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Kirsten Dunst lancia gli occhiali italiani

Kirsten Dunst lancia gli occhiali italiani

Il caso del marchio artigianale L.g.r. che si scopre protagonista al cinema A volte il caso (o meglio la qualità e le suggestioni estetiche di un prodotto) è più efficace del marketing. Così può ancora succedere che un piccolo del Made in Italy venga scoperto e lanciato dal cinema.   Ha avuto un sussulto Luca Gnecchi Rusconi scoprendo che i suoi occhiali «L.g.r.» erano finiti sulla locandina del film del momento , «I due volti di gennaio» , (tratto dall' omonimo romanzo di Patricia Highsmith), diretto dal regista e sceneggiatore Hossein Amini con un trio di attori di primo piano come Viggo Mortensen, Kirsten Dunst e Oscar Isaac.   E proprio gli occhiali artigianali Made in Italy color miele, nel film sul volto raffinato di Kirsten Dunst, diventano protagonisti del thriller patinato. L'attrice in fuga in Grecia dopo un delitto che il marito truffaldino compie ad Atene per coprire i suoi loschi affari, usa le lenti scure per nascondere la propria identità. Ma si ritrova costretta a toglierli, perché piacciono troppo a una bambina che le chiede insistentemente di farglieli provare. Una scena che si trasforma nel miglior spot che qualsiasi griffe possa sperare . E capita che sia proprio il grande schermo a rendere celebre il piccolo marchio artigianale. Nel film «Il capitale umano» di Paolo Virzì, candidato all'Oscar, Vincent Nemeth (l'avvocato Gérard Pierret) e Valeria Golino (che fa la psicologa Roberta) indossano due modelli da vista. Saranno di nuovo in «The man for U.N.C.L.E.» di Guy Ritchie (uscita 2015), sul naso del cattivo Luca Calvani. Ma l'exploit sarà con un sequel di un action movie hollywoodiano che ha richiesto una valigia di occhiali, imponendo il top secret, raccontano in azienda. Dal grande al piccolo schermo: gli occhiali sono stati richiesti anche per la serie «Grand Hotel» di Luca Ribuoli (Rai 1 in programma nel 2015) . Un caso esemplare del Made in Italy, quello di L.g.r., griffe nata nel 2006 su iniziativa del 32enne romano Luca Gnecchi Rusconi: tornato da un viaggio in Africa con il nonno con una valigia piena di occhiali vintage, li vende agli amici e capisce subito che hanno un gran successo. Tanto basta a farlo decidere di lasciare Shangai dove lavorava in una multinazionale e riporre la laurea di economia in un cassetto per inseguire la sua vera natura — «il commercio »—. Va alla ricerca di bravi artigiani italiani che gli danno fiducia. Oggi vende gli occhiali Made in Italy, «dalla lente al bulloncino, fatti rigorosamente a mano») in tutto il mondo, nei negozi più di tendenza. Un successo che deve molto al cinema e agli attori che sono diventati testimonial involontari degli occhiali italiani. «Se li sono scelti e comprati autonomamente», sottolinea l'imprenditore. Il fan più accanito è lo 007 Daniel Craig al quale devono piacere davvero, «dopo che era stata paparazzato con i nostri occhiali, gliene abbiamo mandato un paio, ma lui è riapparso con altri modelli», continua l'imprenditore. Alla compagnia si sono aggiunti altri personaggi, il fotografo di moda Mario Testino, Terry Gillam, Pierre e Charlotte Casiraghi, Eva Herzigova, Ines Sastre, Riccardo Scamarcio, Margherita Missoni . Non è difficile immaginare che oltre alla qualità artigianale, ad attrarre le celebrity sia il desiderio di reinterpretare un po' di quel glamour che gli occhiali dal gusto retrò rievocano — l'era d'oro del cinema con i divi che nutrivano le due anime umane, esibizionista e imperscrutabile, dietro a grosse lenti scure.











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