
Eurom: strategie per il futuro
Durante il suo intervento di oggi a Roma in occasione della seconda edizione di Vision Business Forum, Antoni Olivella, presidente di Eurom I, ha illustrato anzitutto gli obiettivi principali della Federazione: difesa e promozione degli interessi dell’industria ottica europea presso la Commissione e il Parlamento Europei, presso le altre istituzioni nazionali ed internazionali e presso le associazioni di categoria dei vari paesi. Una forza, quella di Eurom I (fondata nel 1958 a Bruxelles e di cui sono membri a pieno titolo gli otto paesi europei più grandi oltre agli Usa come membro aggregato), che deriva dal fatto di rappresentare l’85% dell’ industria continentale del settore.
Olivella, prima di fornire una serie di dati sull’andamento del mercato fra il 2007 e l’anno scorso, ha ricordato le attività in cui Eurom I è principalmente impegnata in questo momento: la battaglia per una corretta visione per una guida più sicura, cominciando da nuovi test visivi per la licenza di guida; le vendite on line; la lotta alla contraffazione e a tutto ciò che le sta intorno (non solo prodotti falsi, copiati, illegali o pericolosi ma anche canali di distribuzione non autorizzati); nuove regole tecniche e difesa dello sviluppo e dell’ innovazione; continuo scambio di esperienze fra le varie realtà nazionali.
I dati illustrati da Olivella hanno evidenziato un momento difficile che non ha risparmiato il mercato dell’ottica. I consumatori – ha fatto notare – sono preoccupati dalla situazione economica e dal futuro. Si punta a risparmiare, magari anche cancellando controlli visivi. E così, mentre in tutti i paesi si è registrato un calo del prezzo medio di occhiali da vista e da sole, mentre vi sono sempre maggiori importazioni dall’ Est, il risultato è una riduzione del volume d’ affari e l’industria ottica europea dà inevitabilmente il suo contributo all’aumento della disoccupazione.
Come rispondere a questa situazione? Olivella ha indicato in ricerca e innovazione gli elementi strategici. Opportunità di sviluppo ce ne sono però passano attraverso personalizzazione, specializzazione, nuovi materiali, nuove tecnologie e nuovi servizi. Ci devono essere grandi opportunità nelle nostre abitudini di vita: dalla protezione dai raggi UV ad una visione migliore per ogni periodo della nostra vita, cioè lavoro, riposo, guida, attività sportiva. Ogni paese, poi, deve avere una propria capacità di migliorare il suo business in relazione proprio alle abitudini consolidate, sulla base del numero dei consumatori, della loro propensione, dei trend di moda.