Scritto da MIDO | 10/11/2022
Restare fedeli a sé stessi senza rinunciare ad essere sempre diversi. È questo il senso di “Eye Am”, il nuovo progetto che Saraghina Eyewear ha presentato in anteprima al MIDO 2019 con un’installazione di 1.000.000 di cannucce per richiamare alla sostenibilità.Non un marchio, non uno slogan, ma uno stile di vita: abbandonare i vecchi schemi, superare i confini del proprio io, rendersi impermeabili all’omologazione, conquistare la libertà di esprimere le proprie molteplici identità.Ecco allora che l’occhiale stesso esprime la sua vera identità: non più mero accessorio “alla moda” ma affermazione del proprio modo di essere, dell’opera d’arte unica e irripetibile che ognuno di noi è. Colorato e sfolgorante quando l’animo si accende, scuro e severo quando si fa più duro, pulito e rigoroso quando ci sentiamo “tutto d’un pezzo”. Diversi, quindi, ma sempre e comunque coerenti con noi stessi.Ancora una volta è Saraghina a farsi portabandiera del cambiamento nel mondo dell’occhialeria, in perfetta coerenza con il proprio DNA. Il brand è un cantiere che non chiude mai e in occasione di MIDO ha acceso un faro sull’arte e la sostenibilità del pianeta: 1.000.000 di cannucce di plastica multicolori hanno dato vita ad un’installazione mai vista prima. Ognuna di quelle cannucce impiegherebbe ben 500 anni per essere smaltita in natura. Un piccolo contributo per l’ambiente che nasce da un progetto etico dettato dall’estro progettuale di Stefano Ronci, l’arte di Francesca Pasquali e dal coraggio del fondatore Angelo Di Stefano."Eye Am” si declina dunque in “Art”. L’arte per prendere coscienza, per sviluppare una nuova sensibilità.A rafforzare ulteriormente questo messaggio quattro pezzi unici di design, realizzati personalmente dall’artista Stefano Ronci, attraverso il “riuso creativo” dei materiali plastici, trasformando l’occhiale, accessorio per eccellenza, in arte pura. E questo non è che il primo dei progetti “Eye Am Art” che Saraghina sta realizzando seguendo il filo conduttore dell’arte ecosostenibile.