Ogni anno la rivista Fortune stila la classifica dei 500 CEO più importanti a livello globale e, purtroppo, nella lista figurano solo 23 donne. Il gender gap è notevole e se guardiamo il policy brief di luglio dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), il quadro è decisamente preoccupante: nel 2021 “ci saranno 13 milioni di donne in meno occupate rispetto al 2019, mentre l’occupazione maschile sarà tornata ai livelli del 2019. Anche se la crescita occupazionale prevista per le donne nel 2021 supererà quella degli uomini, non sarà comunque sufficiente per riportare le donne ai livelli occupazionali pre-pandemia. A livello globale, solo il 43,2% delle donne in età lavorativa sarà occupata nel 2021, rispetto al 68,6% degli uomini”.
Qual è la fotografia del mondo dell’ottica-occhialeria?
Sicuramente il gap esiste ma rincuora il fatto che alcune imprenditrici di successo, nonostante il Covid-19, siano solidamente ancorate alla guida delle loro aziende.
Negli USA, ad esempio, “resiste” Sheila Vance, che a fine degli anni Novanta ha creato Sama Eyewear. Sheila, oltre ad essere tra i primi designer a realizzare occhiali di avanguardia, porta avanti un progetto benefico a favore della Sam Vance Foundation, ente creato nel 1997 in memoria del figlio scomparso precocemente per problemi legati alla dipendenza da droga.
Un altro esempio virtuoso è Barbara McReynolds e Gai Gherardi, che nel 1979 hanno dato il via, nella città di Los Angeles, al forse più irriverente marchio dell’eyewear, l.a.Eyeworks. La loro mission? Incoraggiare le persone a smettere di guardare e iniziare a vedere.
In Italia, culla dell’occhialeria, abbiamo diverse conferme di quote rosa alla guida di aziende. Partiamo da Cristina Guglielmino, CEO di Lud’o, realtà milanese che dal 2014 produce gli occhiali Eyepetizer, la collezione di montature dalle colorazioni vitaminiche. Negli ultimi anni la strategia di espansione del brand si è diversificata e potenziata con un progetto di retail monomarca.
Un’altra dimostrazione di questa tendenza nel mondo dell’occhiale è l’architetta Lara d’Alpaos, dal 2010 tra le protagoniste delle creazioni d’avanguardia con il marchio italiano Lara D’.
Coraggiosa new entry quella della giovanissima Silvia Fresco, debuttante con il brand di occhiali da sole In Sana.
Non possiamo poi non citare, tra le donne di spicco nell’occhialeria italiana, Barbara De Rigo, Chief Marketing Officer della storica azienda a cui fa capo la sua famiglia, De Rigo.
Le quote rosa in Italia sono presenti anche nel mondo delle lenti a contatto e sono ben rappresentate dal 2011 con Tereza Uhrova, fondatrice di Qualimed, produttore del marchio di LAC colorate Desìo. Questa realtà sta attraversando una fase positiva ed è prossima a trasferirsi in un nuovo headquarter che si svilupperà su una superficie di oltre 3.000 mq.
Ai vertici anche Barbara Ossani, amministratore di Esavision Technology, distributore esclusivo per l’Italia delle lenti ESA per ortocheratologia e di strumentazioni oftalmiche di alcuni noti marchi. Un’altra area di business è la formazione dedicata ai professionisti della visione sulla visione e le discipline ad esse correlate.
In foto: Maria Chiara Visentin
In foto: Francesca Paolini
Infine, per quanto riguarda le strumentazioni citiamo: Maria Chiara Visentin, co-fondatrice di Bludata Informatica, realtà tra i leader in Italia nella fornitura di software e servizi informatici per i centri ottici; Francesca Paolini, socia e membro del CdA di R.O.M. spa nonché responsabile del marketing di questa azienda che distribuisce in esclusiva sul territorio italiano i marchi Nidek e Oculus, oltre a produrre in sede una serie di molatrici manuali che rivende in tutt’Europa
In foto: Marion Frost
In foto: Susan-Stefanie Breitkopf
Spostandoci in Germania, troviamo Marion Frost che nel 1996 incanta con il brand di occhiali Frost, fondato insieme al marito Paris, e l’avvocato Susan-Stefanie Breitkopf che da settembre 2021 è responsabile della divisione Corporate Human Resources del Gruppo ZEISS.
Infine, un’altra conferma di eccellenza nell’imprenditoria femminile lo abbiamo in Francia con Amélie Morel, a capo della storica azienda di famiglia, la Morel, insieme ai fratelli. Amélie è anche il Presidente della fiera Silmo.
Insomma, questi e altri esempi virtuosi, ci fanno ben credere e sperare che l’empowerment rosa nel nostro comparto possano continuare e crescere.