Come proteggere gli occhi
Gli occhi e i loro problemi, anche quelli legati all'ipertensione, altro tema della serata, sono stati protagonisti a Elisir, la trasmissione televisiva di Raitre, condotta da Michele Mirabella. L'aspetto piu' strettamente scientifico è stato illustrato dal dott. Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale dell'ospedale San Raffaele di Milano e consulente di Commissione Difesa Vista.
Il dott.Loperfido ha ricordato quanto sia opportuno che, intorno ai 35-40 anni, vengano fatti controlli periodici (mediamente ogni due anni) per valutare "la capacità della nostra visione e se necessita di occhiali o meno". "Ci sono però delle linee guida emesse da Commissione Difesa Vista - ha aggiunto - che consigliano delle visite anche in età scolare e prescolare perchè ci sono alcuni difetti visivi e alcune patologie nascoste che, accumulandosi nel tempo, possono provocare danni molto più seri".
In periodo post festività si parla spesso di dieta. Quanto è importante per gli occhi? "Lo è - ha risposto lo specialista -. Le patologie dell'occhio sono anche definite patologie di accumulo nel tempo. Un eccesso di colesterolo o di trigliceridi può intasare negli anni il microcircolo vascolare retinico facendo sorgere grossi problemi".
Altro argomento d'attualità, gli occhiali da sole. Necessari se non indispensabili. Loperfido ha spiegato che "sia la luce ultravioletta ma soprattutto la luce blu, di cui poco si parla e che invece danneggia molto l'occhio in particolare di chi vive all'aperto, in alta montagna, possono essere causa nel tempo di danni come la cataratta o la maculopatia". Sì, dunque, agli occhiali da sole e, ha sottolineato l'oculista, "ci sono anche occhiali particolari, come la melanina, che hanno una grossa capacità di proteggere fino al 90% dagli ultravioletti".
I danni che l'ipertensione può provocare agli occhi sono stati indicati dal dott. Loperfido come "molto gravi": "L'occhio - ha spiegato - è l'unica parte del corpo umano dove i vasi possono essere visti senza dover aprire nessun organo. Quindi è un punto di riferimento per il medico internista. E a volte siamo noi a mandare un paziente dall'internista per segni tipici del soggetto iperteso".
Elisir ha toccato anche un altro argomento che rientra nella quotidianità, le malattie degli occhi negli anziani. E se malattie vere e proprie sono la cataratta ("quando impedisce la normale vita quotidiana, va operata") o la maculopatia ("distorsione di immagini o perdita di continuità nella lettura sono sintomi che devono indurre ad andare subito dall'oculista"), Loperfido si è soffermato soprattutto sulla presbiopia "che viene definita malattia ma non lo è". Si verifica intorno ai 40-45 anni un brusco calo nel vedere da vicino, il soggetto non se lo sa spiegare. "Una donna - ha detto il dott. Loperfido - a 40 anni si sente magari giovanissima ma l'occhio, cioè il cristallino, è la prima parte che invecchia. Accettiamo le rughe, accettiamo i capelli bianchi ma non accettiamo un cristallino che non accomoda più. E da noi arrivano i pazienti quando con la mano non riescono più a sostenere il libro che stanno leggendo tanto lo devono allontanare. Tutti diventiamo presbiti, è un fattore fisiologico dell'età. E' un autofocus che viene meno e allora bisogna sostituire questo autofocus con un paio di occhiali".
Con un'avvertenza: "La cosa sbagliata - ha concluso il dott. Loperfido - è sostenere oggi un paio di occhiali solamente da vicino quando sarebbe opportuno un multifocale, un progressivo. La vita quotidiana ci pone contemporaneamente a varie distanze: vicino una tastiera, intermedio un computer o lo scaffale di un supermercato. La contemporaneità è un'esigenza per gente che oggi a 50-60 anni lavora".