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Cambiano i rimborsi in Francia

Cambiano i rimborsi in Francia

Cosa sta succedendo nel Paese della Tour Eiffel? Ce lo spiega in esclusiva Ludovic Mathieu, Presidente del .GIFO – Groupement des Fabricants et Industriels de l’Optique.cambiano-i-rimborsi-in-franciaPotrebbe spiegarci come funziona il rimborso delle spese per l'acquisto degli occhiali da vista in Francia?Per la maggior parte dei francesi, il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto degli occhiali da vista si articola in tre parti: una parte spetta al sistema previdenziale pubblico (5%), una parte alle compagnie di assicurazione sanitaria private, ad esempio OCAM (72%), mentre le spese vive (23%) vengono pagate dai pazienti.Si tratta solo di una media e naturalmente dipende dal modello di occhiale scelto e dal contratto assicurativo sottoscritto. Esistono oltre 500 compagnie assicurative che offrono una vasta gamma di contratti. Più del 90% dei francesi ha sottoscritto questa tipologia di contratto, la maggior parte viene offerta dal datore di lavoro e le persone con un basso reddito possono beneficiare di un’assistenza sanitaria pubblica specifica.Inoltre, 15 anni fa hanno fatto la loro comparsa alcune piattaforme per la gestione delle spese sanitarie su iniziativa delle compagnie di assicurazione per cercare di ridurre i rischi correlati.Le compagnie di assicurazione, infatti, invitano l’assicurato a rivolgersi all’ottico convenzionato (in base a criteri qualitativi e agli sconti applicati).Con un decreto datato novembre 2014, il Ministero della salute francese ha istituito l’osservatorio Ocam. Qual è il suo ruolo? Cosa cambia in materia di rimborsi?Di fatto, il decreto mira a stabilire un Osservatorio preposto a vigilare sui prezzi e sul rimborso degli occhiali da vista. L’obiettivo è monitorare l’andamento dei prezzi, il rimborso e le spese vive sostenute in base all’andamento della qualità. Il .GIFO (Groupement des Fabricants et Industriels de l’Optique) è membro dell’osservatorio insieme alle pubbliche amministrazioni, alle associazioni di consumatori, alle unioni di ottici e abbiamo iniziato a definire gli indicatori che seguiremo nel corso del tempo.L’idea è quantificare l’incidenza effettiva delle nuove normative varate nel 2014, volte a definire in modo preciso le modalità di rimborso e, di conseguenza, a ridurre le risorse finanziarie immesse nel settore dell’ottica. Le autorità pubbliche ritengono che il rimborso effettuato dalle compagnie di assicurazione produca un effetto inflazionistico sui prezzi degli occhiali da vista ma, al contempo, vogliono assicurarsi che le nuove norme non determinino un abbassamento della qualità del prodotto.Più in dettaglio, le nuove norme prevedono che il rimborso massimo sia pari a € 150 per ciascuna montatura e, salvo difetti di vista più gravi, € 160 per una lente da vista e € 300 per le lenti progressive.Inoltre, le compagnie di assicurazione devono rinunciare alla possibilità di effettuare rimborsi a cadenza annuale (ad eccezione dei bambini e delle variazioni significative della vista) se vogliono beneficare di importanti vantaggi fiscali. D’ora in poi, la regola generale afferma che devono trascorrere almeno 2 anni tra 2 rimborsi.Sono già state attuate politiche più restrittive in materia di rimborsi?La legge è entrata in vigore il 1° aprile 2015 ma le compagnie di assicurazione sanitaria hanno tempo fino al 31 dicembre 2017 per uniformarsi pienamente alla nuova normativa. È troppo presto per valutare gli effetti complessivi ma si teme che l’importo massimo del rimborso possa diventare il prezzo di vendita massimo e molte persone potrebbero prorogare il termine per il rinnovo.Secondo lei, quali saranno le ripercussioni sul mercato nazionale francese e su quello europeo? I produttori hanno qualcosa da temere?I membri del .GIFO sono preoccupati delle conseguenze. Se da un lato accettiamo l’obiettivo di consentire a tutti l’accesso alle cure oftalmologiche, dall’altro riteniamo che ciò non debba essere fatto a discapito della qualità e dell’innovazione.Inoltre, non dovrebbe ostacolare la concorrenza e la libertà di scelta del consumatore e, di conseguenza, la libertà dei produttori di differenziarsi. Più in generale, conosciamo tutti le conseguenze sociali ed economiche dei problemi legati alla vista, sia in termini di produttività, insuccessi accademici sia dei rischi per la guida, e temiamo che, contrariamente all’obiettivo iniziale, tali misure potrebbero comportare una diminuzione degli esami oculistici.
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