
I costi dell’energia e gli ostacoli burocratici frenano la crescita anche delle aziende più innovative
L'intervista a Matteo Milone della Mirage in occasione del workshop dedicato al comparto plastica organizzato dall'Università Liuc di Castellanza Intervistato dal quotidiano "La Provincia di Varese", l'imprenditore, alla guida di una azienda che ha 90 dipendenti con sede in provincia di Varese, ha raccontato come anche nella produzione di occhiali, i costi legati alle materie prime e all'approvvigiamento energetico, unite ad una asfissiante burocrazia sono i maggiori problemi delle aziende. "Noi lavoriamo con l'estero al 100% - spiega l'imprenditore – i nostri mercati di riferimento sono gli USA, il Brasile, la Nuova Zelanda, l'Australia e gli Emirati Arabi, oltre a qualcosa in Europa, ma siamo molto frenati dal costo dell'energia e anche da quello dei materiali che, nel nostro caso, più del 50% delle volte non può essere riciclato. Per non parlare dei costi e del tempo dedicati alla burocrazia." "E' una battaglia continua – prosegue Milone – Il problema più grosso è che le norme che vengono introdotte cambiano continuamente, per cui tu fai un investimento su un macchinario e poi dopo un anno e mezzo magari lo stesso non è più a norma". "Facciamo molta ricerca sia nel campo del design, per essere sempre al top, sperimentando nuovi materiali, vernici e metalli, per cercare e offrire prodotti nuovi ai nostri clienti, ai quali presentiamo un pacchetto completo, compresi i prototipi che realizziamo in casa con le stampanti 3D", conclude Milone. Gli alti costi dell'energia, spesso evidenziati da tutti i comparti produttivi come un ostacolo serio alla crescita, incidono molto quindi anche sulla produzione di occhiali in plastica. Un settore di eccellenza per il nostro Paese che però, come racconta Milone, potrebbe essere ancora più vincente se non avesse questi problemi strutturali. (Virgolettati raccolti da "La Provincia di Varese", articolo pubblicato in data 9/4/2014)