Il futuro è “progressivo”
A cavallo tra la fine di giugno e l’inizio di settembre Firenze ha ospitato il convengo “Progressive Business Forum”, durante il quale è stato analizzato, sotto differenti angolazioni, il tema della presbiopia e delle lenti progressive. Affrontiamo l’argomento con Paolo Pettazzoni, Vicepresidente ANFAO e Presidente del Gruppo Lenti.
Perché ANFAO ha deciso di patrocinare il convegno sulla presbiopia tenutosi a Firenze?
Perché l’impegno della nostra Associazione, e del Gruppo Lenti ANFAO in particolare, sulle lenti progressive è da sempre un nostro focus. Per questo abbiano concesso da subito il patrocinio a questa iniziativa. Storicamente abbiamo capito che lenti progressive sono una grande opportunità per tutto il mercato, anzi per tutta la filiera e per benessere visivo del consumatore finale stesso.
Non è la prima iniziativa in cui siete attivi per quanto riguarda questa tematica...
Assolutamente no... Negli anni abbiamo messo in campo molte iniziative concrete: un triennio di campagne di comunicazione mirate, tra cui una campagna televisiva nel 2006, convegni e congressi con i centri ottici e la classe medica, corsi e seminari anche a MIDO.
Presbiopia e mercato italiano: a che punto siamo?
Negli anni, qualche risultato è stato ottenuto, tuttavia, abbiamo ancora un gap rilevante con gli altri paesi da colmare. Un gap che, se colmato, non può che rappresentare una grande occasione di crescita per tutti.
Un altro aspetto che caratterizza l'Italia è la difficile collaborazione tra la classe medica e gli optometristi. Qual è il suo parere in merito?
Il tentativo di collaborazione con la classe medica è fondamentale nel promuovere la lente progressiva presso il consumatore finale poiché riteniamo che il gap di cui abbiamo parlato non è solo economico, ma anche culturale.
Concretamente, quale impatto avrebbe lo sviluppo delle lenti progressive sul mercato del Bel Paese?
Lo sviluppo del mercato delle lenti progressive in Italia, significa, in primis, incidere positivamente su un settore produttivo, quello dell’occhialeria in toto, sia considerando il comparto delle lenti oftalmiche che quello delle montature. Un settore, non dimentichiamolo, che ha ancora nella produzione realizzata in Italia un elemento trainante. Oggi, grazie al contributo di tutti gli attori della filiera, siamo in grado di offrire al consumatore italiano una soluzione ad alto valore aggiunto, altamente qualificata e con un grande contenuto tecnologico, che, spesso, è anche Made in Italy.