
Pubblicata nuova norma EN 12472:2005
Dopo una lunga sessione di lavori e di prove sperimentali, che ha visto impegnati in prima fila gli esperti di Certottica e del Comitato Tecnico di Anfao, è stata pubblicata dal CEN, organismo per la normazione Europeo, la nuova norma EN 12472 'Metodo di simulazione dell'usura e della corrosione prima della determinazione del rilascio di nickel per articoli con trattamenti di ricopertura superficiale' licenziata dal Comitato Tecnico Europeo 'CEN/TC 283-Metalli Preziosi- Applicazioni in gioielleria e prodotti associati' la cui segreteria è affidata all'UNI.
La nuova norma, nello specifico, è stata elaborata dal Gruppo di Lavoro dello stesso Comitato che si occupava di 'Effetti correlati all'allergia al Nickel', che con tale lavoro ha concluso la sua attività trasferendo le competenze al Comitato Europeo CEN/TC 347 'Metodi di indagine e di analisi delle sostanze tossiche e allergeniche'.
La nuova norma EN 12472:2005 andrà a sostituire entro giugno 2006 la precedente norma del 1998 e sarà il riferimento tecnico per i fabbricanti di articoli metallici e non a cui vengono applicati trattamenti superficiali che vanno a diretto e prolungato contatto con la pelle. Va evidenziato inoltre, che dal 15 gennaio 2006 la norma sperimentale ENV 14027:2001 'Metodo per la simulazione dell'usura prima della rilevazione del rilascio di nickel da montature per occhiali in metallo ricoperte e combinate' è stata ritirata pertanto anche per le montature di occhiali la norma di riferimento è la EN 12472:2005.
Come per la precedente norma, il metodo aveva lo scopo di simulare la corrosione e l'usura meccanica di un oggetto con trattamento superficiale, che corrispondesse a circa due anni di vita d'uso normale. Successivamente alla simulazione di usura, i campioni vengono sottoposti all'analisi per la determinazione del rilascio di nickel secondo quanto previsto dalla norma EN 1811:1998. Va sottolineato che anche la EN 1811 è in fase di revisione.
Con la nuova versione della EN 12472:2005 i campioni da testare vengono esposti per due ore a 50 °C a un'atmosfera corrosiva di una soluzione contente acido lattico e sodio cloruro. Tale requisito non era invece presente nella norma sperimentale ENV 14027:2001, specifica per il settore montature.
La fase di usura meccanica (abrasione) ha subito un radicale cambiamento rispetto a quanto prescritto dalla EN 12472:1998. Dopo uno studio approfondito eseguito principalmente nei laboratori di Certottica, è stato dimostrato che simulare l'abrasione utilizzando come corpi abradenti dei cilindri di corindone di dimensioni tra 3 e 9 millimetri con durezza da 7 a 8 Mohs tagliati a spigolo vivo e liberi di muoversi in un barile rotante contente i campioni da testare, era una prova eccessiva e non aveva nessun riscontro rispetto a un'usura dovuta a due anni di vita di un oggetto a contatto con la pelle. Dopo aver presentato e discusso i dati di questa ricerca in sede di Comitato Tecnico Europeo è stato deciso di procedere a rielaborare la norma considerando gli aspetti tecnici e le conclusioni apportate da Certottica.
Alla fine del 2003 la norma è stata rielaborata. Il sistema abradente utilizzato dalla nuova norma è lo stesso di quello presente nella ENV 14027:2001. Infatti si tratta di una miscela di granulati di legno a granulometria controllata a cui viene aggiunta una pasta abrasiva con il 48% di ossido di silice. Tale miscela riempie per metà un barile rotante, le cui specifiche tecniche sono presenti nella norma. La miscela abrasiva viene omogeneizzata all'interno del barile in rotazione per cinque ore. Successivamente i campioni da analizzare vengono montati solidalmente su un apposito telaio, in modo tale che le superfici da testare siano posizionate parallelamente alle pareti del barile e con le facce rivolte verso l'asse di rotazione interno dello stesso. Il barile contente i campioni e la miscela abrasiva viene fatto ruotare per cinque ore alla velocità di 30 giri minuto per un totale di 9000 giri. Una volta eseguita la prova i campioni vengono controllati e smontati per la successiva analisi della determinazione del rilascio di nickel secondo quanto previsto dalla norma EN 1811:1998.
Con la nuova pubblicazione, la EN 12472 è ora l'unico standard europeo applicabile.