Blackfin ha annunciato la nuova campagna di comunicazione ambientata nella laguna di Venezia. L'azienda ha scelto questa location con la volontà di rimarcare le proprie radici italiane, le proprie origini e i principi etici che sintetizza nel concetto di neomadeinitaly.
Le immagini, di Giovanni De Sandre, sono state scattate alla Laguna Nord, a pochi minuti di barca da Piazza San Marco, luogo di bellezze naturali molto conosciuto in Italia e nel mondo.Simone Favero, Senior Marketing Manager di Blackfin, in merito a riprese e location, ha dichiarato in esclusiva: “In un anno che ci ha investito come una tempesta terribile, ci sono stati momenti in cui non eravamo nemmeno così sicuri di scrivere e costruire un progetto di campagna stagionale.
Poi, una sera di giugno stavo rileggendo degli scritti sulla Laguna Nord, saggi e appunti risalenti agli anni dell'Università e ho condiviso qualche passo con Nicola De Pellegrini (Art Director di Blackfin). Entrambi abbiamo studiato e vissuto a Venezia e avevamo sempre in progetto di andare insieme a camminare in Laguna Nord, tra gli argini effimeri dei pescatori, le barene e i “ghebi”.”‘To the roots"’ nasce da un forte sentimento di radicamento ad un luogo fragile, immerso in uno spazio incontaminato che, allo stesso tempo, dista solo 10 minuti da Piazza San Marco.
“Abbiamo iniziato a studiare carte nautiche e fotogrammi dal satellite, a passare ore a capire il flusso di marea e come questo agisse in Laguna Nord in autunno, considerata la media della piovosità della stagione”, ha proseguito.
“Abbiamo scoperto, giorno dopo giorno, grazie ad analisi e sopralluoghi, uno spazio in continuo divenire: un non-luogo che insegna come la fragilità sia elemento essenziale per cercare un equilibrio, da qui il radicamento, avere radici e valori. E lo scoprire, in continuo divenire, che per averli bisogna anche e soprattutto tornare alle origini delle cose”.Nelle immagini della campagna sono visibili delle tavole annerite dal fuoco create utilizzando l'antica tecnica giapponese dello Yakisugi e affondate nel fango della laguna. Seguendo la morfologia delle barene, danno forma a una verticalità che diventa gioco continuo di riflessi con i modelli che, fondendosi con quella che diventa un'installazione artistica, ne determinano la presenza fisica, ma al contempo effimera.