In occasione della Festa della donna, abbiamo scelto di celebrare l’empowerment femminile con la terza parte dell’analisi del ruolo delle quote rosa nel comparto dell’occhialeria (i primi due capitoli sono stati pubblicati a novembre e a febbraio).
Partiamo da un assioma fondamentale: la parità di genere non è ancora stata raggiunta, non solo nel nostro settore ma nell’industria nella sua totalità, come rileva l'indagine “Gender 3000 in 2021: broadening the diversity discussion” di Credit Suisse Research Institute. La ricerca è stata condotta su un campione di 33mila alti dirigenti in oltre 3mila aziende di 46 paesi e ha messo in evidenza come tra il 2015 e il 2021 la percentuale femminile nei Cda sia salita dell'8,9% e sia più che raddoppiata rispetto al 2010. Le migliori performance in questa direzione sono state registrate in Europa (34%) e nel Nord America (28,6%).
Un passo in avanti è rappresentato dalla consapevolezza da parte di molte istituzioni della necessità di attuare la parità di genere. Capofila di questa presa di coscienza sono le Nazioni Unite, che la inseriscono al quinto posto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
A porre l’accento sul valore delle quote rosa nel business, ci hanno pensato anche diverse ricerche internazionali da cui è emerso che l’aumento delle donne nei board può portare molti vantaggi. Tra di esse, la Unlocking female employment potenzial in Europe afferma che “le aziende con una presenza femminile importante a livelli ‘senior’ hanno una redditività più alta. I dati dimostrano che per ogni donna che sale ai livelli superiori del management o che entra nel board il profitto della società cresce tra gli 8 e i 13 punti base”.
Riprendiamo la nostra analisi nell’industria dell’occhialeria concentrandoci sul mercato europeo e su quello americano. I risultati sono in linea con quanto affermato negli articoli precedenti: le eccellenze femminili rappresentano una parte fondamentale per la nostra industria.
Italia
Nel Bel Paese le quote rosa sono presenti sia a livello imprenditoriale sia dirigenziale.
Grande esempio d’imprenditoria femminile lo abbiamo in CSO Italia, azienda tra i leader a livello internazionale nel settore oftalmologico. Dopo la scomparsa dei fondatori, Sergio Mura e Giuseppe Matteuzzi, Veronica Mura è diventata Amministratore Delegato. L’attività della Mura è stata fondamentale per la crescita dell'azienda che vive, come dichiara lei stessa, “come seconda casa, considerando che vi sono cresciuta fin da quando ero piccola”.
Tra le eccellenze rosa non si può non citare Elena Orsi Mazzucchelli, Product Development Manager dell’azienda di famiglia, Mazzucchelli 1849. Appassionata di colori, in questi anni è stata capace di interpretare e tradurre in collezioni le necessità del mercato. Degna di nota è la sua spiccata consapevolezza ambientale, come ha raccontato al nostro magazine: “Anche nella fase di creazione ognuno di noi può fare qualcosa per le generazioni che verranno e per il futuro del nostro pianeta”.
A piedi del Duomo di Milano abbiamo Stefania Mantovani che, forte di un background nella moda, approda nell’occhialeria creando con il padre e il marito la società Creations, distributore esclusivo per l’Italia della linea francese François Pinton. “In quegli anni” - dichiara la Mantovani - “assaporiamo le stilose forme francesi e ci appassioniamo al recupero di modelli vintage che a poco a poco definiamo e realizziamo. Decidiamo quindi nel 2003 di fondare la Epos e affermare la nostra precisa identità, creando montature che fossero con un sapore ‘senza tempo’”. Attualmente è il Ceo della Epos.
All'interno del team di Miga Studio, c’è invece la frizzante Lucia Amicarelli con l’incarico di responsabile del coordinamento delle attività operative nell'ufficio vendite presso la sede di Silea, il centro di distribuzione Europa ed Emirati Arabi del brand. Lucia stessa ha descritto il proprio ruolo: “Lavoro a stretto contatto con i clienti ottici per supportarli quando hanno richieste particolari e mi interfaccio settimanalmente con il nostro direttore artistico per coordinare le pubblicazioni sui nostri canali digitali”.
Germania
Tra le voci emergenti, che troveremo anche all’edizione 2022 di MIDO, c’è Beate Leinz. Dopo molti anni di esperienza professionale come designer per importanti case di moda, nel 2020 crea il suo marchio, Leinz contemporary eyewear Berlin che, come racconta a WMIDO, le “permette di disegnare occhiali con l'anima”.
© Foto Angela Mrositzki
Spagna
Indubbio esempio di creatività spagnola è GIGI Studios, al cui timone c’è Patricia Ramo in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Creativo. Patricia rappresenta la terza generazione e ha iniziato a lavorare nell'azienda di famiglia a 21 anni. Da sempre l'obiettivo è stato quello di creare un marchio di riferimento a livello mondiale. Oggi il team comprende oltre 100 persone che lavorano ai massimi livelli in un ambiente creativo, giovane e internazionale.
Benelux
Il Gruppo Marcolin è una realtà in cui le quote rosa, che coprono ruoli dirigenziali, sono quadri e impiegati, hanno un peso importante: la società ha 194 donne (che rappresentano il 58%) contro i 140 uomini (42%). Una veterana tra di loro è Isabelle Moes, ai vertici della gestione della filiale Marcolin Benelux dal 1994. Inizialmente è entrata in Marcolin Benelux come Responsabile delle attività commerciali relative al mercato del Benelux per poi ricoprire dal 1998 l’attuale ruolo.
USA
Passiamo agli USA e approdiamo in un’altra veterana Marissa Cundiff, Vicepresidente del marketing di Kenmark Eyewear. Marissa fa parte dell’azienda da 15 anni, lavorando nel servizio clienti e nel prodotto prima di fare parte del marketing nel 2015.
A Miami Giulia Valmassoi è CEO Divisione Nordamericana di Thema Optical, aperta nel 2013. In sei anni, le vendite sono cresciute fino a superare i 2,5 milioni di dollari e i marchi Thema sono presenti in media con 1.000 rivenditori di ottica negli Stati Uniti. Valmassoi è responsabile dello sviluppo e dell'attuazione di piani strategici “per aumentare la consapevolezza del marchio ed espandere il business negli Stati Uniti e in Canada, nonché le operazioni quotidiane”. È membro del comitato Emerging Optical Leaders di The Vision Council e dell'OWA.
Barbados
Potrà suonare strano ma nelle Piccole Antille, per l’esattezza nello stato di Barbados c’è un brand di occhiali - Peoples from Barbados - fondato e diretto da una donna: Alicia Hartman. Nel 2016 l’imprenditrice ha lanciato una collezione in edizione speciale per celebrare il 50° anniversario dell'indipendenza dell'isola nel suo negozio EYE Q Stylist Opticians. Da allora la collezione è cresciuta e si è ampliata ed è ora disponibile in negozi di ottica e di moda unici in tutto il mondo. I progetti di beneficenza sono stati un punto focale per il marchio che restituisce anche alla comunità attraverso collaborazioni speciali con artisti locali, fotografi e creativi dell'isola.