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L'emozione nelle scenografie di MIDO 2017

L'emozione nelle scenografie di MIDO 2017

Anche quest'anno Francesco Pagliariccio dello Studio Cavaletti + Pagliariccio, scenografo della televisione italiana, affermato designer di allestimenti per eventi di moda e non solo, ha seguito gli allestimenti del salone leader al mondo.Quale tipo di sinergia si è instaurata con MIDO e come si è evoluta negli anni?La nostra collaborazione è iniziata nel 2008 e, grazie alla ferma volontà del gruppo di lavoro interno a MIDO di trasmettere emozioni attraverso gli allestimenti, la fiera è cresciuta anche da questo punto di vista.In più, il successo esponenziale in termini di visitatori e di espositori non ha fatto altro che avvallare di fatto le nostre scelte. Un'altra conferma sono stati le nomination e i premi vinti da MIDO per le sue aree: il Fashion District dell’edizione 2013 ha ricevuto la nomination al German Design Award, sempre nel 2013 la fiera ha ottenuto il 1o premio Exhibitionist Award per la categoria “Allestimento di Aree Speciali” al Best Event Award e nel 2014 ha conquistato lo stesso riconoscimento.Qual è stato il primo spazio espositivo che ha dato il via all'evoluzione creativa delle varie aree tematiche?Il primo intervento a livello scenografico è stato fatto nel Design Lab e il processo evolutivo è stato molto naturale e spontaneo perché MIDO, come dicevo, ha sempre creduto in questa linea.Intorno a quale principio si sono sviluppati gli spazi? Il nostro lavoro è frutto di anni di ricerche e ogni spazio espositivo è stato disegnato, concepito e realizzato partendo dal principio che ogni area dovesse essere in sintonia con le esigenze strutturali e contenutistiche della fiera. Il comune denominatore è stato la creazione di allestimenti “aerei” affinché, appunto, la gestione dello spazio architettonico non inficiasse con gli spazi espositivi stessi. Dal punto di vista progettuale è stato più difficile, una sfida, ma che credo siamo riusciti a vincerla! Quali saranno le novità di quest'anno?Innanzitutto la mostra “The Glasses Hype - Advertising & Eyewear: from medical device to icon” che narra la storia degli occhiali e delle lenti attraverso la pubblicità. Dal punto di vista allestitivo siamo partiti dall'idea di creare un'installazione che non fosse troppo didascalica o didattica ma, oltre alla funzione propriamente educativa, fosse anche divertente e soprattutto facesse “vivere un'esperienza” informando. Quindi abbiamo deciso di non usare alcun formato grafico stampato, ma di affidarci esclusivamente a contenuti video proposti attraverso proiezioni e monitor che avessero una sinergia divertente ed emozionante con gli specchi.Abbiamo effettuato un intervento anche all'Asian Pavillon, che è stato progettato ispirandoci al mondo grafico e architettonico di questa regione, cercando ovviamente di soddisfare l'esigenza sia della fruizione che dello spazio.Dove e come è nata l'idea di creare la grande lente dell'area Lenses?Siamo partiti dalla forma architettonica della lente stessa. Il progetto, come del resto abbiamo sviluppato gli altri allestimenti, si basa sulla costante ricerca di spazi semplici dal punto di vista architettonico che risolvano lo spazio a livello contenutistico ma abbiano un effetto spettacolare e divertente. Anche in questo caso abbiamo creato una struttura sospesa che evoca l'oggetto lente e lo ripropone in una forma semplice ma che deforma e anamorfizza lo spazio circostante, creando una vista inconsueta. Tutto ciò ha generato gioco, divertimento e curiosità.Attraverso quali parole vorresti che i visitatori ed espositori di MIDO definissero le tue scenografie? Una meraviglia ottenuta da un'idea semplice ma inedita. Quindi non solo business a MIDO ma anche grandi indimenticabili emozioni?Assolutamente sì!
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