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Grande successo per primo evento globale di Transitions Optical “The Pulse”.

Grande successo per primo evento globale di Transitions Optical “The Pulse”.

“Incredibile è stata la resilienza della nostra industria ottica messa in atto nella seconda parte del 2020”, ha affermato Chrystel Barranger Presidente Transitions Optical & Essilor Europa dopo aver dato il benvenuto al pubblico. 

La resilienza – ovvero la capacità di affrontare e superare periodo di difficoltà – è il punto di partenza per una riflessione a 360° sul settore. L’emergenza Covid-19 ha riscritto alcune delle dinamiche del mondo dell’ottica, introducendo una serie di cambiamenti.

Dalla nostra posizioneprivilegiata e globale abbiamo potuto osservare - e ora possiamo condividere – i cambiamenti nei comportamenti e anche le pratiche di successo che abbiamomesso in atto, in modo che tutti possano beneficiarne in questo 2021”. Perché cambiamenti e difficoltà possono anche trasformarsi in opportunità.

Tre i focus principali: salute, stile e comportamenti d’acquisto.

La protezione degli occhi mai come ora, infatti è al centro delle esigenze edelle richieste dei portatori. Il lockdown, lo smart working, la didattica a distanza e il conseguente maggior uso di dispositivi digitali hanno aumentato i fastidi agli occhi, l’affaticamento e in alcuni casi le difficoltà di visione.

Questo ha amplificato l’attenzione delle persone verso il benessere visivo”, ha spiegato Elise Bioche, VP marketing globale di Transitions. “Alla domanda ‘Quali sono le vostre maggiori preoccupazioni durante il COVID?’ Per l'86%, proteggere la propria salute e quella della propria famiglia è più importante che mai e proteggere i propri occhi è più importante di prima per il 70% di loro”.

9 portatori su 10 si dichiarano sensibili alla luce, per il 75% delle persone in tutto il mondo è sempre più importante proteggere i propri occhi dai raggi UV e dalla luce blu. Infatti, ha spiegato la professoressa Francine Behar-Cohen, oftalmologa dell'Università Paris Descartes,queste fonti di luce provocano uno stress ossidativo e con un'esposizione ripetuta nel tempo, si ha un accumulo dei danni. Oggi come oggi abbiamo sempre la luce del sole, ma abbiamo anche quella proveniente da altre fonti”, come appunto luci artificiali, dispositivi mobile.

Ciò che è cambiato, infatti”, ha continuato a spiegare la professoressa, “sono la qualità e la quantità di luce che riceviamo in modo permanente in interni e all'esterno, anche di notte”. Proteggere gli occhi in ogni momento è quindi molto importante. “Ben il 64% delle persone intervistate, infatti, ci ha detto che gli occhiali sono fondamentali per proteggere i loro occhi”, ha affermato Bioche.

Bisogna avere una lente che ti protegga in modo permanente anche quando non c’è il sole”. In questo Transitions è un alleato prezioso, vanta da sempre una conoscenza scientifica della luce e propone soluzioni e tecnologie innovative e rivoluzionarie per proteggere gli occhi. Oltre a Gen8 – la lente intelligente alla luce già in commercio, il 2021 vedrà quindi il lancio di due novità di prodotto: XTRActive Polarized e la nuova generazione di XTRActive ancora più scura e veloce, che offre una migliore protezione dalla luce intensa.

In Transitions promuoviamo la protezione dalla luce sin dagli anni '90”, ha ricordato Barranger, sostenendo che la cura degli occhi debba andare oltre la correzione.  “I nostri prodotti sono progettati per proteggere e creare stile, perché tutti possiamo brillare ed essere al sicuro”.

Salute, dunque, ma non solo. Lenti e occhiali sono anche una scelta di stile, complice l’uso della mascherina stanno diventando ancora più cruciali pertrasmettere la propria personalità.

Nella ricerca condotta da Transitions, il 60%concorda sul fatto che lo stile delle proprie lenti e montature sia più importantedi prima e più della metà di loro afferma che con la mascherina, gli occhialidiventano un modo essenziale per esprimere la propria personalità. Così anche la scelta di montature e lenti diventa fondamentale. L’ottico quindi oltre a essere un promotore del benessere visivo, deve porsi come consulente di immagine. 

Stiamo lavorando con i designer di montature per sfruttare le tendenze degli occhiali e garantire che le lenti Transitions valorizzino lo stile delle persone”, ha spiegato Charlotte Hamel, Director, Global communications, PR and events at Transitions Optical. E ha presentato una prospettiva unica: come vengono create le nuove collezioni, dall'individuazione delle tendenze sociali imminenti al design degli occhiali.

A raccontare questo approccio l’intervento di Matteo Battiston, Responsabile del Design di Luxottica Group che ha rivelato il lavoro complesso e interdisciplinare che c’è dietro una collezione. “Prima di tutto guardiamo al nostro pubblico non solo come un cliente, ma come un individuo con esigenze personali, un punto di vista, una storia, una cultura”, ha spiegato Battiston.

Analizziamo arte,media, festival culturali per individuare quei segnali che potrebberotrasformarsi in approfondimenti sulla moda. Monitoriamo queste tendenze,seguiamo la loro crescita fino a quando non sono in grado di influenzare ildesign degli occhiali e probabilmente diventare delle collezioni”.

Dietro montature e lenti, quindi si nasconde un grande e lungo lavoro, esattamente come per sviluppare i brevetti tecnologici delle lenti. Solo così si può affrontare il mercato da leader.

