Le tendenze dell’eyewear a MIDO 2024
Quali saranno le linee guida dell’eyewear che vedremo da domani in fiera a MIDO? Quali sono le nuove frontiere che i couturier andranno a esplorare? Durante la conferenza stampa della 52^ edizione di MIDO la giornalista Alessandra Albarello le ha illustrate. Scopritele qui sotto.
C’è un filtro attraverso il quale ora si guardano e interpretano tutte le tendenze ed è quello della sostenibilità ambientale. Non più una scelta ma una necessità. E così le aziende danno una priorità assoluta a questo aspetto etico, collegato soprattutto ai materiali. Non solo per quanto riguarda la loro composizione o provenienza sempre certificata se di origine naturale, ma anche la loro qualità e capacità di durare nel tempo, perché creare accessori timeless è una delle sfide contemporanee più importanti.
Si parte quindi da qui per definire forme molto sottili e ampie oppure bold e compatte ma rese sempre leggere, confortevoli e resistenti da accorgimenti tecnici speciali, da materiali innovativi, da densità diverse e accostamenti vari. Senza dimenticare mai la funzionalità, gli occhiali assumono quindi qualità estetiche che instaurano subito un rapporto sensoriale ed empatico con il consumatore, esprimendo visivamente, con autenticità e sincerità, l’incontro tra tradizione artigianale e avanguardia tecnologica.
Tra l’heritage e il futuro, dove l’heritage si traduce in una ricerca negli archivi aziendali di segni, simboli e forme, rintracciando il DNA di un brand per riaffermare così la sua identità e coerenza, operazione necessaria in un momento in cui molte aziende festeggiano i loro anniversari. O alcuni marchi ritornano. Perché anche il design è importante, quasi fondamentale, per definire il concetto di timeless. Si recuperano colorazioni classiche e versatili o tonalità neutre con il ritorno dei mezzi toni come il grigio e il grigioverde, mentre i cromatismi ispirati alla natura si contrappongono a colori saturi, vividi o profondi, ammorbiditi e resi calmi, spirituali e caldi da finiture opache o da insolite alchimie che creano sfumature uniche.
La luce diventa poi elemento costruttivo fondamentale degli occhiali, raggiungendo la sua massima espressione quando si libera attraverso materiali trasparenti o traslucidi che con le loro sfaccettature amplificano come veri e propri prismi colori a volte vitaminici e pop. Nulla è lasciato al caso e gli equilibri sono creati dai contrasti soprattutto nelle forme minime realizzate con spessori nuovi, importanti, cut out e geometrie dove la materia prende il sopravvento o si annulla completamente nella forma mentre i modelli iconici del passato si trasformano in occhiali contemporanei, diventando altro. A volte sono le complesse texture a focalizzare l’attenzione, realizzate anche grazie all’ausilio della stampa 3D.
Da una parte abbiamo volumi e spessori importanti, quasi scultorei, dall’altra un’attitudine osmotica alla smaterializzazione, alla fluidità, alla trasformazione, alla trasmigrazione cromatica. Una presenza/assenza che si mimetizza con l’ambiente circostante, “assorbendo” o “riflettendo” la luce. Lenti specchiate o con delicate sfumature, materiali cangianti, ibridi, forme liquide o mascherine avvolgenti che diventano quasi una seconda pelle, talvolta con doppie lenti laterali. L’identità e la personalizzazione passano poi da due elementi: il logo, spesso attinto dal passato, che diventa un emblema e un pretesto per raccontare o ricordare la storia di un brand, e gli accessori, sempre più coprotagonisti, soprattutto le catene, catenelle e charms che si trasformano in gioielli e collane.
Le ispirazioni e le sinergie che spesso si creano a livello creativo non sono mai banali rivelando una profonda, seria e meticolosa ricerca culturale, spaziando dall’arte al design, dall’architettura alla moda e alla gioielleria (tema sempre più presente), dal cinema allo sport, con derive poetiche, romantiche e intimiste. A volte sono le proprie origini geografiche e storiche a suggerire il percorso da seguire, ma anche dei nomi iconici dell’occhialeria che hanno definito stili ben precisi e riconoscibili. L’atteggiamento esplorativo è quindi olistico, l’artigianato supportato e facilitato dalla tecnologia, dall’IA e da tutto ciò che il progresso attualmente può mettere a disposizione, ma da utilizzare con una consapevolezza completamente diversa. Con un’attenzione alla sostanza e al valore intrinseco degli occhiali, proponendo così anche un nuovo concetto di lusso.
