
Giovanni Allevi: gli occhiali? 'Uno strumento miracoloso'
Gli occhiali, in Giovanni Allevi, fanno parte del personaggio, oltre che essere 'uno strumento miracoloso', come li definisce lui. 'Quale è stato il mio rapporto con gli occhiali? Li ho cambiati più volte - racconta Giovanni durante un'intervista rilasciata in Esclusiva ad Eyesway -, via via che la mia miopia peggiorava: Ho sempre avuto un bel rapporto con gli occhiali, solo chi è miope come me sa cosa vuol dire indossare i nuovi occhiali, la gioia che si prova nel vedere di nuovo a fuoco! Passi delle ore davanti la finestra ad osservare i coppi del tetto davanti o le foglie degli alberi'. Giovanni Allevi è considerato uno dei più grandi fenomeni musicali degli ultimi anni, uno dei maggiori compositori puri dell'attuale panorama internazionale. Dal marzo 2005, quando debuttò al Blue Note di New York, ad oggi, la sua carriera è stata in continua ascesa, anche se alle spalle di quell'esordio nel tempio mondiale del jazz c'è una straordinaria preparazione. Originario di Ascoli Piceno, dove e' nato nel 1969, figlio di genitori musicisti, ha trascorso l'infanzia immerso nella musica classica. Ha studiato pianoforte, si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio Morlacchi di Perugia e ha cominciato a tenere concerti, nei quali alternava brani di Chopin, Bach, Beethoven e Ravel, a sue composizioni, accolte con sorpresa ed entusiasmo. Nel '98 si è laureato in filosofia, poi nel 2001 il trasferimento a Milano e il diploma in Composizione al Conservatorio Verdi. Da allora la sua produzione musicale non ha conosciuto sosta, così come il suo successo in ogni parte del mondo. Il più recente è stato a Pechino, in occasione delle Olimpiadi, dove il compositore-direttore-pianista si è esibito accompagnato dalla China Philarmonic Orchestra, il più noto complesso sinfonico dell'Asia, formato da 90 elementi. In quell'occasione, Allevi ha proposto al piano alcuni brani dei suoi album più noti, 'No concept' e 'Joy', per poi dirigere l'orchestra nell'esecuzione dell'intero album 'Evolution'. Ricorda quel successo mentre prepara un nuovo concerto e parla di rituali e manie: 'prima di ogni concerto mangio sempre una fetta di torta al cioccolato, poi accarezzo la tastiera del pianoforte e gli sussurro di fare il bravo; quando sono a Milano faccio sempre gli stessi percorsi; al bar prendo sempre cappuccino e brioche e poi scrivo sul tovagliolo di carta i nomi delle persone incontrate durante il giorno e li trasformo in melodie musicali che, prima o poi, finiscono nelle mie composizioni'. Ma si parla anche di occhiali. Li ritiene un accessorio, oltre che in taluni casi necessario, anche di moda? 'Non li ho mai considerati un accessorio di moda ma uno strumento miracoloso, per me necessario'. Cosa pensa della idiosincrasia agli occhiali che hanno in molti? 'La donna impazzisce per l'uomo con gli occhiali! E viceversa'. Di cosa si preoccupa quando sceglie un paio di occhiali? 'Bado che mi stiano bene, ovviamente, e che non mi cadano. Può capitare che durante un concerto al pianoforte, per via della sudorazione o del movimento concitato, gli occhiali di scendano un pò sul naso, ed io magari non posso staccare le mani dalla tastiera per rimetterli al loro posto…!!!'. Prossima tappa sarà, quindi, trovare degli occhiali…..da pianista! Eyesway: intervista in esclusiva con il compositore-direttore-pianista