
Aziende di Sipao in Sud America
Cinque aziende bellunesi di Sipao in missione da ieri in alcuni paesi del Sud e del Centro America per incontrare compratori e operatori economici di Brasile, Colombia, Venezuela, Ecuador, Panama, Nicaragua, Costa Rica.
Prima tappa della Missione è a San Paolo in Brasile, uno dei paesi del “gruppo Bric” che, con Russia, India e Cina, ha fatto registrare buoni tassi di crescita. Griffe e marchi italiani sono punto di riferimento del mercato.
Fattore di crescita sarà l'introduzione dell'obbligo di un esame della vista previsto per scolari e lavoratori, dal 2013. La seconda tappa sarà Panama, dove convergeranno gli operatori degli altri paesi: Colombia, Venezuela ed Ecuador provenienti dal continente sudamericano, Nicaragua, Costa Rica e Panama dall'America Centrale.
Il mercato in questi mesi è estremamente variegato, ma anche in questo caso sono le griffe italiane a guidare lo sviluppo del settore occhialeria. “Questa è la prima missione all'estero che Confindustria Belluno Dolomiti organizza quest'anno” dice Maurizio Feltrin responsabile dell'internazionalizzazione di Confindustria Belluno Dolomiti. “Nostro compito è far incontrare le aziende con quelle economie e quei mercati che hanno un potenziale di sviluppo interessante”.
Nadia Zampol partecipa al viaggio nel doppio ruolo di titolare della società Martini Occhiali e di delegato all'internazionalizzazione di Sipao, la sezione che riunisce le aziende dell'occhialeria associate a Confindustria Belluno Dolomiti e fra i patrocinatori della missione commerciale.
“La nostra speranza”, spiega Zampol, “è intercettare la domanda di prodotto italiano che la società brasiliana esprimerà nell'immediato futuro. Abbiamo in programma una fitta serie di incontri con un numero molto alto di operatori: ogni azienda incontrerà gli oltre 50 distributori, grossisti, importatori o imprenditori”.
Le aziende che partecipano alla missione sono: G.B. di Auronzo di Cadore, Luxol di Lozzo di Cadore, Martini Occhiali di Lozzo di Cadore, Thema Optical di Domegge di Cadore, Trevi Coliseum di Longarone.
Fonte: Il Corriere delle Alpi