Da qualche anno MIDO ha intrapreso un percorso virtuoso volto alla sostenibilità e alla trasparenza aziendale. Questo suo impegno l’ha portato a ottenere la certificazione ISO 20121:2012 che attesa la gestione sostenibile dei grandi eventi.
La fiera milanese infatti considera la riduzione dell’impatto ambientale e sociale non solo come una semplice una necessità ma come un vero e proprio dovere; parallelamente, per MIDO è altresì un dovere aumentare la consapevolezza di espositori, fornitori e visitatori, sensibilizzandoli e trasformandoli in ambasciatori della sostenibilità.
Tra le attività intraprese in questa direzione si inserisce quest’anno l’edizione “zero” del CSE AWARD - Certified Sustainable Eyewear 2023, il premio ideato da MIDO in collaborazione con ANFAO e Certottica e valuta la sostenibilità nel settore dell’eyewear a livello internazionale. Un’autorevole giuria di esperti ha valutato i prodotti che si sono candidati, utilizzando criteri dettagliati sul loro impatto ambientale e sociale, considerando l'intero ciclo di vita del prodotto: riciclo dei materiali, riduzione dei consumi nei processi produttivi e distributivi, valorizzazione della supply chain, eliminazione degli sprechi, grado di riciclabilità, utilizzo di energie rinnovabili, ecc.
Sono state sei le categorie premiate: Sunglasses Europe, Sunglasses Rest of the World, Frames Europe, Frames Rest of the World, Cases Europee e Cases Rest of the World.
Oggi incontriamo il vincitore del CSE Award Cases Rest of the World: Karün.
Risponde Daniela Edwards, Head of the Brand.
Quale significato ha la fiera MIDO per voi?
È l’evento più prestigioso nel settore dell’occhialeria al quale partecipano le aziende principali. Per noi che siamo un marchio indipendente della Patagonia, è uno spazio in cui presentare il brand e la nostra proposta di valore esclusiva a buyer, fornitori e rivenditori. È un’occasione per farci conoscere, scoprire nuove tendenze e collaborare con altri.
Cosa significa “sostenibilità” per la vostra azienda?
Per noi significa non pensare solo all’impatto economico e mettere le persone e la natura al centro delle nostre decisioni. Da 10 anni Karün ha messo a punto un approccio radicale incentrato sulla sostenibilità e sulla trasparenza. Il processo creativo si basa sui principi della circolarità, la nostra catena di valore contribuisce a ripristinare gli ecosistemi naturali in uno degli ultimi luoghi vergini rimasti al mondo, la Patagonia, e a dare impulso alle economie locali dove ci sono poche possibilità di accedere a fonti di reddito diversificate. Facciamo tutto questo comunicando in modo trasparente il nostro impatto, le emissioni di CO2 e ogni fase del processo produttivo grazie al sistema di tracciabilità di Karün basato sulla tecnologia blockchain.
Perché avete deciso di partecipare al CSE Award?
Perché volevamo dimostrare, con il nostro esempio, che i prodotti possono essere competitivi, belli e anche sostenibili. Altri brand dovrebbero tenere conto di questa caratteristica quando realizzano i loro prodotti. E se sempre più brand ricevono premi e visibilità per i propri progetti grazie a questi obiettivi di sostenibilità, aumenteranno gli incentivi per consentire al settore di compiere quella svolta di cui il pianeta ha bisogno.
Ci descrivete il prodotto vincitore?
Abbiamo vinto il premio per la custodia portaocchiali più sostenibile: è realizzata a mano in Patagonia utilizzando lino biologico e certificato proveniente dal Cile, decorata con bucce di cipolla, yerba mate e ruggine di chiodi.
Come svilupperete questo concept sostenibile in futuro?
Oggi ci stiamo impegnando per creare un modello di business rigenerativo, prendendo in considerazione la cultura, la governance, il processo produttivo e la simbiosi tra l’azienda e il territorio direttamente interessato. In particolare, il prossimo anno utilizzeremo materie prime provenienti da fonti rigenerative della zona della Patagonia (dove si trova la sede dell’azienda).