DaTE, salone internazionale dedicato all’eyewear d’avanguardia, si svolgerà da sabato 11 a lunedì 13 settembre a Firenze presso la Stazione Leopolda. L’evento si annuncia come momento strategico di incontro e confronto, ponendosi come polo di attrazione di aziende che si distinguono per innovazione e design e nell’eyewear di ricerca all’interno dello scenario mondiale. In attesa della nona edizione di DaTe, abbiamo intervistato alcuni protagonisti.
In questa intervista incontriamo Giuseppe Pizzuto di Movitra.
Dare forma all’avanguardia è l’essenza di DaTE. Qual è quella del suo brand e in che modo interpreta l’avanguardia?
"Avanguardia” è qualcosa che propone nuovi modi espressivi in contrasto con la tradizione; prerogativa di chi ha il coraggio di pensare fuori dagli schemi, dei visionari, dei coraggiosi.
Abbiamo inventato un occhiale mai visto prima, che introduce un meccanismo di chiusura del tutto innovativo. All’origine la nostra era solo un’idea, ma eravamo determinati nel realizzarla e incontrando diversi produttori ci siamo confrontati sul perché nessuno avesse mai pensato prima a questo sistema di chiusura. La risposta è da ricercare nel nostro approccio al mondo dell’occhiale da ‘outsider’: creativi privi di contaminazione e senza alcun limite o schema pregresso; punti di forza questi che non vogliamo mai perdere in ogni fase della creazione e produzione dei nostri occhiali! Ogni brand ed occhiale è unico a proprio modo e ha qualcosa di diverso da raccontare, tuttavia solo Movitra propone un meccanismo unico e innovativo nel suo genere. Abbiamo dunque l’ambizione di promuovere sul mercato un prodotto occhiale davvero diverso: ci saranno gli occhiali, e poi ci saranno gli occhiali “che girano”, i Movitra.
I materiali sono fondamentali per collezioni uniche e originali, senza dimenticare la sostenibilità. Quali sono quelli scelti per realizzare le collezioni di DaTE 2021?
Metallo, metallo e metallo. In questa edizione del DaTE presenteremo una nuova capsule collection legata ad un modello che ci sta molto a cuore, il nostro Error 404. Stiamo puntando molto su questo materiale perché al momento è il più funzionale per garantire le migliori prestazioni del nostro meccanismo. Acciaio, titanio e Niclafor sono poi altri materiali presenti e ricorrenti nelle nostre collezioni.
Esclusività, trasgressione, design. Sono tutti concept che contraddistinguono DaTE dalla sua nascita. In quale il suo brand si ritrova maggiormente e perché?
Sicuramente esclusività e design. Esclusività perché abbiamo qualcosa di veramente diverso e unico rispetto a tutti gli altri. Design perché proponiamo un prodotto altamente innovativo e tecnologico che ci impone un rigido approccio alla progettazione. In sintesi, un’estetica sempre più al servizio della funzionalità.
Qual è il livello di percezione sul mercato italiano dell'occhiale ad alto tasso di design, attento all'artigianalità e alla tecnologia?
Basandomi sulla mia conoscenza del settore, l’occhialeria indipendente sta guadagnando sempre più spazio e riconoscibilità. Oggi il pubblico è molto più educato e consapevole nell’acquisto, ed è sempre più alla ricerca di prodotti unici, di qualità e di design. Nonostante ci sia un’offerta molto ampia, ormai la tecnologia e i social permettono di scovare più facilmente i brand che soddisfano gusti ed esigenze diverse. Anzi, molto spesso sono ormai i brand a trovare i propri clienti in target grazie alla tecnologia stessa.
Il consumatore oggi è bombardato da messaggi che promuovono prodotti artigianali, innovativi e di qualità… ciò che premia e che premierà sempre di più sarà la verità. Attualmente vengono infatti proposti molti prodotti artigianali e innovativi, ma in un contesto che spinge a comunicare con una certa frequenza e che pretende che le promesse vengano rispettate, è sempre più sfidante mantenere nel tempo il proprio posizionamento.
Questo è il primo metronomo della percezione di un occhiale di alto design, realmente artigianale e innovativo. Il secondo, è il prodotto stesso e la sensazione che lascia una volta provato e indossato. Non occorre secondo me avere molte competenze tecniche per capire se quello che hai in mano è un prodotto che vale il suo prezzo o meno. Questo, il percepito del prodotto, è ciò che alla lunga fa la differenza e la farà ancora di più, essendoci sul mercato un’offerta sempre più ampia e di numerosi brand di qualità.