Gatto Astucci ha una visione che va oltre il Covid-19.
Cristiano Paravano, Direttore Generale della capogruppo di Gatto Astucci e membro del CDA, racconta in esclusiva a WMIDO le azioni messe in atto dal suo gruppo prima che il Covid-19 travolgesse la parte occidentale del globo e l’evoluzione produttiva intrapresa.
Ci presenterebbe il suo gruppo?
Attualmente siamo un player importante per eyewear, beauty, gioielleria e il gruppo è composto da una serie di aziende attive nel comparto del packaging, astucci, displays soluzioni per la comunicazione in-store. Gatto Astucci è la capogruppo e vanta 83 anni di attività. La nostra produzione è dislocata tra Italia, Croazia e Cina.
Nel 2019 abbiamo registrato 48 milioni di fatturato ed una presenza commerciale nei punti cruciali della moda: Italia, Francia e Hong Kong. Siamo una realtà con una forte vocazione produttiva e siamo fieri di esserlo ed essere caratterizzati da una fortissima impronta alla sostenibilità: nel 2013 siamo partiti con il progetto sostenibilità che ogni anno si evolve.
Quali azioni ha messo in atto la sua azienda per contrastare il Covid-19?
Dato i diversi anni di permanenza sul mercato, posso affermare che la mia società è abituata a sostenere stress economico-finanziari. Il Covid-19 è partito per noi nel momento in cui si è manifestato in Cina e ci siamo da subito preparati ad affrontare l’onda lunga che inevitabilmente avrebbe investito il mondo occidentale.
La prima reazione è stata la tutela della persone, quindi aspetti legati alla immediatezza della gestione dei nostri collaboratori, e poi la tutela economico-finanziaria dell’azienda.Nel lockdown abbiamo dovuto fermare la produzione solamente di Gatto Astucci per un paio di settimane perché il suo codice Ateconon la contemplavanelle realtà che avrebbero potuto stare aperte e per la tutela dei nostri addetti.
Siamo ampiamente nella fase 2. Come sta andando la ripartenza?
Il gruppo è ripartito in tutte le sue attività produttive e commerciali, con due mercati necessariamente più in ritardo: Francia e USA. Nel momento in cui eravamo “fermi” abbiamo cercato di riconvertire tutte le unità produttive per realizzare una serie di prodotti per il contenimento del Covid-19: separatori per il distanziamento all’interno di negozi, hotel, ristoranti... I distanziatori, le mascherine (non DPI e non a uso medico) sono realizzati in Italia e nel nostro sito produttivo in Croazia. Abbiamo realizzato un catalogo dedicato con un imprinting nazionalista: quasi tutti i prodotti sono Made in Italy e lo stiamo arricchendo con ulteriori prodotti sempre Made in Italy.