Occhialeria: crescita dell’export nei nuovi mercati del 64% nei prossimi sei anniEyewear: 64% growth in exports to new markets over next six years

Emirarti Arabi, Brasile, Russia, Messico e Cina i top five in termini di opportunità Sono stati presentati oggi a Milano in Assolombarda i risultati della IV edizione della ricerca "Esportare la dolce vita" 2013 promossa dal Centro Studi Confindustria e Prometeia, con il contributo di ANFAO, Assocalzaturifici, Federalimentare, FederlegnoArredo, Federorafi e Sistema Moda Italia, sul posizionamento dei beni di fascia medio-alta nei settori chiave del Made in Italy e sulle opportunità che i nuovi mercati offrono alle imprese che propongono prodotti non solo di qualità, ma dal forte contenuto evocativo.   Si tratta dei beni definiti belli e ben fatti (BBF) dei settori abbigliamento, alimentare, arredamento, calzature, occhialeria e oreficeria-gioielleria, prodotti che incorporano - nell'immaginario dei consumatori - lo «stile di vita italiano» nel vestire, nell'arredare, nel mangiare e in generale nella cura della persona e della casa.   Beni di fascia medio-alta che uniscono il saper fare artigiano e la tecnica industriale e che si caratterizzano per il design, la cura e la qualità dei materiali e delle lavorazioni e per l'innovazione costante, indispensabile a presidiare e ampliare la clientela. Una clientela destinata a espandersi enormemente proprio nei nuovi mercati, grazie all'aumento di persone con un reddito sufficientemente elevato da potersi permettere l'acquisto di tali beni.   È questa la sintesi estrema del concetto veicolato da "Esportare la dolce vita", partendo dal fatto che il Centro studi Confindustria stima che entro il 2018 il numero di queste persone salirà di quasi 194 milioni, di cui 161 risiederanno nei Paesi emergenti. All'opposto, la domanda interna rimarrà debole nei Paesi avanzati per il protrarsi delle conseguenze della crisi.   Nel dettaglio, nel 2018, ci saranno 194 milioni di nuovi ricchi in più rispetto al 2012, cioè persone con un reddito annuo superiore a 30mila dollari (a prezzi 2005 e a parità di potere d'acquisto), in grado di comprare beni belli e ben fatti. La metà dei nuovi ricchi risiederà nei principali centri urbani di Cina, India e Brasile, ma la classe benestante si sta ampliando anche in paesi più vicini all'Italia, dove la nostra quota di mercato nelle vendite di beni BBF è maggiore, come Russia e Turchia.   Tra i sei settori considerati, l'occhialeria è quello in cui l'Italia presenta la quota più elevata sulle importazioni di beni BBF dei trenta nuovi mercati analizzati: 26,4% nel 2011. Gli acquisti dal mondo di occhialeria BBF in questi paesi arriveranno a 2,7 miliardi nel 2018, oltre un miliardo in più rispetto al 2012 (+67% in sei anni). L'Asia assorbirà la quota più alta delle importazioni e risulterà anche avere la domanda più dinamica (+80%). I primi tre importatori (Cina, India e Brasile) accresceranno ognuno l'import di oltre 100 milioni di euro e lo innalzeranno a circa 300 milioni. Nell'ipotesi di invarianza della quota italiana ai livelli del 2011, le esportazioni italiane nei nuovi mercati salirebbero nel 2018 fino a 707 milioni di euro, dai 431 del 2012; l'America Latina assorbirebbe la parte più elevata delle importazioni.   A confermare la vitalità del settore e lo spazio per nuove realtà emergenti la testimonianza di Giovanni Accongiagioco, founder e managing director di Italia Independent, che ha partecipato per Anfao alla tavola rotonda finale dove si sono confrontati gli imprenditori dei settori rappresentati sulle strategie di accesso ai nuovi mercati. United Arab Emirates, Brazil, Russia, Mexico and China are the top five for opportunities The results of the fourth edition of "Esportare la dolce vita 2013" were presented today at Assolombarda, in Milan. The survey, promoted by Centro Studi Confindustria and Prometeia, with contributions from ANFAO, Assocalzaturifici, Federalimentare, FederlegnoArredo, Federorafi and Sistema Moda Italia, analyzed the positioning of mid-high end goods in key sectors for Made in Italy and the opportunities new markets offer to companies whose products are not only top quality, but also highly evocative.   The goods are described as "belli e ben fatti – BBF" (beautiful and well-made) in the apparel, food, furnishings, footwear, eyewear and gold-jewelry sectors, products that in the collective imagination represent «Italian style» in clothing, furnishings, cuisine and personal and home care items in general.   These are mid-high end goods that combine artisan know-how and industrial technology and are characterized by design, attention to detail, the quality of the materials and workmanship and constant innovation, all of which are vital for maintaining and increasing customers. It is certain that customers will increase enormously in new markets as a consequence of the rise in the number of people who can afford such goods thanks to a sufficiently high income.   Very briefly, this is the concept of "Esportare la dolce vita", which stems from the fact that Centro Studi Confindustria estimates that by 2018 these people will number almost 194 million, 161 million of whom will be in emerging countries. On the other hand, domestic demand will remain weak in developed countries due to the ongoing economic crisis.   Specifically, by 2018 newly rich people with an annual income of over $30,000 (at 2005 prices and with the same buying power) who can afford beautiful and well-made goods, will have increased by 194 million compared to 2012. Half of them will be living in major cities in China, India and Brazil. Furthermore, this wealthy class is also growing in countries that are closer to Italy, such as Russia and Turkey, where our country has a larger market share of the sale of BBF goods.   Among the sectors taken into consideration, eyewear is the one where Italy has the highest share for the importation of BBF goods in the thirty markets analyzed: 26.4% in 2011. Worldwide purchases of BBF eyewear in these countries will reach 2.7 billion in 2018, over one billion more compared to 2012 (+67% in six years). Asia will absorb the highest share of imports and demand will be more dynamic (+80%). The top three importers (China, India and Brazil) will increase their imports by over € 100 million to almost 300 million. Assuming that the Italian share remains at 2011 levels, Italian exports to the new markets will rise to € 707 million by 2018 from 431 in 2012; Latin America will absorb the highest share of imports.   Confirming the vitality of the sector and the space for emerging new companies is Giovanni Accongiagioco, founder and managing director of Italia Independent, who represented Anfao at the last round table where entrepreneurs from the concerned sectors discussed strategies for accessing the new markets.