
Dal servizio aniti-contraffazione di Mido al CNAC
Anche quest'anno è attivo a tutela delle aziende in Mido il servizio anti-contraffazione, per combattere questo fenomeno sempre più dilagante negli ultimi anni. A questo proposito abbiamo intervistato l'Avv. Daniela Mainini. Innanzitutto complimenti per la nomina a Presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione che ha recentemente ricevuto dal Ministro dello Sviluppo Economico. Che cos’è il CNAC e come agirà sotto la sua presidenza? Il Consiglio Nazionale Anticontraffazione è l’organismo interministeriale introdotto con Legge 23 luglio 2009 e previsto dall’art 145 del Codice della Proprietà Industriale con funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento delle azioni intraprese da ogni amministrazione al fine di migliorare l’insieme delle strategie di contrasto alla contraffazione a livello nazionale. Il Consiglio si prefigge il non semplice ma fondamentale compito di coordinare le azioni intraprese da dieci ministeri nella lotta alla contraffazione affinché le diverse iniziative, spesso già implementate, ma non coordinate tra diversi interlocutori e stakeholder , siano finalizzate al meglio, evitando tra l’altro inutili dispendi di risorse materiali ed energie professionali. A questo precipuamente sarà dedicata la mia presidenza: affinché si cessi di coltivare “piccoli orticelli” di competenze nella tutela della IP per un approfondimento trasversale in una materia che ha bisogno di un’osservazione e di una comunicazione globali che tenga conto dei diversi ambiti in cui si insinua il virus della contraffazione. In breve: strumenti diversi per ciascun settore ma un’unica grande orchestra istituzionale. La nomina di cui mi ha onorato il Ministro Romani chiude idealmente un mio percorso professionale fatto di veri venticinque anni nella materia della tutela della proprietà intellettuale e sono altresì felice della recente nomina nel Consiglio Nazionale dell’On Santo Versace segno di una volontà istituzionale di tutela del Made in Italy nel mondo. Ricordiamo che lei è tra i massimi esperti in Italia relativamente alla lotta alla contraffazione. Qual è oggi il volto della contraffazione e quale il pericolo maggiore che comporta? La contraffazione colpisce tutte le categorie di prodotti e viene ancora percepita dai diversi interlocutori come un fenomeno solo della moda e del lusso. Grazie anche alle nuove tecnologie i contraffattori sono in grado di immettere velocemente sul mercato prodotti sempre più simili agli originali senza i requisiti di qualità e sicurezza. Il volto della contraffazione è un volto globalizzato con triangolazioni pericolose ed estremamente redditizie. I contraffattori conoscono i rischi ma anche i facili guadagni di chi è dedito ad una simile commercializzazione. La contraffazione alimenta una filiera criminale,crea mancato gettito fiscale e riduce l’occupazione. Quali sono le dimensioni del fenomeno in generale e nell’occhialeria? Quali sono i rischi di un occhiale contraffatto? I dati confermano che il 52% dei prodotti contraffatti sequestrati nell’ambito di operazioni condotte dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane, è costituito dagli accessori di abbigliamento (tra cui gli occhiali per i quali esiste allo stato solo un dato aggregato). Il valore dei soli beni sequestrati in Italia nel 2010 è pari a 1.715.000.000 di Euro. La contraffazione sottrae ogni anno al settore dell’occhialeria circa il 15% del mercato, in valore parliamo di 75-100 milioni di Euro circa di fatturato in meno per le aziende italiane del settore. Il pericolo di un occhiale contraffatto riguarda direttamente la salute del consumatore ( si pensi alla mancanza di protezione dai raggi U.V. negli occhiali da sole) Considerati i pericoli, quali sono gli strumenti per combattere la contraffazione? In primo luogo l’informazione ai consumatori : è un dato ormai acquisito il ruolo attivo del consumatore nell’acquisto di prodotti e quindi anche di occhiali contraffatti a bassissimo prezzo. Occorre dapprima informare l’acquirente che il suo acquisto alimenta la stessa filiera che vende droga ai nostri figli e poi colpirlo con sanzioni adeguate ed applicate seriamente. Da parte delle aziende si rende necessario organizzare una filiera rigorosa, tanto produttiva quanto distributiva. Infine è necessaria la costante partecipazione delle aziende alle azioni delle forze dell’ordine che necessitano del contributo di chi , per primo, vede violati i propri diritti di privativa industriale. In Italia siamo all’avanguardia rispetto al resto del mondo? Quali sono i paesi più virtuosi nella lotta alla contraffazione dai quali dovremmo prendere spunto? Direi che in Italia siamo più virtuosi nel legiferare e molto meno nell’applicare la legge. Voglio dire che il quadro normativo italiano di contrasto alla contraffazione è con le recenti modifiche legislative soddisfacente e migliore di altri paesi ove il fenomeno tuttavia è meno evidente. Ciò che ha bisogno di essere sottolineato è una certa difficoltà applicativa soprattutto in sede penale ove ancora manca una specializzazione del Giudice a disagio nell’occuparsi di diritti che vengono considerati di pochi . Prenderei qualche lezione da Germania per l’efficienza applicativa, dal Regno Unito e dall’Olanda per la qualità delle decisioni, dalla Francia ma non in materia di determinazione del danno ove farei riferimento piuttosto agli Stati Uniti. Non senza sottolineare, in quest’ultimo caso come per il Regno Unito, i costi legali elevatissimi di tutela. Come lei ci insegna e come Mido fa da anni, la contraffazione si combatte anche in fiera. Quali sono le caratteristiche del servizio anticontraffazione? Mido ha certamente mostrato una lungimiranza senza eguali nell’affrontare il tema della tutela della Proprietà intellettuale oltre quindi anni fa in Fiera. Credo tra l’altro di essere una “memoria storica “ di come il servizio abbia seguito le trasformazioni necessarie ad una corretta implementazione dello stesso. Si è passati dai primi esperimenti esclusivamente informativi a disposizione degli espositori ad un vero regolamento di intervento nei pochi giorni a disposizione della fiera. La prova della violazione reperita in Fiera , interventi mirati, l’aiuto e il supporto ai professionisti esterni, sono delle eccellenze certamente Made in Mido . L’intervento dello stand del Ministero dello sviluppo economico nell’area Counterfeiting free , accanto a Dogane e Certottica è segno tangibile del servizio su misura agli espositori. Infine, un consiglio alle aziende per come combattere la contraffazione e uno al consumatore finale. Per le aziende la raccomandazione è quella di occuparsi dei beni immateriali e quindi dei propri marchi, brevetti e modelli così come si occupano dei propri immobili. Il valore degli intangibles, dico non senza una profonda convinzione, non è mai stato così tangible .E’ una risorsa che l’azienda deve imparare a riconoscere e tutelare. In caso di mancanza di competenze interne, affidare questa materia a tecnici esperti del settore senza improvvisazioni nella tutela. Per il consumatore, servirsi di una filiera sicura evitando acquisti incauti , rischiosi per la salute degli occhi e poco sicuri, a tacere delle pesanti sanzioni amministrative che spero vengano presto applicate al meglio. L'Avv. Daniela Mainini: da sedici anni attivo a Mido il servizio volto a tutelare le aziende