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Transitions: italiani  poco attenti alla vista

Transitions: italiani poco attenti alla vista

La vista - sono tutti d'accordo - è un bene prezioso, ma non pare che gli italiani ne siano consapevoli e, soprattutto, particolarmente attenti a proteggerla.Lo dimostra una ricerca condotta da Ipsos Health per Transitions Optical in diversi paesi europei. La ricerca, effettuata con interviste telefoniche e articolata in fasi successive (la prima nel maggio 2007, la seconda appena conclusa) ha preso in esame in ogni paese un campione di almeno 1000 persone, di età superiore ai 18 anni, segmentato per sesso, età, professione, presenza di bambini in famiglia.

Protezione vista solo al 3 posto, prima vengono fitness e attenzione al peso Dalla ricerca emerge che è cresciuta, nel nostro paese, l'attenzione per la salute e la forma fisica, basti pensare ai numeri degli iscritti alle palestre, agli sportivi dilettanti, a coloro che fanno jogging in modo sistematico. Per contro, solo il 39% degli italiani (36% uomini e 42% donne) ritiene che mantenere efficiente la vista sia una delle due azioni più importanti per prendersi cura della propria salute. La percentuale scende al 17% se questo si riferisce alla singola azione più importante, ampiamente dietro a 'fitness' e 'weight' che registrano, rispettivamente, una percentuale del 57% e del 49%.

E' di scarsa consolazione sapere che la vista viene prima della cura dei denti (24%), dell'udito (10%), della pelle (6%), perché l'indagine sembra spaccare in due la preoccupazione degli italiani per la salute, distinguendo fra aree ritenute veramente prioritarie (come fitness e peso) e aree sottovalutate, come la vista .Si aggiunga, a questo, il persistere di alcuni pregiudizi, l'ignoranza di 7 italiani su 10 sul fatto che ben l'80% dei raggi UVA che riceviamo nel corso di una intera vita ci 'colpisca' prima dei 18 anni o la convinzione, espressa addirittura dal 62% degli intervistati, che gli occhi scuri abbiano minori problemi di esposizione alla luce!. Da ricordare anche che nella prima fase della ricerca un preoccupante 37% aveva espresso la convinzione - purtroppo errata - che i danni agli occhi siano reversibili.

A titolo di curiosità si può aggiungere anche che il 20% dei nostri concittadini ritiene che gli occhiali da sole possano 'danneggiare' la vista, dato che presumibilmente ha a che fare con molti prodotti di basso costo, privi di marchi di garanzia, acquistati per strada o sulle bancarelle.

Affaticamento oculare ? Non è un problema…

Poco sentito come problema anche l'affaticamento degli occhi, anche se più di 1/3 degli italiani (il 36%) afferma che i suoi occhi si affaticano spesso e solo il 27% dichiara di non avere mai avuto problemi di questo genere.
Malgrado ciò, solo il 9% prende in considerazione misure adeguate, come le lenti protettive, e solo il 6% dei portatori di occhiali le adotta abitualmente.
L'impressione che se ne ricava è che l'affaticamento oculare non sia ritenuto un problema patologico quanto, piuttosto, un fenomeno naturale che viene affrontato in modo generico con un po' di riposo. Molti esperti sostengono invece che tecnologie innovative come le lenti fotocromatiche siano particolarmente efficaci per proteggere gli occhi sia in ambienti interni che all'esterno e aiutino, concretamente, a prevenire problemi che possono insorgere anche a distanza di tempo.

Soluzioni innovative: le lenti fotocromatiche

Le fotocromatiche Transitions® sono lenti da vista perfettamente chiare e trasparenti, di uso quotidiano, che si scuriscono alla luce del sole, bloccano il 100% dei raggi UV, proteggono dal riverbero e assicurano massimo benessere visivo.
Possono correggere qualsiasi difetto (miopia, presbiopia, astigmatismo,ecc) e sono adatte a qualsiasi montatura consentendo così di coniugare visione perfetta e massimo comfort visivo con i dettami della moda e i gusti dei singoli consumatori.

Più informazione e cultura su prevenzione e protezione

La ricerca condotta da Ipsos Health per Transitions Optical ha messo in luce anche in questa seconda fase (la prima è del maggio 2007) la scarsa attenzione del pubblico italiano per i problemi legati alla vista, l'inadeguata adozione di misure per proteggerla, la endemica carenza di informazioni e di una moderna 'cultura del benessere visivo'.
Ne deriva un segnale preciso per l'industria, le associazioni del settore, i professionisti della vista - oculisti e ottici-optometristi prima di tutti - perché intensifichino l'impegno per una maggiore informazione, sensibilizzazione ed educazione del pubblico su temi cruciali per la vita di tutti.

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