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Usa: prospettive economiche per il 2005

Usa: prospettive economiche per il 2005

Secondo la maggioranza degli analisti ed economisti, il 2005 negli Stati Uniti non si discosterà molto dal 2004 in quanto a performance economiche.

L'inflazione rimarrà ben sotto i livelli di guardia, l'edilizia ed i consumi, veri pilastri dell'economia americana, permarranno a livelli elevati, mentre le esportazioni aumenteranno, ma non a un livello tale da migliorare sensibilmente il deficit commerciale, mentre diminuiranno i costi energetici.

Nel contempo, l'occupazione e gli investimenti aziendali permarranno punti critici, insieme al deficit del bilancio federale, per la congiuntura locale e per i tanti riflessi che essa ha a livello mondiale.

Per quanto attiene i consumi privati, molti si attendono un'intensificazione nel 2005, poiché l'uscita dall'anno elettorale renderà il clima complessivo meno teso, facilitando le spese delle famiglie. Inoltre, un tasso di disoccupazione in discesa dovrebbe consentire a un numero maggiore di acquirenti di recarsi nei negozi, anche se Merril Lynch fa presente che la grande ondata di acquisti verificatasi a cavallo della fine degli anni Novanta non potrebbe ripetersi, perché le famiglie medie americane dispongono ormai di tutto e le innovazioni di prodotto in campo tecnologico non compenseranno la saturazione del mercato.

A parere di molti il dollaro dovrebbe permanere in una fase calante, ma sarebbe evitata la "caduta libera". Le principali banche d'affari e l'autorevole 'Global Insight' ritengono che il livello attuale di cambio intorno a 1,35 dollari per un euro dovrebbe permanere, pur con alcune fluttuazioni, nel corso dell'anno.

Per quanto attiene infine la posizione commerciale dell'Italia, la perdurante e consistente caduta del dollaro ha provocato un calo dell'export nazionale di circa il 20% negli ultimi due anni, con una quota di mercato sul totale dell'import statunitense scesa sotto la soglia storica del 2%. A tutto ciò va aggiunto che la concorrenza estremo-orientale, in settori tipici della fascia qualitativa media dell'export Made in Italy, sta facendo sempre più breccia nel mercato locale. È interessante notare a questo proposito che il 2005 potrebbe rappresentare un'ottima opportunità di ripresa per l'Italia, se il presidio del mercato statunitense da parte delle imprese nazionali saprà essere sempre più serrato e caratterizzato da una presenza attiva, che sappia volgere le difficoltà di cambio in opportunità di investimento diretto in imprese locali, reti distributive.

(Fonte: Ice)

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