E il terzo argomento è proprio una riflessione sul mercato dei consumi: inquesto periodo di crisi l'industria ottica è tra le realtà che hanno resistito, questo è stato possibile anche grazie a nuovi comportamenti d’acquisto introdotti nei punti vendita, funzionali alle necessità di distanziamento, come ricevere su appuntamento. “La prenotazione degli appuntamenti è una nuova funzionalitàche vediamo crescere nella vendita al dettaglio, rispondendo sia ai problemi disicurezza che a quelli di comodità”, ha affermato Stéphane Amministratore Delegato e Senior Partner di BCG.

Il Covid-19 ha modificato i comportamenti di acquisto dei consumatori, sempre più attenti alla salute e al benessere e quindi disponibili a spendere di più per queste categorie. Si compra meno ma più di qualità, si tende a stare meno all’interno dei punti vendita e a privilegiare in alcuni casi gli acquisti online, ma allo stesso tempo le persone sono pronte a trascorrere più tempo di qualitàin negozio quando ne vale la pena.

È una straordinaria opportunità in un settore come l’ottica in cui la consulenza professionale è un valore aggiunto. E se l'esperienza del negozio è essenziale, non bisogna tralasciare l’online e il digital che vanno visti come un’opportunità, un modo per catturate il traffico online e veicolarlo verso il proprio negozio.

Utili da promuovere anche prove virtuali (nel 2020 Transitions ha registrato un'esplosione delle sessioni a livello globale), piattaforme di prenotazione di appuntamenti, promemoria.

A conclusione l’interessante presentazione di Doug Stephens, futurista canadese, oratore, autore e consulente aziendale sul futuro della vendita al dettaglio e del consumismo, con una riflessione su come l’attuale situazione vada affrontata con uno sguardo rivolto al lungo periodo, “perché penso ci siaun'enorme tendenza in una crisi come questa per i brand e per i dirigenti adiventare molto miopi, incollati semplicemente alle notizie di oggi”, afferma.

E aggiunge, “la vita non è un riflesso del retail. Non modelliamo le nostre vite sulmodo in cui facciamo acquisti. La vendita al dettaglio è un riflesso della vita”. Quindi per capire come cambierà il retail, vale la pena capire come stacambiando la vita in questi mesi.

Smart working, home schooling, le città che cambiano volto, con esodi dal centro verso le periferie o luoghi ancora più lontani, per poter vivere e lavorare dove più si desidera”. Stephens è fermamente convinto che l’emergenza COVID-19 abbia solo accelerato coseche sarebbero accadute comunque, “una piccola crepa nel tempo che statrascinando la società e l'industria del retail, fuori dall'era industriale esaldamente dentro l'era digital”.

Nel post-pandemia i negozi diventeranno uncanale di comunicazione e i media diventeranno il negozio. “Che si tratti diTikTok o Instagram o Facebook o Twitter, il presupposto è che […] alconsumatore sia permesso di acquistare nel momento esatto in cui sviluppal'interesse attorno al tuo prodotto”, afferma Stephens

Ora abbiamo i mezziper costruire molto di più di quello che i negozi hanno l'abitudine di offrire. Possiamo dare la possibilità di provare cose, di sperimentare i nostri prodottiprima di acquistarli”.

Come adattare tutto questo al campo dell'ottica? Il negozio stesso stadiventando un canale mediatico: tutto ciò che riguarda il modo in cui appare, lepersone che ci lavorano e le cose che dicono ai clienti hanno importanzaintrinseca.

In altre parole, il tuo centro ottico è una pubblicità vivente ed è ilcanale multimediale più potente che hai, e questo significa che dobbiamoiniziare a pensare a queste cose in modo diverso”, sottolinea Stephens.

Oggi se pensiamo a un negozio di ottica, abbiamo in mente un’immagine asettica, clinica, molto medica. Secondo Stephens questo non è l’approccio giusto e, sfruttando il case study di un unconventional shop, il Silver LiningOptical di New York, racconta quale possa essere l’alternativa.

Ci sono altrimarchi là fuori che hanno sfidato coraggiosamente le convenzioni dei centri e dei negozi di ottica convenzionali. L'arredamento, gli infissi, la segnaletica,persino le loro confezioni suggeriscono che ci hanno pensato, che è statopensato, che queste sono decisioni precise che stanno prendendo per creareun'immagine di brand, per ritagliarsi una posizione forte nel mercato e diconseguenza.

Quello che dovremmo fare nel mondo dell’ottica è dare aiconsumatori nuove ragioni, nuovi motivi per essere conquistati, per essereinteressati al tuo brand, ai tuoi prodotti e nuovi motivi per voler visitare i tuoinegozi.

Quindi gli eventi che organizzi diventano contenuti amplificare sui tuoicanali online”. Un modo nuovo per pensare lo spazio di vendita che diventa esso stesso strumento di comunicazione.

Infatti conclude Stephens, “la mia convinzione è che se riusciamo areinventare le nostre attività, ad affrontare tutto con occhi nuovi, a crearenuove proposte di valore più forti e avvincenti, potremo creare davveroesperienze straordinarie per i consumatori sia online sia nei nostri negozi.

Così assisteremo alla nostra versione dei ruggenti anni '20, i ruggenti anni '20 del2000”.

Transitions Optical, con questo evento globale, unico nel suo genere, è riuscita a catturare l’attenzione di oltre 10.000 professionisti del settore, provenienti da 98 paesi tra Nord America, Sud America, Europa, Africa, Asia e Australia, trasmesso tre volte in due giorni e tradotto in 13 lingue diverse per consentire ai professionisti dell'ottica di tutto il mondo di unirsi e sentire l'amore per la cura degli occhi.

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