 di Philipp Plein ispirandosi all’estetica della Pop Art. Un vero e proprio spettacolo coloratissimo e divertente all’interno dell’Allianz Cloud di Milano: al centro della pista è posizionata una grande giostra, dove modelle e modelli si siedono, dopo aver sfilato, tra ballerini sui pattini e breakdancer. Perché, a detta dello stilista, la moda è ‘divertimento’ e la sua è pervasa da gioia e spensieratezza.


Cromie seducenti attraversano l’universo creativo di Kim Jones. Con lui le forme da Fendi diventano geometriche e si tingono di tonalità sature. L’ispirazione arriva direttamente dalla collezione per la P/E 1999 firmata da Karl Lagerfeld.

In foto: Fendi

E alla fine arriva Re Giorgio

Come da tradizione, chiude il cerchio delle sfilate Re Giorgio con la sua immacolata eleganza declinata nei toni del bronzo, del grigio, dei blu, dei verdi fino al bianco. L’atmosfera è magica, fluttuante: giacche e pantaloni sono morbidi, le gonne in tulle, i tessuti cangianti, le paillettes sensuali e i tacchi inesistenti.

L’eleganza di Giorgio Armani appare senza tempo, in bilico tra il mondo magico e quello reale. Perché è lui il re indiscusso della moda.