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Fedon investe in Italia

Fedon investe in Italia

'Mi sarebbe convenuto certamente chiudere in Italia e trasferire tutta la produzione in Cina. Ma sono convinto che nel lungo periodo aver scelto di restare in Italia pagherà': così Callisto Fedon ha raccontato a Il Sole 24 Ore le ultime scelte dell'azienda, che da anni combatte contro la concorrenza dei cinesi.

'Siamo gli unici occidentali rimasti a produrre portaocchiali in modo industriale', ha detto Fedon. La scelta strategica per crescere è stata quella di muoversi su diverse direzioni: certo, una parte consistente della produzione di portaocchiali, circa il 70%, viene fatta all'estero, in Romania e in Cina, ma contemporaneamente ha deciso di investire in Italia, sia nel core business, sia in nuove iniziative che stanno dando ottimi risultati.

Fedon ha riorganizzato gli stabilimenti del Cadore automatizzandoli al massimo e azzerando i magazzini: ciò gli consente di rispondere alla clientela europea in tempo reale. 'È questa la forza delle aziende italiane, la vicinanza con il mercato. È la stessa logica per cui ho aperto lo stabilimento cinese, che diventerà una piattaforma logistica per l'Oriente', ha aggiunto.

Ma per crescere Fedon ha anche diversificato, in Italia. Così sono partite altre iniziative: la linea di pelletteria Giorgio Fedon 1919, partita tre anni fa e in rapida crescita, per la quale è già stato aperto un negozio a Milano, e sono in dirittura d'arrivo gli store di New York e Parigi. Ma c'è altro: il lancio di un brevetto, Adifos, per una nuovo sistema di stampa, a cui Fedon sta lavorando da un anno.

'Il 3% del fatturato è destinato all'innovazione. Innovando si può crescere, anche da noi', ha commentato l'imprenditore. Che sta investendo nel Cadore riorganizzando gli stabilimenti e sta per aprire una sede innovativa, Pandemonium, dedicata proprio all'innovazione e alla creatività, arredata utilizzando il metodo di stampa Adifos: pareti con immagini, e il cielo stampato sul soffitto. Il personale è stato tutto riqualificato.

'La ripresa la sentiamo. Per noi il 2006 sarà ancora un anno di riorganizzazione, ma dal 2007 conto di avere anche una crescita a due cifre. Cosa servirebbe? Problema numero uno, il cuneo fiscale e contributivo', ha concluso Fedon.

(Fonte: Il Sole 24 Ore)

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