"Più creatività e meno tessuto... o plastica!". Questa la conclusione emersa dal talk Urban Retreat, organizzato a Chelsea, nel cuore di Londra, dall'associazione Leaders First che supporta l'espansione all'estero delle imprese. Tra gli interventi c’è stato anche quello di Stefano Lanzi, co-founder di Quoise Eyewear, la start up italiana che ha deciso di dare il suo contributo per liberare il mare dai rifiuti. Quoise ha dimostrato l'importanza di investire nella creazione di prodotti che siano una vera alternativa allo spreco, nel rispetto del mare. L’impegno ha un prezzo, ma “non è al breve periodo che bisogna guardare”, ha puntualizzato Lanzi. È sul medio e lungo periodo che si raccolgono i frutti dell’agire sostenibile anche e soprattutto nel mondo della moda.
Un dato su tutti: della plastica prodotta nel mondo dalla Seconda Guerra Mondiale è stato riciclato solo il 7%. Produrre occhiali di plastica nuova, spiegano da Quoise, costerebbe certo meno rispetto a raccogliere, lavare e trattare quella gettata via, ma che prezzo avrebbe per il futuro del mondo?