
Numeri sopra le aspettative per il Congresso dell'Albo degli Optometristi
Al di sopra delle aspettative i numeri dei partecipanti alla 37° edizione del Congresso dell'Albo degli Optometristi: il numero dei registrati ha infatti superato le 600 persone. Questo a dimostrazione della crescente importanza data all'incontro dai professionisti del settore e dalle aziende. Il Congresso, oltre ad essere un momento di confronto su tematiche care al settore, ha visto anche un momento di contatto con la città e l’utente finale. Il primo maggio scorso, infatti, gli studenti, supervisionati dai laureati in Ottica ed Optometria hanno effettuato screening gratuiti presso la piazza Santo Stefano, tra l’interesse e la curiosità della gente. “Non guidare con i paraocchi” è stato lo slogan della giornata di ieri, 2 maggio. Sono stati, infatti, eseguiti oltre 100 test di anamnesi poi approfonditi grazie a strumentazioni altamente tecnologiche. Test completamente anonimi che serviranno per mappare la situazione visiva bolognese e italiana. Un ottimo risultato, quindi, per un servizio che Federottica e l’Albo hanno voluto offrire ai cittadini e che caratterizza da sempre l’attività e la “vicinanza” della professione con le problematiche visive di tutti i giorni del proprio pubblico. Il Congresso ha anche voluto fare una stima dei problemi visivi nel mondo con un focus più specifico in Italia a dimostrazione di quanto la professione sia importante e preventiva di difetti, ben il 42%, risolvibili grazie all’uso di occhiali adeguati. Questi, i dati presentati dalla dott.ssa Simona Minchiotti, Medical Officer del World HealthOrganization (WHO) e responsabile per il progetto di Prevenzione della Cecità infantile supportato da Lions club International Foundation oltre che rappresentante dell’Organizzazione mondiale della Sanità. I punti essenziali che sono stati affrontati durante le giornate hanno spaziato dall’inserimento della professione all’interno di quelle sanitarie all’importanza che la formazione universitaria si sviluppi ulteriormente in modo da accrescerne l’autonomia professionale dell’ottico optometrista nell’accertamento, quantificazione del problema e la relativa fornitura dell’adatto mezzo di compensazione. "Dobbiamo dunque essere uniti – ha aggiunto il presidente Giulio Velati – nel perseguire questa strada di progresso e innovazione, non inseguendo chimere, aprendoci così alle nuove frontiere della professione, nell’interesse di tutti”. Un’apertura anche sul fronte internazionale, più precisamente europeo, dove è riconosciuto il profilo dell’ottico optometrista in ben 22 paesi, e che vede nella proposta di legge Tomassini – Saltamartini un ottimo punto di partenza. Messaggi importanti sono giunti anche dal presidente dell’Albo degli Ottici Optometristi, Rossella Fonte. “Oggi vi dico che le sfide che abbiamo di fronte sono reali. Sono serie e numerose – ha esordito il Presidente – Affrontarle non sarà una cosa facile ne rapida, ma siatene certi: Le affronteremo…. È arrivato il momento di riaffermare il nostro spirito tenace, di scegliere la nostra storia migliore, di portare avanti quel dono prezioso, l’idea nobile, passata da professionista a professionista: la promessa di perseguire un riconoscimento migliore per l’ottico optometrista. È grazie a noi, a voi che avete creato cose, avete agito e osato. C’è un grande numero di giovani a cui abbiamo fatto promesse vi abbiamo, con grande orgoglio consegnato il luogo ideale per lo sviluppo della scienza Optometrica: l’università, non solo per creare nuovi posti di lavoro, ma per gettare le nuove fondamenta della crescita culturale della professione. È un dovere verso noi stessi e verso le generazioni future”. Risultati positivi per la 37° edizione dell'appuntamento che si è chiuso ieri a Bologna