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La proprietà intellettuale nell'occhialeria

La proprietà intellettuale nell'occhialeria

Il rilancio dell'occhialeria italiana sui principali mercati internazionali e i dati relativi alla ripresa registrati nel primo semestre del 2006 sono due segnali positivi che spingono il settore a guardare con ottimismo al futuro e la conferma che l'eyewear italiano continua a detenere nel mondo un incontrastato prestigio consolidato nel tempo per i requisiti di originalità, di qualità e di stile.

Proprio perché da sempre l'occhiale italiano trasmette una serie di valori legati all'originalità, al design e all'innovazione applicata al prodotto, diventa più che mai necessario sensibilizzare anche il mondo dell'occhialeria nei confronti di un tema attuale e strategico come quello della proprietà intellettuale che coinvolge non solo il campo dei brevetti, dei marchi, dei modelli, ma che attiene anche la salute del consumatore,le garanzie in fatto di produzione, la pubblicità.

Tutti questi aspetti saranno affrontati il prossimo 20 novembre in occasione del convegno nazionale voluto da Certottica e dal Centro di Venezia per la Proprietà Intellettuale in collaborazione con la Camera di Commercio del capoluogo lagunare.

CePIV, il comitato nato con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura della proprietà intellettuale e industriale, a tutti i livelli e in tutti i suoi aspetti, attraverso l'organizzazione di attività di formazione, informazione e ricerca ha condiviso infatti con i vertici di Certottica la necessità che anche l'occhialeria si aggiorni e sviluppi strategie sul tema della tutela della proprietà intellettuale, non solo per difendersi dai tentativi di plagio delle proprie idee e creazioni a cui ultimamente si assiste sempre più spesso, ma anche perché il 'Made in Italy' ha bisogno di appoggiarsi su normative e pratiche condivise che contribuiscano a certificarne l'originalità e l'immagine in tutto il mondo.

Come si sa infatti i diritti sulla proprietà intellettuale sono emersi nel mondo industrializzato come mezzo per mediare e controllare la circolazione del sapere, per bilanciare i diritti conflittuali di differenti gruppi coinvolti nella genesi e nell'uso di idee dotate di un valore economico. I diritti sulla proprietà intellettuale partono dal presupposto che i creatori o autori delle idee abbiano diritto economico a un equo ritorno per il loro sforzo, ma soprattutto il diritto morale che le loro idee non vengano distorte.

La definizione dei diritti sulla proprietà intellettuale prova dunque a bilanciare questi diritti: quello morale, quello economico e quello sociale. D'altro canto le idee incorporano ed esprimono un complesso patrimonio di tradizioni, di valori e di cultura che merita di essere riconosciuto e valorizzato. Per l'occhiale, soprattutto quello ideato e prodotto in Italia, queste considerazioni rappresentano una riflessione degna di essere sviluppata e approfondita. È quello che cercheranno di fare i relatori presenti al convegno tra cui la Direttrice dell'Ufficio Italiani Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico- Ludovica Agrò, la Presidente del Centro Studi Anticontraffazione- Daniela Mainini, l'avv. Silvia Stefanelli- esperta in diritto sanitario, il Presidente del Comitato Tecnico di Eurom 1- Marco Tappainer che approfondirà il tema dell'evoluzione normativa nel settore dell'ottica- oftalmica. La presenza del Presidente di AnfaoCirillo Marcolin e del Vice-Presidente Dan Emanuel Levi avvalorano l'importanza del tema oggetto del convegno per tutta la categoria a livello nazionale.

La partecipazione al convegno, che si terrà presso la Sala Consiliare della Camera di Commercio di Venezia (calle Larga XXII Marzo- San Marco- Venezia) è gratuita ed aperta agli ottici, alle aziende produttrici appartenenti al settore ottico-oftalmico, a tutti coloro che vogliano aggiornare le loro conoscenze relativamente ad un tema di importanza strategica per la tutela del prodotto italiano dalle insidie della contraffazione a livello internazionale.

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