Ispirazioni/Temi
AI Artisanal Intelligence
Vere e proprie sculture e microarchitetture dove la materia afferma la sua presenza senza dimenticare la funzione. Non a caso, tra le principali ispirazioni il Brutalismo e la Bauhaus. L’aspetto artigianale e l’intervento manuale anche su materiali naturali come il corno sono esaltati dal supporto di tecnologie d’avanguardia, da lavorazioni che trasformano la superficie con effetti ghiacciati e vetrosi, satinati, grezzi o ruvidi dandole una parvenza naturale e creando un effetto tattile, sensoriale. Finiture spesso opache e satinate ma anche perfettamente levigate e lucide sono il risultato di una ricerca sofisticata e virtuosa, messa a punto internamente dalle aziende stesse. Bordi e spessori sono definiti, le forme bold, i gesti si intuiscono attraverso segni e impronte. La cura diventa fondamentale e il concetto di tempo diventa un altro elemento costruttivo, lasciando tracce che sul metallo diventano ossidazioni, incisioni riprese dalla gioielleria e che a volte si intravedono anche attraverso le astine, altre volte i dettagli evocano viaggi o culture lontane, alla ricerca di unicità, ma anche di poesia. Alchimie e sperimentazioni incrociano lo sguardo con altri mondi ed epoche in un ritorno al classico, alla solidità e autenticità di materiali veri e sinceri. E gli occhiali diventano talismanici, accessori da conservare e da tramandare.
Mimesis
Il periodo di distanza forzata dalle persone e dagli oggetti ci ha portati da una parte a desiderare di instaurare nuovamente un contatto fisico, sensoriale, con forme bold ed effetti materici, dall’altra a voler ricominciare a respirare, a espanderci e a fluttuare liberi nello spazio, sfidando la legge di gravità. Immateriali, fluidi, liquidi gli occhiali si immergono nelle nostre metropoli e le riflettono, si ritrovano nelle architetture dei grattacieli, imitano le luci e le ombre fresche della natura. Si inabissano idealmente nei fondali sottomarini come creature inconsistenti. Ripropongono le immagini che ci circondano. Si confondono con il paesaggio, lo imitano, lo attraversano. Si trasformano con la luce del sole. Siamo esposti e nello stesso tempo protetti da questi schermi invisibili. Occhiali glasant e rimless, mascherine avvolgenti con lente unica o lenti anche laterali con sfumature delicate che si fondono con la pelle, ma anche coi tramonti e la luce, perdendosi tra grattacieli e costellazioni. In questa tendenza c’è infatti anche un aspetto spirituale, intangibile che aspira a esplorare parte di un universo sconosciuto, di un’utopia. Colorazioni tenui, sfumate, eteree, indecifrabili che si trasformano attraverso il materiale. Le lenti vengono spesso trattate e interpretate come superfici uniche assimilabili alle montature.
Colour soul
Il colore si modifica e viene ridefinito continuamente dal filtro della materia che attraversa mescolandosi con la luce. Materia, luce e texture indicano nuovi percorsi, evocano altre dimensioni. Non è un caso che alcuni artisti come Olafur Eliasson abbiano sempre cercato di riprodurre nelle loro installazioni situazioni atmosferiche e perfino la luce del sole, scomponendo e ricomponendo lo spettro luminoso. Naturale e artificiale convivono armoniosamente, si supportano e completano. Materiali come l’acrilico diventano prismi grazie a sfaccettature, a spessori e a tagli particolari e liberano sorprendentemente una luce al neon. Citazioni della pop art. Non sono effetti casuali ma fortemente voluti, lavorazioni assimilabili ancora alla scultura, ottenute attraverso anni di ricerca, a solidi background, a una conoscenza e osservazione approfondita di tutte le possibili reazioni e caratteristiche dei materiali. Anche qui c’è un virtuosismo delle forme che si liberano dai perimetri, per elevare la materia, rendendola viva, presente e assente nello stesso tempo. E quando i colori sono pieni le campiture sulle superfici sono precise, calligrafiche, le forme a volte geometriche rimandano a ritmi musicali, a ispirazioni precise e ribelli come l’Acid House degli anni 80. Non ci sono quasi compromessi e c’è anche una coscienza percettiva delle visioni filtrate e modificate continuamente dalle realtà digitali, dagli schermi dei computer e degli Iphone. Una realtà parallela e confluente di cui dobbiamo sempre più tener presente nella nostra comunicazione, nella nostra quotidianità per fruire in maniera continua, senza ostacoli, di tutto ciò che ci circonda.
