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Aspettando il DaTE: Vava.

Aspettando il DaTE: Vava.

DaTE, salone internazionale dedicato all’eyewear d’avanguardia, si svolgerà da sabato 11 a lunedì 13 settembre a Firenze presso la Stazione Leopolda. L’evento si annuncia come momento strategico di incontro e confronto, ponendosi come polo di attrazione di aziende che si distinguono per innovazione e design e nell’eyewear di ricerca all’interno dello scenario mondiale.

In attesa della nona edizione di DaTe, abbiamo intervistato alcuni protagonisti. Partiamo con Pedro Silva del brand portoghese Vava.

Dare forma all’avanguardia è l’essenza di DaTE. Qual è quella del suo brand e in che modo interpreta l’avanguardia?

VAVA si ispira al minimalismo tipico dell’arte e dell’architettura, prediligendo in particolare il movimento Bauhaus. I modelli condividono lo stesso punto di vista minimalistico e architettonico. D’altro canto, il concept è strettamente correlato alla società “post-industriale” in cui viviamo e alla crescente convinzione di appartenere a un’era “post-umana”.

Traendo spunto dall’immaginario collettivo e dalla “fantascienza”, i modelli si ispirano soprattutto a personaggi futuristici. In questo modo, VAVA è riuscita a creare linee unisex e monocromatiche. In definitiva, VAVA punta a raggiungere un look minimal e contemporaneo che sia al contempo concettuale e sempre attuale.

I materiali sono fondamentali per collezioni uniche e originali, senza dimenticare la sostenibilità. Quali sono quelli scelti per realizzare le collezioni di DaTE 2021?

Il processo di design è più consapevole ed è incentrato su materiali high-tech e innovativi che evidenziano una maggiore responsabilità e sostenibilità ambientale. Oltre al solito acetato sostenibile M49 di Mazzucchelli, VAVA presenta per la prima volta al DaTE una collezione “capsule” di montature stampate in 3D, realizzate in polvere di poliammide di alta qualità a base biologica, ricavata dall’olio di ricino, utilizzando un processo denominato sinterizzazione laser. Rilsan® Invent poliammide 11 è una polvere fine di origine naturale, ottenuta da una fonte rinnovabile al 100% (semi di ricino). L’olio di ricino è un materiale sostenibile ad alte prestazioni, che si estrae dai semi della pianta di ricino.

In questo modo non si pregiudicano i sistemi alimentari perché l’olio di ricino non ha alcun valore nutrizionale. Inoltre, le piante crescono nelle regioni aride, dove c’è poca crescita boschiva e quindi nessun pericolo di deforestazione. I semi di ricino resistono alla siccità e sono considerati una “coltura Kharif”, ovvero una pianta che sfrutta i cicli di pioggia dei monsoni indiani.

I semi di ricino da cui si ricava l’olio per la nostra plastica a base biologica sono prodotti da una cooperativa di agricoltori certificati della regione indiana di Gujarat. Gli agricoltori partecipano a iniziative per un’agricoltura sostenibile e hanno ricevuto la formazione necessaria per migliorare le loro tecniche e coltivare piante e colture secondo principi eco-compatibili.

I semi sono commercializzati in aste pubbliche organizzate in tutta l’India. Gli agricoltori possono scegliere di vendere subito o in un momento successivo, per tutelarsi da eventuali oscillazioni del prezzo di mercato.

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Esclusività, trasgressione, design. Sono tutti concept che contraddistinguono DaTE dalla sua nascita. In quale il suo brand si ritrova maggiormente e perché?

Per VAVA un “prodotto esclusivo” è qualcosa di unico in termini di design, fabbricazione e materiali. I nostri modelli sono incentrati su tre principi: funzione, concept e design. L’unione perfetta di questi 3 elementi conferisce un senso di unicità/esclusività ai nostri modelli.

La collezione è realizzata a mano in una piccola azienda italiana a conduzione familiare e siamo fieri di non aver ceduto alla produzione di massa. Le montature sono in acetato di cellulosa del marchio italiano Mazzucchelli. VAVA utilizza l’esclusiva linea “eco-friendly” M49 dell’azienda (riciclabile al 100%).

Un altro aspetto importante dei nostri prodotti è l’utilizzo di lenti in cristallo: ci affidiamp esclusivamente a Barberini. Inoltre, siamo gli unici a usare lenti piatte nel settore degli occhiali da sole. Le cerniere sono in alluminio ottenute tramite un processo di fresatura e smerigliatura industriale di alta qualità.


Qual è il livello di percezione sul mercato italiano dell’occhiale ad alto tasso di design, attento all’artigianalità e alla tecnologia?

Penso che il mercato italiano sia uno dei più evoluti al mondo in termini di design indipendente, non solo nel settore dell’occhialeria. Gli ottici italiani hanno saputo educare il mercato negli anni, offrendo design e concept originali. Dall’altro lato, i clienti sono molto più aperti alle novità rispetto alla media, amano il rischio più di quelli tedeschi, ad esempio.

La combinazione di questi due fattori fa sì che l’Italia sia un mercato molto più orientato al design e alla moda rispetto alla maggior parte dei mercati. Il fatto che l’Italia abbia da molti anni un’industria del design e della moda così importante ha reso il mercato italiano nel suo complesso molto sofisticato e sensibile al design d’avanguardia e d’eccellenza.  Infine, l’Italia è uno dei pochi paesi al mondo con una storia e una tradizione solide nel settore dell’occhialeria artigianale, un know-how passato di generazione in generazione.

Oggi i produttori italiani sono in grado di unire artigianalità e high-tech per dare vita a montature dalle prestazioni elevate e con un design innovativo, usando tecnologie produttive all’avanguardia e facendo leva sui principi del design contemporaneo.

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