Dopo la fortunata edizione di Milano (https://www.mido.com/wmido/single/Milano-e-Parigi-le-tappe-della-moda-parte-I/39030), le sfilate del prêt-à-porter per la P/E 2023 hanno passato il testimone alla Ville Lumière. Anche qui il fashion ha avuto modo di fare parlare di sé con soluzioni che hanno dato spazio sia ai contenuti sia allo show. Scopriamo come attraverso le significative proposte di alcuni couturier.
Courrèges
Nicolas Di Felice punta alla praticità con abiti che svolgono più funzioni. Un esempio su tutti sono le camicie con le cinghie per portarle a tracolla.
Dior
L’ispirazione per Maria Grazia Chiuri arriva dalla donna forse più famosa del Cinquecento: Caterina de’ Medici. Tornano i corsetti, i pizzi e i fiocchi che delineano una nuova sensualità. Anche il nero e le fantasie fiorate raccontano la prossima P/E, non perdendo mai di vista il legame con il passato.
Dries Van Noten
Black is back sembra l’inconsueto claim dello stilista del colore per antonomasia. Il nero dipinge giacche XL, lunghissimi top a rete e gonne. Sul finale però non rinuncia al tocco di colore con le stampe a fiori, paillettes blu e sottovesti rosa.
Yves Saint Laurent
Il minimalismo di Anthony Vaccarello guarda sempre al passato della Maison, in particolare al costume tubolare usato dalla danzatrice Martha Graham nell’assolo “Lamentation”, tanto caro allo stesso Yves Saint Laurent. Non mancano spalle imbottite (segno distintivo di Vaccarello a cui si deve il merito di averle riportate in auge) e trench in pelle.
Paul Smith
Tantissimo contenuto sartoriale per lo stilista inglese che lancia a Parigi completi composti da gilet e shorts o da camicia, bustier e pantaloni.
Coperni
Se l’intento era far parlare di sé, ci è riuscito. Sul finale di sfilata è infatti entrata una seminuda Bella Hadid seguita da due tecnici che hanno disegnato sul suo corpo un lungo abito di color bianco grazie a un liquido spray istantaneo composto da fibre di cotone e materiali sintetici integrati in una soluzione polimerica.
Valentino
È una moda “democratica” quella che il direttore creativo Pierpaolo Piccioli vuole trasmettere. Ecco perché, a fine spettacolo, ha deciso di fare uscire le modelle e i modelli dagli spazi del Carreau du Temple per arrivare alla gente.
Balenciaga
La maison ha creato un’atmosfera surreale in un hangar accanto all'aeroporto di Roissym, che per l’occasione è stato riempito di fango. Una location decisamente particolare per la sfilata che si è svolta tra pozzanghere, volti tumefatto e paradenti con il logo. Una caotica senza freni ha fatto da fil rouge: i modelli hanno indossato le ballerine, le donne in abito da sera hanno percorso la passerella strusciando... Lo stilista sembrerebbe voler passare il messaggio che la moda non abbia limiti.
Louis Vuitton
Leit Motiv è il gioco di proporzioni: Nicolas Ghesquiere fa incontrare l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo. Grande spazio anche ai simboli iconici della maison: una serratura, un dettaglio metallico del celebre baule, una fibbia, una zip…
Miu Miu
La moda di Miuccia Prada si sviluppa sotto l’egida della concretezza e non può essere avulsa dalla realtà. Le tasche si ritagliano un loro spazio e i capi sono classici e le giacche sartoriali. Parallelamente la moda di Miuccia si veste di lavorazioni inaspettate.
Ph. Dior