Caratteristiche
Materiali
La necessità di essere sempre più sostenibili ha accelerato la ricerca e l’evoluzione di materiali biocompatibili, riciclati e riciclabili, prediligendo quelli meno impattanti sull’ambiente a volte a base naturale e favorendo il più possibile un’economia circolare. Non solo i produttori di materiali ma anche alcune aziende di occhiali hanno elaborato individualmente comportamenti e processi produttivi virtuosi e radicali, diventando esempio per molti. Dalla moda al design e all’architettura, la ricerca è trasversale e corale, coinvolgendo tutti gli scenari e le filiere in uno scambio di esperienze e materiali. Oltre a quelli classici come l’acetato, molto apprezzati per il loro aspetto sensoriale i materiali naturali tra cui il corno, il legno e il corozo (l’avorio vegetale), accanto ai quali ci sono pietre, metalli e leghe speciali, carbonio e anche il tessuto ma soprattutto il titanio che viene utilizzato anche per stampe in 3D in combinazione con la poliammide. Per l’assenza quasi completa di scarti di materiale la stampa 3D è inclusa infatti tra i processi produttivi più sostenibili. I dettagli, a volte realizzati a mano, sono molto importanti come le finiture e i trattamenti superficiali brevettati dalle aziende stesse.
Colori
Accanto a colori naturali, calmi, classici e timeless come l’havana, l’ambra e il miele che con spessori e forme bold esaltano ancor di più la materia rendendola tattile, ci sono i mezzi toni, tra i quali quelli dei grigi e dei grigio-verdi. Gli alfabeti cromatici sono comunque molto ampi perché il colore diventa sofisticato e meno definito, anche nella composizione, trasformandosi continuamente attraverso la densità e trasparenza del materiale, le lavorazioni e le finiture opache o satinate. Ma anche grazie a elementi astratti come la luce. Meditativi gli azzurri e i blu in varie sfumature che si estendono alle lenti assieme ad alcune tonalità skin, rosa e pesca, a volte attraversate da specchiature leggere. Fanno da contraltare colori vitaminici, saturi tra cui l’arancio, il rosso, il verde brillante, il rosa shocking, il giallo, il corallo che interagiscono con i materiali, le texture, le trasparenze e la luce creando effetti ogni volta diversi. Tra i classici anche il nero e il bianco, declinato spesso in una tonalità latte.
Forme
L’heritage invita continuamente ad aprire i suoi cassetti, a esplorare i suoi archivi, per riprendere stilemi e riproporli in nuove proposte contemporanee. Come sempre ritroviamo le intramontabili forme classiche, tra cui l’aviator e il cat-eye, a volte reinterpretate con nuovi spessori, colori, dimensioni, materiali, dettagli e finiture. Piccoli, bold, compatti e scolpiti oppure ampi con profili sottili, gli occhiali tendono a diventare accessori timeless, sia nel sole sia nella vista. C’è la ricerca di armonia ed equilibrio, spesso ottenuta grazie ai contrasti. Con linee morbide o decise, ma anche con forme geometriche che comprendono l’immancabile cerchio, gli occhiali creano comunque un legame empatico con il consumatore, incontrando il suo immaginario iconico grazie a incursioni anche negli anni 70, 80, 90 e 2000.
Accessori
Sempre più presenti e visibili, gli accessori ormai fanno parte anche di molte collezioni di occhiali e, oltre a sottolineare la personalità di chi li indossa, rafforzano l’identità del brand. Must-have sono catene e catenelle con maglie a volte macroscopiche, realizzate a volte in materiali preziosi e in molti occhiali viene prevista anche asole o fori sulle astine per agganciarle. Talvolta possono essere portate come vere e proprie collane. La gamma è comunque molto vasta e comprende anche pratici e ironici accessori multifunzionali o charms e naturalmente gli astucci in materiali spesso sostenibili, da ostentare e non più nascondere.
Ph. Valentino eyewear